Renzo De Felice. La storia come ricerca |
a cura di Francesco Perfetti
IL LIBRO – Il presente volume raccoglie gli atti del convegno che la Fondazione Biblioteche Cassa Risparmio Firenze ha organizzato a vent'anni dalla scomparsa di Renzo De Felice. L'iniziativa è stata voluta fortemente dal Presidente della Fondazione, Aureliano Benedetti, sia per ricordare i legami simpatetici dello storico con la città di Firenze e con tante sue istituzioni culturali sia come un doveroso omaggio e atto di ringraziamento per la donazione che lo studioso, prima della morte, volle fare della sua importante biblioteca alla Cassa Risparmio Firenze: una donazione che costituisce, oggi, una parte fondamentale, e ormai tutta fruibile dagli studiosi, dell'imponente patrimonio librario che la Fondazione ha costituito nel corso degli anni e che custodisce e valorizza nel migliore dei modi. DAL TESTO – "In una prima fase gli intellettuali progressisti e comunisti furono insospettiti dal suo metodo e dalla minuziosità delle sue ricerche. Per l'uso che la sinistra intendeva farne, il fascismo doveva restare un monolite liscio e uniforme, perfettamente orribile e deprecabile. Poco importa che una tale definizione condannasse l'intero popolo italiano al reato di complicità o nel migliore dei casi, ne facesse, agli occhi delle generazioni successive, una massa inetta e inerte. Non basta. Per i critici di De Felice parlare di fascismo era improprio e inopportuno. Occorreva parlare di nazifascismo e raggruppare in una sola categoria tutti i regimi autoritari e totalitari sorti dopo la rivoluzione bolscevica con una forte connotazione anti-comunista. Solo così il Pci e i suoi alleati avrebbero potuto perpetuare la memoria della loro eroica lotta antifascista e rivendicare la loro indispensabile funzione democratica, Quando si accorsero che De Felice stava storicizzando il fascismo italiano, videro nel suo lavoro il pericolo di una attenuazione delle sue responsabilità. Tanti documenti, così tenacemente raccolti e confrontati, rischiavano di introdurre inopportune sfumature e distinzioni. Le preoccupazioni divennero ancora più grandi quando fu evidente che l'opera di De Felice aveva un altro effetto: quello di fare emergere dall'ombra i diari e le memorie di molti gerarchi. Erano persone che avevano avuto un ruolo pubblico negli anni del regime, che erano stati ridotti al silenzio e che ebbero, grazie a Renzo De Felice, il diritto di parola." IL CURATORE – Francesco Perfetti (Roma, 14 agosto 1943) insegna Storia contemporanea alla facoltà di Scienze politiche della Luiss di Roma. Dirige la rivista «Nuova Storia Contemporanea», scrive per «Il Giornale» e collabora con «Il Domenicale» del «Sole 24 Ore». Allievo di Renzo De Felice (1929-1996), si è occupato soprattutto di fascismo e nazionalismo. Tra i recenti libri, "Fascismo e riforme istituzionali" (2013) e "Lo stato fascista" (2010), entrambi editi da Le Lettere. INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Francesco Perfetti - Prima sessione – Introduzione, di Aureliano Benedetti - Saluto del coordinatore, di Sandro Rogari - La lezione storiografica ed etico-politica di Renzo De Felice, di Francesco Perfetti - Renzo De Felice e la guerra degli storici, di Sergio Romano - Renzo De Felice. Da George L. Mosse a François Furet, di Dino Cofrancesco - Renzo De Felice, la Resistenza, la Costituzione, di Gian Enrico Rusconi - Seconda sessione - Saluto del coordinatore, di Cosimo Ceccuti - Il Pnf e i gerarchi nell'analisi di De Felice, di Paolo Nello - Una rivoluzione storiografica: De Felice e le origini del Fascismo, di Giovanni Sabbatucci - Intellettuali e fascismo negli studi di Renzo De Felice, di Giovanni Belardelli - Renzo De Felice, la politica estera e le guerre del Duce, di Giorgio Petracchi - Renzo De Felice e la complessità territoriale del fascismo italiano, di Giustina Manica - Indice dei nomi |