La «legione straniera» di Mussolini Stampa E-mail

Stefano Fabei

La «legione straniera» di Mussolini

Mursia, pagg.376, Euro 22,00

 

fabei_legione.jpg  IL LIBRO - Tra le pagine poco note della partecipazione italiana al Secondo conflitto mondiale c'è quella relativa ai volontari stranieri che, inquadrati in vario modo nelle Forze Armate, combatterono per la causa del fascismo e dell'Asse, ma non solo. Uomini provenienti da aree diverse e spinti da diverse motivazioni.

  Per gli arabi e gli indiani si trattò di passare dalla condizione di prigionieri a quella di membri del primo nucleo dell'esercito di liberazione dei propri Paesi. Nel caso dei serbi ortodossi, schierarsi al fianco del Regio Esercito fu, dopo lo smembramento della Jugoslavia, una scelta imposta dalla necessità di difendersi dalla politica persecutoria dei croati cattolici. Se per i cosacchi, i croati e gli sloveni determinante fu la scelta ideologica della lotta al comunismo, per i dalmati e i maltesi combattere sotto il tricolore significava scrivere con il sangue un'altra pagina del Risorgimento italiano.

  Per la prima volta le storie, fatte di sogni e delusioni, di eroismi e atrocità, della "legione straniera" di Mussolini vengono ricostruite e raccontate in modo avvincente e con grande precisione sulla base di una vasta documentazione.

 

  DAL TESTO - "Durante la Seconda guerra mondiale, come altre potenze belligeranti, a cominciare dalla Germania, pur se non nella stessa misura dell'alleata, anche l'Italia dispose di una sua «legione straniera», ovvero di un certo numero di uomini di diverse nazionalità che accettarono di essere inquadrati in vario modo nelle FF. AA. italiane.

  "Le circostanze e gli obiettivi che indussero costoro a schierarsi e molto spesso a combattere con, per e al fianco degli italiani furono diversi. Per alcuni si trattò di passare dalla condizione di prigionieri di guerra a quella di membri del primo nucleo dell'esercito di liberazione del proprio Paese: è il caso dei volontari arabi e indiani inquadrati nell'ambito del Raggruppamento Centri Militari. Avrebbero dovuto essere questi uomini, avanguardia dei propri popoli, a guidare la marcia delle forze del Tripartito alla liberazione del mondo arabo e del subcontinente indiano".

 

  L'AUTORE - Stefano Fabei è nato a Passignano sul Trasimeno nel 1960. Laureato in Lettere Moderne, insegna a Perugia. Suoi saggi sono apparsi su «Studi Piacentini» e «Treccani Scuola». Collabora a «I sentieri della ricerca», «Eurasia» e «Nuova Storia Contemporanea». Tra le sue opere recenti: I cetnici nella Seconda guerra mondiale (2006) e Carmelo Borg Pisani. Eroe o traditore? (2007). Con Mursia ha pubblicato Il fascio, la svastica e la mezzaluna (2002) tradotto in Francia nel 2005, Una vita per la Palestina. Storia del Gran Mufti di Gerusalemme (2003) e Mussolini e la resistenza palestinese (2005).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Capitolo Primo. Gli arabi - Capitolo Secondo. Gli indiani - Capitolo Terzo. La Jugoslavia sotto il dominio dell'Asse - Capitolo Quarto. Le milizie anticomuniste della Slovenia - Capitolo Quinto. I volontari anticomunisti della Dalmazia «italiana» - Capitolo Sesto. La lotta dei cetnici al fianco degli italiani in Croazia - Capitolo Settimo. La legione croata sul fronte russo - Capitolo Ottavo. I cosacchi - Capitolo Nono. I maltesi - Capitolo Decimo. I tedeschi nell'esercito italiano: la Deutsche Motorisierte Kompanie - Appendice - Documento 1. Preoccupazioni del Mufti per il Nord Africa - Documento 2. Schema di lavoro per l'India - Note - Bibliografia - Indice dei nomi