«Tagliamento». La legione delle camicie nere in Russia |
Stefano Fabei IL LIBRO – Ignorata o sottovalutata dalla storiografia ufficiale, la partecipazione alla campagna di Russia delle Camicie nere della Legione e del Gruppo «Tagliamento» è stata tutt'altro che simbolica, al punto di meritarsi medaglie d'oro e d'argento, sia a livello individuale sia a livello di unità. Non solo: come avrebbe riconosciuto in seguito Nikita Kruscev, le Camicie nere, tanto temute dall'esercito di Stalin, che volle fossero considerate alla stregua delle SS germaniche, combatterono bene e mostrarono oltre a coraggio e abnegazione umanità e correttezza verso il nemico e la popolazione civile. DAL TESTO – "Operando nel quadro della «Pasubio» con altre unità di rinforzo, la «Tagliamento», durante le manovre fra il 1° e il 14 ottobre, aveva avuto 3 morti e 36 feriti e aveva catturato, oltre a notevoli quantità di armi, munizioni e materiali, 373 prigionieri dei quali 166 erano stati avviati alla «Pasubio» e i rimanenti alla 198° divisione di fanteria tedesca. Tra l'8 e il 15 ottobre essa aveva costituito il nucleo più importante della colonna del generale Garelli, suscitando l'ammirazione del comandante della 198° divisione di fanteria tedesca, generale Roettiz, e del generale Kleist. Rifiutando qualsiasi sosta nell'avanzata a est, questi, fin dall'8, aveva ordinato alle sue forze di continuare la marcia nella duplice direttrice di Stalino e di Taganrog sul Mar d'Azov per poi proseguire su Rostov. Insieme al XLIX Gebirgskorps, gli italiani avrebbero dovuto procedere alla conquista di Stalino, compiendo un rapido balzo in avanti di oltre 200 chilometri, per un fronte di 100: compito tutt'altro che facile considerando che, se punto di partenza era uno schieramento lineare di 150 chilometri, le divisioni qui collocate si trovavano scaglionate a diversa profondità ed erano equipaggiate in modo tutt'altro che organico. L'AUTORE – Stefano Fabei (Passignano sul Trasimeno, 1960), insegna a Perugia. Già autore di saggi per «Studi Piacentini» e «Treccani Scuola», collabora a «I sentieri della ricerca», «Eurasia» e «Nuova Storia Contemporanea». Tra le sue opere recenti: "Il fascio, la svastica e la mezzaluna" (2002), tradotto in Francia nel 2005, "Una vita per la Palestina. Storia del Gran Mufti di Gerusalemme" (2003), "Mussolini e la resistenza palestinese" (2005), "I cetnici nella seconda guerra mondiale" (2006), "Carmelo Borg Pisani. Eroe o traditore?" (2007), "La «legione straniera» di Mussolini" (2008), "Operazione Barbarossa. 22 giugno 1941" (2009), "I neri e i rossi. Tentativi di conciliazione tra fascisti e socialisti nella Repubblica di Mussolini" (2011), "Fascismo d'acciaio. Maceo Carloni e il sindacalismo a Terni, 1920-1944" (2013), "Il generale delle Camicie Nere" (2013). INDICE DELL'OPERA – Presentazione, di Franco Cardini – Premessa - Capitolo I. La partecipazione dell'Italia alla «lotta contro il bolscevismo» - Capitolo II. Il CSIR e l'ARMIR - Capitolo III. Le unità italiane sul fronte russo (1941-1943) - Capitolo IV. Mobilitazione e addestramento della 63° Legione CC. NN. d'assalto - Capitolo V. La «Tagliamento» dall'Italia al fronte russo - Capitolo VI. Dalla manovra di Petrikovka alla presa di Stalino - Capitolo VII. La battaglia di Natale - Capitolo VIII. La mancata riconoscenza della nazione - Capitolo IX. Dalla 63° legione al gruppo CC. NN. «Tagliamento» - Capitolo X. Il gruppo CC. NN. «Tagliamento» - Capitolo XI. La prima battaglia difensiva del Don - Capitolo XII. L'offensiva russa e la ritirata dell'Asse (dicembre 1942 - marzo 1943)- Capitolo XIII. I reduci del «Tagliamento» nella divisione corazzata CC. NN. «M» - Capitolo XIV. I legionari di Mussolini traditi dai vertici della Milizia – Appendice – Bibliografia - Indice dei nomi
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