Wasp. L'America razzista dal Ku Klux Klan a Donald Trump Stampa E-mail

Guido Caldiron

Wasp
L'America razzista dal Ku Klux Klan a Donald Trump


Fandango Editore, pagg.313, € 16,50

 

caldiron wasp  IL LIBRO – Vuole chiudere le porte degli Stati Uniti ai musulmani, costruire un muro al confine con il Messico, cacciare dal paese milioni di immigrati che nelle città americane vivono e lavorano talvolta da decenni. Se l'American dream scricchiola e gli otto anni di presidenza di Barack Obama mostrano di non essere stati in grado di guarire in profondità le ferite del razzismo, in molti sembrano disposti ad affidare le loro residue speranze a un outsider assoluto della politica, un discusso miliardario del mattone che si è saputo trasformare in una star dei reality televisivi, Donald Trump. È lui ad aver dato voce, nel corso della più violenta e aggressiva campagna presidenziale dell'intera storia statunitense, alla paura, al risentimento, alla frustrazione e al rancore di quest'America delusa e in collera.
  Interprete cinico e opportunista di una critica al "sistema" e al politicamente corretto, Trump appare perciò come l'ideale punto di arrivo di una lunga vicenda che ha visto il conflitto razziale e le discriminazioni come il sintomo più evidente e inquietante di una crisi tutta attuale e dagli esiti al momento ancora imprevedibili.
  Il libro di Guido Caldiron ripercorre la strada che ha condotto gli Stati Uniti alle soglie di un'elezione inaspettata e pericolosa. Trump non è un'eccezione, è il prodotto di una cultura fortemente conservatrice che propone di difendere quel che resta della supremazia wasp contro la minaccia rappresentata dalla rapida crescita demografica delle minoranze.

  DAL TESTO – "L'endorsement più significativo, e sinistro, sarebbe arrivato da David Duke, già Gran Dragone dei Knights of the Ku Klux Klan alla fine degli anni Settanta e in seguito divenuto una delle figure chiave del circuito negazionista e neonazista internazionale. "Trump ha capito che l'immigrazione rappresenta una minaccia esistenziale per il nostro popolo. Questo paese ha bisogno di sorvegliare le frontiere per difendere il proprio retaggio e garantire la sopravvivenza degli americani bianchi", spiegherà l'ex klansman già nell'agosto del 2015. "Grazie alla campagna di Trump, questi temi vengono oggi presentati in modo giusto a tutto il paese e cià rappresenta un'ottima chance anche per noi".
  "In seguito lo stesso Duke, che dopo tre anni di mandato come parlamentare locale, nel 1991 si candidò senza successo, nelle fila repubblicane, alla carica di governatore della Louisiana, avrebbe annunciato la sua volontà di tornare a misurarsi con la corsa per un seggio a Capitol Hill, galvanizzato proprio dalla discesa in campo del miliardario. "Ho detto da tempo tutto quello che dice Trump e anche di più. Lui si candida oggi sull'onda di una tendenza che ho contribuito ad alimentare per 25 anni", dirà Duke annunciando la sua nuova corsa nello Stato del profondo Sud. Da notare come la reazione del candidato repubblicano a questo imbarazzante sostegno sarebbe arrivata solo a distanza di settimane e nella forma di una sconfessione da molto giudicata troppo blanda: Trump definirà Duke come una "bad person, da cui ho già preso le distanze in varie occasioni nel corso degli anni"."

  L'AUTORE – Guido Caldiron, giornalista, studia da molti anni le nuove destre e le sottoculture giovanili, temi a cui ha dedicato inchieste e saggi. Ha collaborato con radio e TV italiane e del resto d'Europa e scrive per "il manifesto" e "Micromega". Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: "Banlieue", "L'impero invisibile", "La destra sociale", "Populismo globale", "I fantasmi della République", "Europa ribelle", "Estrema destra" e "I segreti del Quarto Reich".

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Capitolo I. L'odio a stelle e strisce - Capitolo II. Dichiarazione di guerra a Obama - Capitolo III. The Donald, un eroe populista - Note