Generazione del fronte e altri saggi sociologici sull'Iran |
Renzo Guolo Generazione del fronte e altri saggi sociologici sull'Iran Guerini e Associati, pagg.153, Euro 16,50
IL LIBRO - Quella iraniana è una società complessa, caratterizzata da trasformazioni profonde e dalla presenza di importanti attori sociali che con la loro azione incidono anche sugli equilibri politici. Tra questi il clero, le donne, e la "generazione del fronte", i veterani della lunga e sanguinosa guerra Iran-Iraq: attori ai quali è rivolto lo sguardo di Renzo Guolo. Come i giovani e giovanissimi divenuti adulti sul campo di battaglia, che hanno dato vita al fenomeno del "martirio" su larga scala, simboleggiato dal sacrificio degli adolescenti che si lanciavano in massa sui campi minati durante la guerra, per aprire varchi alle truppe che seguivano. Alcuni dei protagonisti di quella guerra esercitano importanti ruoli politici e militari nell'armata dei Pasdaran e nelle istituzioni della Repubblica Islamica, ma la maggioranza dei veterani è rimasta in silenzio, piena di rancore per la "rivoluzione tradita", delusa da un regime che sembra aver dimenticato il loro sacrificio. Generazione che è tornata a far sentire la sua voce contribuendo in modo decisivo all'elezione a presidente della Repubblica di Mahmoud Ahmadinejad. Apparentemente arroccata dietro le sue istituzioni, in realtà animata da fermenti che attraversano tutti gli strati sociali, la società iraniana appare tutt'altro che monolitica dopo che, con gli strumenti dell'analisi sociologica Guolo ci permette di leggerne la dinamica conflittuale.
DAL TESTO - "La dura critica al clero è sintetizzata da Shariati nell'invocazione, di origine mossadeqiana, di un «Islam senza chierici». Un Islam liberato dall'eredità medievale trasmessa dagli ulema, segnata da una visione del mondo pietrificata, deformata, superstiziosa, fautrice dell'imitazione passiva. Una concezione che induce ad allontanarsi dalla religione. Shariati attacca il clero anche sul terreno dell'organizzazione socio-religiosa, accusandolo: di essersi attribuito arbitrariamente il monopolio dell'interpretazione a scapito del diritto dei singoli di interpretare i testi; di aver dato origine a vere e proprie corti di fedeli legate a questo o quel grande ayatollah, mentre gli sciiti dovrebbero seguire solo opinioni e non persone: pratica, quella della marja-e taqlid, che per il sociologo iraniano equivale ad «associare», termine che nel linguaggio dell'islam significa politeismo e idolatria; di aver messo il sapere teologico e giuridico al servizio del potere anziché degli «oppressi»".
L'AUTORE - Renzo Guolo, studioso dei fondamentalismi contemporanei, insegna Sociologia e Sociologia della religione nelle Università di Trieste e Padova. Tra le sue pubblicazioni: Il partito di Dio (Milano 1994), Terra e redenzione (Milano 1999), L’Islam in Italia (con C. Saint-Blancat, Roma 1998), Avanguardie della fede (Milano 1999). È editorialista de "La Repubblica".
INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Dopo la rivoluzione: il campo religioso sciita tra tradizione e innovazione - Corpo sociale, corpo femminile - Generazione del fronte - Glossario - Bibliografia tematica |