Francesco Perfetti
Dove va la storia contemporanea Augusto Del Noce e l'interpretazione transpolitica
Nino Aragno Editore, pagg.XVII-219, € 28,00
La filosofia della storia, da sempre una disciplina capace di intrecciare riflessioni politiche, morali e metafisiche, si è confrontata, nel corso del Novecento, con una molteplicità di sfide derivanti dalle radicali trasformazioni sociali, economiche e politiche. Le rivoluzioni, la Grande Guerra, l'emergere delle ideologie totalitarie, la Seconda Guerra mondiale, la Guerra Fredda, e l'avvento della globalizzazione hanno sollevato interrogativi fondamentali sul significato e la direzione della storia umana. Uno dei più rilevanti pensatori cattolici del Novecento, Augusto Del Noce, ha elaborato una concezione della storia che si distingue per la sua originalità e la sua capacità di affrontare le tensioni tra la tradizione religiosa e le moderne strutture politiche e sociali.
Il XX secolo, secondo Del Noce, rappresenta un periodo di radicale secolarizzazione, un'epoca in cui la religione si ritira dai luoghi di preminenza e il suo posto viene occupato dalle ideologie politiche che cercano di fornire risposte totali alla crisi della modernità. In particolare, Del Noce ha posto la sua attenzione sulla crisi di valori che attraversa l'Europa nella prima metà del secolo, una crisi che non si limita a una semplice mutazione delle ideologie, ma coinvolge il cuore stesso della visione del mondo.
Francesco Perfetti, nel volume "Dove va la storia contemporanea. Augusto Del Noce e l'interpretazione transpolitica", offre un'analisi approfondita e illuminante del pensiero di Augusto Del Noce, concentrandosi in particolare sulla sua concezione della storia contemporanea come «storia filosofica», che si fonda su una visione transpolitica dei fenomeni storici. Perfetti ha il merito di inserire la riflessione del filosofo cattolico all'interno di una cornice storica più ampia, cercando di capire come Del Noce abbia affrontato la tensione tra la filosofia e la politica, tra la ricerca di senso e l'imporsi della storia come potenza autonomamente inarrestabile.
Il volume non si limita a offrire un resoconto biografico e cronologico, ma si propone come una riflessione teorica su come Del Noce interpretava i grandi eventi storici del Novecento, dal marxismo alla crisi della civiltà occidentale. Il pensiero di Del Noce è esaminato con un approccio che cerca di chiarire la sua concezione della storia come processo immanente, ma non completamente risolto all'interno delle sole dinamiche politiche. La sua riflessione parte dalla constatazione che la storia moderna è dominata da un movimento di secolarizzazione, che non può essere ridotto solo alla separazione tra Stato e Chiesa, ma riguarda la sostituzione della dimensione religiosa e metafisica con ideologie «transpolitiche», che emergono in forme diverse, ma che tutte aspirano a un dominio totale della vita sociale e politica.
Del Noce non ha mai visto la storia come un semplice accadimento di eventi causali, ma come un campo in cui le idee e i principi filosofici si confrontano con le forze materiali. La sua nozione di «concezione transpolitica» della storia si inserisce in questo quadro, suggerendo che le grandi trasformazioni politiche e sociali del Novecento, come la Rivoluzione Russa del 1917, non possono essere comprese senza fare riferimento ai conflitti ideologici e alle visioni del mondo che le accompagnano. In particolare, per Del Noce, la Rivoluzione Russa rappresenta l'inveramento della filosofia marxista, che si traduce in istituzioni politiche con le quali l'intero mondo è costretto a confrontarsi. La sua riflessione, quindi, si sviluppa attorno alla domanda su quale sia la direzione della storia e se esista una possibilità di «salvezza» per l'individuo e per le società moderne, immersi in un mondo sempre più disincantato e secolarizzato.
Perfetti esplora come Del Noce legava questa riflessione alla crisi del pensiero filosofico moderno. Per il filosofo, la secolarizzazione è legata a due periodi distinti: uno sacrale, in cui le «religioni secolari» (come il comunismo, il fascismo, il nazionalsocialismo) prendono il posto delle religioni tradizionali, e uno profano, in cui la società si consolida sulla base della tecnica, dello scientismo e dell'ateismo. Perfetti mette in evidenza come questa distinzione sia cruciale per comprendere la lettura che Del Noce dava degli eventi storici del Novecento, e in particolare della sua interpretazione del fascismo.
Una delle aree più originali del pensiero di Del Noce, analizzata con attenzione da Perfetti, riguarda la sua interpretazione del fascismo. Mentre tradizionalmente il fascismo è stato visto come un movimento politico e sociale con implicazioni negative per la cultura, Del Noce lo interpreta come «errore della cultura» piuttosto che «errore contro la cultura». Secondo Del Noce, il fascismo, pur rappresentando una forma di totalitarismo, non nasce come una rottura con la tradizione culturale occidentale, ma come una sua deformazione. Perfetti, esplorando questa tesi, mette in luce come il fascismo sia per Del Noce il prodotto finale di una cultura che, a partire dalla filosofia di Giovanni Gentile e dalla scuola filosofica napoletana, ha esaurito la sua capacità di fornire risposte adeguate alla crisi moderna.
Il fascismo, in questo senso, è inteso come una risposta filosofica alla crisi della modernità, ma una risposta che, purtroppo, ha rinunciato alla dimensione religiosa e trascendentale, cercando di risolvere le contraddizioni della storia con un'impostazione immanentistica e totalitaria. Perfetti approfondisce come Del Noce, pur riconoscendo l'errore filosofico del fascismo, lo veda comunque come un fenomeno figlio della cultura europea, e non come un attacco diretto alla stessa cultura.
Il libro di Francesco Perfetti si distingue non solo per l'accuratezza dell'analisi storica e filosofica, ma anche per la sua capacità di leggere il pensiero di Augusto Del Noce alla luce delle problematiche contemporanee. La riflessione di Del Noce sulla storia come «storia filosofica» e sulla secolarizzazione rimane di grande attualità, in un contesto in cui le sfide ideologiche e politiche sembrano tornare a occupare il centro del dibattito pubblico. Perfetti riesce a mostrare come la «concezione transpolitica» della storia di Del Noce offra ancora oggi spunti di riflessione per comprendere la crisi dei valori nel mondo contemporaneo, invitando alla ricerca di una sintesi tra la dimensione politica e quella metafisica.
La forza di questo lavoro risiede proprio nella sua capacità di rendere vivo il pensiero di Del Noce, rendendolo accessibile e pertinente anche per le nuove generazioni di studiosi e lettori interessati a comprendere le radici ideologiche e filosofiche dei fenomeni storici che hanno plasmato il nostro tempo. La riflessione di Perfetti non solo illumina il pensiero di Del Noce, ma offre anche un contributo fondamentale alla comprensione della storia contemporanea come spazio di confronto tra le grandi ideologie del Novecento e le sfide che ci attendono nel XXI secolo. |