Il generale delle Camicie Nere Stampa E-mail

Stefano Fabei

Il generale delle Camicie Nere

Pietro Macchione Editore, pagg.664, € 25,00

 

fabei_generale  IL LIBRO – Volontario sedicenne nella Grande Guerra, prigioniero in Germania, squadrista e sindaco fascista di Castiglione del Lago, il protagonista di questo libro ha vissuto molti eventi che hanno caratterizzato la storia d'Italia nella prima metà del XX secolo. Entrato nella Milizia di cui comandò la legione «Cacciatori del Tevere» e il reparto autonomo nella colonia di confino a Lipari, fu poi alla testa della legione «San Giusto» di Trieste e della 3a legione libica. Segretario federale a Bengasi e membro del direttorio del PNF, durante la Seconda guerra mondiale partecipò in Africa settentrionale alla conquista di Sidi el Barrani e alla difesa di Bardia. Fu comandante della legione camicie nere «Tagliamento» in Russia, poi del raggruppamento «XXI Aprile» che ricondusse in Italia dalla Jugoslavia dopo l'armistizio. Aderì alla Repubblica sociale e fu al vertice della Guardia nazionale repubblicana. Imprigionato e processato nel 1945, fu assolto l'anno successivo. Attraverso l'attenta analisi di una grande mole di documenti, molti inediti, fra cui la Memoria sulla Guardia, l'Autore racconta, insieme alla storia dell'ufficiale, quella, non apologetica né denigratoria, della Milizia fascista (MVSN), dalle origini al 1945.

  DAL TESTO – “Silurato Ricci, Mussolini fece chiamare Nicchiarelli, dal 10 agosto promosso tenente generale, al quale, prospettando le ragioni per cui in quel momento era superfluo il suo passaggio al ministero degli Esteri, chiese se «almeno per qualche tempo» volesse restare capo di stato maggiore della GNR. L'invito suscitò lo stupore del convocato, convinto di dover subire il destino di Ricci. «Vorrei poter trascrivere esattamente le poche frasi che Egli mi disse», raccontò poi, «perché quelle frasi dicevano tante cose che aveva nell'animo, cose ben più importanti e gravi del semplice argomento che le aveva provocate. Quelle frasi le sentii più che udirle. Ma se avessi potuto registrarle! Un mio tentativo di ricostruzione riuscirebbe un aborto, per cui me ne astengo. Concluse, comunque, invitandomi a dirgli non ciò che pensavo, non che il mio dovere era quello di ubbidire, ecc. ecc., ma quello che sentivo. Ero intimamente commosso e mi dichiarai felicissimo di poter prestare la mia opera alle Sue dirette dipendenze. Rimasi – così - solo a continuare la lotta contro tutti i nemici della Guardia, tedeschi, i più pericolosi, compresi.»
  “Il 21 agosto il Duce comunicò la sua decisione a Ricci.
  “Primo provvedimento di Mussolini, dopo l'assunzione del comando, fu quello di ordinare il passaggio della GNR nei ranghi dell'esercito. Era sua intenzione impegnare la Guardia al fronte, quale arma combattente. Il passaggio fu sanzionato con apposito decreto che fissò al 31 dicembre 1944 i termini per la cessazione dei servizi di polizia della Guardia. In seguito, però questi compiti furono protratti.”

  L’AUTORE – Stefano Fabei (Passignano sul Trasimeno, 1960), insegna a Perugia. Già autore di saggi per «Studi Piacentini» e «Treccani Scuola», collabora a «I sentieri della ricerca», «Eurasia» e «Nuova Storia Contemporanea». Tra le sue opere recenti: Il fascio, la svastica e la mezzaluna (2002), tradotto in Francia nel 2005, Una vita per la Palestina. Storia del Gran Mufti di Gerusalemme (2003), Mussolini e la resistenza palestinese (2005), I cetnici nella seconda guerra mondiale (2006), Carmelo Borg Pisani. Eroe o traditore? (2007), La «legione straniera» di Mussolini (2008), Operazione Barbarossa. 22 giugno 1941 (2009), I neri e i rossi. Tentativi di conciliazione tra fascisti e socialisti nella Repubblica di Mussolini (2011), Fascismo d'acciaio. Maceo Carloni e il sindacalismo a Terni, 1920-1944 (2013).

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione - Capitolo Primo. Infanzia e adolescenza, fra sogni e miti - Capitolo Secondo. Volontario nella Prima guerra mondiale - Capitolo Terzo. Prigioniero in Germania - Capitolo Quarto. Il mancato riconoscimento dei meriti militari - Capitolo Quinto. Ritorno in Umbria: dal nazionalismo al fascismo - Capitolo Sesto. Da squadrista a sindaco - Capitolo Settimo. Tra Misuri, Pighetti, Felicioni e Bastianini: quale fascismo? - Capitolo Ottavo. Il difficile compito di sindaco di Castiglione - Capitolo Nono. Nella Milizia - Capitolo Decimo. Comandante del reparto autonomo della MVSN a Lipari - Capitolo Undicesimo. A Trieste come comandante della legione «San Giusto» - Capitolo Dodicesimo. Al comando delle 3a legione libica - Capitolo Tredicesimo. La guerra sul fronte africano: alla conquista di Sidi el Barrani - Capitolo Quattordicesimo. Dalla difesa di Bardia al rientro in Italia - Capitolo Quindicesimo. L'attività politica in Libia - Capitolo Sedicesimo. Incapacità e disfattismo dei vertici militari - Capitolo Diciassettesimo. Con la «Tagliamento» in Russia - Capitolo Diciottesimo. Da Torino come comandante della I zona CCNN... - Capitolo Diciannovesimo. ...alla Slovenia come comandante del raggruppamento «21 Aprile» - Capitolo Ventesimo. La milizia dal 25 luglio all'8 settembre 1943 - Capitolo Ventunesimo. Nella RSI più per la Patria che per il fascismo - Capitolo Ventiduesimo. Vice di Mussolini al comando della GNR: «Solo contro tutti!» - Capitolo Ventitreesimo. 25-26 aprile 1945: da Milano a Como - Capitolo Ventiquattresimo. La cattura, i processi e il «ritorno» alla vita civile - Documentazione fotografica – Ringraziamenti – Bibliografia - Indice dei nomi