Il futuro del Futurismo. Catalogo della mostra (Bergamo, 21 settembre 2007-24 febbraio 2008) |
a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Maria Cristina Rodeschini Il futuro del Futurismo. Catalogo della mostra (Bergamo, 21 settembre 2007-24 febbraio 2008) Electa, pagg.240, Euro 35,00
IL LIBRO – II volume intende affrontare, attraverso più di cento opere, gli influssi esercitati dalla più importante avanguardia storica italiana sugli sviluppi dell'arte visiva del '900, per giungere alle più recenti ricerche contemporanee attraverso un percorso espositivo tematico che pone in relazione i linguaggi che hanno trovato il proprio fondamento teorico e poetico nei manifesti del movimento e le più innovative indagini artistiche del XX secolo. Dalle opere degli esponenti storici del futurismo - quali Boccioni, Balla, Russolo, Severini, Depero, veri capisaldi della storia dell'arte per aver interpretato concetti rivoluzionari, come la simultaneità, il valore estetico dell'innovazione tecnologica, il fascino di un futuro non ancora esperibile si procede verso ricerche artistiche cui la radicalità dell'avanguardia futurista ha aperto la strada: dall'Astrattismo al Costruttivismo, dall'Arte Cinetica alle Neo Avanguardie degli anni '60 e 70 fino ad alcuni protagonisti dell'arte contemporanea.
DAL TESTO – “Dal punto di vista dell’attualità è noto come l’idea del futuro e delle sue promesse, più o meno mantenute, viene da qualche tempo messa in discussione e non c’è dubbio che ciò accada, perché molto del futuro che fu dai futuristi immaginato si è oggi realizzato nell’epoca dell’instant future. Sicuramente ciò realizza l’idea espressa nel manifesto futurista del 1909, ripresa più volte, che ci ha posto: “…Sul promontorio estremo dei secoli!… Perché dovremmo guardarci alle spalle se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente”. Si tratta dell’idea della velocità onnipresente e quindi del futuro presente, permanente di cui stiamo parlando. Allora, non c’è l’idea del movimento, dell’accelerazione dovuta alle nuove forme di locomozione, treni, aerei, ma anche un’idea di velocità, di movimento espressa fuori dalla rappresentazione dei mezzi di trasporto. Da questo punto di vista la velocità per i futuristi è in tutto è in “tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido”, quindi non solo nella meccanica vettoriale, ma pure nella poetica che muove tutta la loro opera e le loro operazioni: è “la velocità omnipresente e omnicomprensiva””.
INDICE DELL’OPERA – Il futuro del futurismo, di Giacinto Di Pietrantonio – Al futurismo rivisitato, di Maria Cristina Rodeschini e Enrico Crispolti – All’energia metropolitana, di Beppe Finessi e Alessandro Mendini – All’anarchia dalla tradizione, di Emanuela De Cecco e Gianluca Bocchi – All’estetizz/azione della politica, di Viktor Misiano e Boris Kagarlizky – Alla società dello spettacolo, di Carlo Antonelli e Momus – All’umano troppo umano, di Teresa Macrì e Anna Camaiti Hostert – Al tempo con la tecnica, di Antonio Somaini e Pietro Montani – Alla vita che corre, di Véronique Bouruet-Aubertot e Marc Augé – All’immaginazione senza fili, di Alessandro Rabottini e Marco Giusti - Apparati |