Cosmologia e alchimia babilonesi |
Mircea Eliade
IL LIBRO – Concepito come «capitolo introduttivo di un'opera più ampia sull'evoluzione mentale dell'umanità», "Cosmologia e alchimia babilonesi" (1937) mette in luce l'interdipendenza tra le rappresentazioni cosmologiche e le misteriose pratiche alchemiche e metallurgiche assiro-babilonesi, sottolineandone il simbolismo religioso e le valenze esoteriologiche: concezioni molto arcaiche, con cui il pensiero occidentale si è costantemente confrontato fino all'Età Moderna. Sorretto da una solida documentazione e caratterizzato da un'esposizione chiara e accessibile, questo brillante saggio del giovane Eliade anticipa in modo esemplare i suoi contributi maggiori all'ermeneutica del sacro, conosciuti soprattutto grazie al "Trattato di storia delle religioni", "Lo sciamanesimo e le tecniche dell'estasi" e ad altri lavori pubblicati nel secondo dopoguerra, che lo hanno consacrato come uno degli storici delle religioni più importanti e innovatori del '900. DAL TESTO – "Quando tentava di «perfezionare» il metallo trasmutandolo in oro, l'alchimista cercava in realtà di perfezionare sé stesso. Tale affermazione non stupirà nessuno dopo tutto quanto siamo andati esponendo sulla metallurgia e la cosmologia babilonesi. «La trasmutazione del metallo in oro» è probabilmente una formula molto tarda: fa la sua comparsa in maniera precisa solo in documenti dell'epoca alessandrina. Ma l'espressione formula in altri termini la credenza ancestrale secondo cui i minerali, che crescono come organismi nella matrice tellurica, possono essere portati alla «perfezione» dall'uomo per mezzo di un' operazione metallurgica. Al pari dell'«embrione» che cresce, matura e «si completa» nel forno della fonderia, il metallo comune «si perfeziona» nel crogiolo dell'alchimista trasformandosi in oro. È la stessa idea fondamentale che sta dietro alle due operazioni: il compimento mediante un atto di «nascita» (a una nuova condizione, perfetta) e di «crescita». Proprio come l'esperienza mistica si traduce in termini di «nascita» (a una nuova vita spirituale), di «rinascita» (dei morti, al momento delle cerimonie iniziatiche) e d'«amore» (l'unione mistica tra l'anima individuale e Dio), dal canto suo l'esperienza alchemica, almeno in uno dei suoi significati primitivi, si traduce in termini «ostetrici» (matrice, embrione ecc.). Il mistero della nascita e della rinascita domina l'anima umana, in particolare nei cicli culturali extraeuropei. Per questa ragione, come abbiamo osservato in uno dei capitoli precedenti, le operazioni metallurgiche erano avvolte da un fitto mistero e i metallurghi, in contatto con molteplici forze magiche, erano tenuti lontani dal resto della società, sia per timore, sia per disprezzo." L'AUTORE – Mircea Eliade (1907-1986) è stato uno dei più grandi storici delle religioni del XX secolo e un profondo conoscitore del mondo orientale. La sua vasta produzione comprende saggi, trattati, opere letterarie e scritti autobiografici. Tutte le sue principali opere sono tradotte in italiano. INDICE DELL'OPERA - Nota all'edizione, di Horia Corneliu Cicortaş - Cosmologia e alchimia babilonesi – Prefazione - 1. Cosmo e magia – 2. Magia e metallurgia – 3. Cosmo vivo – 4. L'alchimia babilonese - Cosmologie babilonesi: osservazioni dalla sponda dell'assiriologia, di Pietro Mander |