Identità e paura: gli italiani e l'immigrazione Stampa E-mail

Renzo Guolo

Identità e paura: gli italiani e l'immigrazione

Forum Editrice Universitaria Udinese, pagg.68, € 8,50

 

guolo identità  IL LIBRO – L'impatto della globalizzazione emerge chiaramente nella rapida trasformazione che investe la dimensione locale: una delle caratteristiche del mutamento in corso è, infatti, la vorticosa relazione tra flussi e luoghi. Gli immigrati, troppi e così diversi, appaiono agli autoctoni espressione di una palese violazione di antichi confini, territoriali e simbolici, e sollevano ancestrali paure: un senso di frustrazione collettiva che, in assenza di strumenti cognitivi certi per orientarsi, si riversa contro il nemico più prossimo e più debole che assume i tratti della 'vittima sacrificabile'. Da qui il tentativo di ricostruire una 'comunità impossibile', purificata da presenze estranee. Discutere e riconoscere il carattere strutturale del processo – senza ingenue fascinazioni o ideologiche difese – significa favorire l'adozione di un modello d'integrazione mirato a garantire coesione in presenza di differenti culture, nel medesimo spazio sociale.

  DAL TESTO – "Le distorte percezioni collettive non sono mai del tutto imputabili al solo gioco mediatico di persuasori poco occulti quanto interessati; devono trovare terreno fertile per radicarsi. E così è stato, grazie anche alla rappresentazione offerta inizialmente dal 'partito dell'integrazione', apparso aprioristicamente schiacciato sul versante xenofilo.
  "Tra gli integrazionisti hanno, infatti, prevalso a lungo le voci dei cantori del multiculturalismo ingenuo, che hanno rappresentato in maniera assai riduttiva un fenomeno dall'enorme impatto sociale come l'immigrazione. Magari sotto la 'rassicurante' formula, decisamente cosmopolitica e patrimonio di élite dal profilo globale o di ceti e soggetti dalle biografie intellettuali e politiche ben definite, dell'incontro tra culture come arricchimento reciproco. Ignorando pervicacemente, quegli ideologici cantori del multiculturalismo, le argomentazioni di quanti sostenevano, proprio perché a favore dell'integrazione, che per governare un simile mutamento senza veder montare una massiccia deriva xenofoba, occorreva affrontare i problemi senza negarli o nasconderli dietro l'enfasi della 'contaminazione culturale' salvifica. Il fatto che nei quartieri popolari delle grandi città del Nordovest, nell'immensa periferia industriale diffusa del Nordest, nei sobborghi meno esclusivi della capitale, in alcuni territori degradati del Mezzogiorno, quell'incontro non apparisse a molti né arricchente né salvifico, ma problematico e conflittuale, sembrava un particolare secondario. Nonostante un'evidente ansia agitasse innanzitutto i ceti sociali più disagiati, costretti a vivere a fianco degli immigrati senza essere, almeno sino all'emergenza del welfare familiare, direttamente beneficiari del loro lavoro. Ceti che guardavano con preoccupazione all'arrivo dei nuovi venuti, nel timore che il loro insediamento conducesse non solo a un ulteriore degrado dello spazio urbano in cui vivevano ma anche a una forte concorrenza nell'accesso a risorse e servizi pubblici - dall'assegnazione di contributi e sussidi alle case popolari, sino ai posti negli asili nido - in una situazione già critica."

  L'AUTORE – Renzo Guolo insegna Sociologia delle culture e Sociologia della politica all'Università di Padova. È editorialista del quotidiano "la Repubblica". Tra le sue più recenti pubblicazioni: "Generazione del fronte" (Guerini, 2008); "Potere e responsabilità" (con A. Caffarena, Guerini, 2009); "Identità e paura: gli italiani e gli immigrati" (Forum, 2010).

  INDICE DELL'OPERA – La grande trasformazione - Identità, memoria, rimozione - Nascita del risentimento - I luoghi del conflitto - Far East, la nuova frontiera - Assimilazionismo senza assimilazione - Paura della paura - Legittimazione, sicurezza, democrazia - Figure del risentimento e sguardo locale - La comunità impossibile - Le culture mutano - Bibliografia