Usa e getta Stampa E-mail

Serge Latouche

Usa e getta
Le follie dell’obsolescenza programmata

Bollati Boringhieri, pagg.114, € 14,50

 

latouche_usaegetta  IL LIBRO – Stampanti bloccate a orologeria, dopo diciottomila copie, o computer fuori uso allo scadere dei due anni: non siamo di fronte a una strana moria elettronica degna della fantascienza, bensì alla manifestazione più recente di un fenomeno che è parte integrante della società della crescita. Si chiama "obsolescenza programmata" e fa sistema con il nostro modo di produrre, di consumare, di pensare, di vivere. Significa che gli oggetti messi in vendita hanno una fragilità calcolata, tanto che la durata della garanzia coincide spesso con la loro vita effettiva. Impossibile ripararli. Vanno gettati e subito sostituiti con altri, ancora e ancora. Di questa illimitatezza malata, che ci avvolge sempre più nella spirale di iperproduzione, turboconsumo e immane scarto, Serge Latouche è l'oggi l'accusatore più conseguente. Con la sua capacità di infilzare le storture di un'economia di catastrofe, mette in sequenza gli antecedenti storici e fraudolenti dell'"usa e getta", ne smaschera la logica simbolica e indica una via d'uscita: una prosperità senza crescita, prospettiva frugale ma non pauperista che sappia decolonizzare la mente dall'imperialismo delle merci, e riprenda il passo umano della durevolezza, della riparabilità e del riciclaggio.

  DAL TESTO – “Il punto chiave della rivoluzione della decrescita è la decolonizzazione dell'immaginario: liberarsi dall'imperialismo dell'economia sulle nostre menti, e al contempo procedere a un reincantamento del mondo. Noi aspiriamo a una nuova antropocosmologia. Se le cose sono soltanto cose, la loro obsolescenza non può toccarci più di tanto. Ma se, come pensano gli animisti e i poeti, gli oggetti inanimati hanno un'anima «che si lega alla nostra anima e la forza ad amare», allora le cose stanno diversamente. Senza essere necessariamente superstiziosi, i nostri genitori si attaccavano agli oggetti di famiglia. Alcuni conservavano religiosamente vestiti di qualità che portavano con orgoglio fino a consumarli del tutto. Altri erano affezionati a mobili che avevano servito diverse generazioni. Gli oggetti che abbiamo visto nelle case dei nostri genitori e dei nostri nonni ci parlano ancora di loro. E ci sono anche i patiti delle vecchie automobili o dei vecchi frigoriferi, che li tirano a lucido e li tengono ancora in funzione, con profonda riconoscenza per le loro qualità tecniche, impareggiabili ai loro occhi. Più difficile è trovare comportamenti del genere tra le nuove generazioni, se non altro per ragioni pratiche: come far entrare l'armadio normanno della nonna in un monolocale parigino? Chi ha un garage o un capanno dove alloggiare la vecchia Citroën 15 CV a trazione anteriore del bisnonno? Ma la ragione principale di questa situazione sta nel fatto che l'ideologia dell'usa e getta ha colonizzato le menti. Per apparente semplicità, per moda, poi per riflesso condizionato o per pigrizia, si compra senza vero desiderio o necessità, e si getta senza rimpianto. D'altronde, come affezionarsi a oggetti il cui certificato di morte è già firmato al momento in cui se ne entra in possesso? Una delle macchine più straordinarie inventate dalla nostra epoca è sicuramente il computer. Come sarebbe facile e attraente stabilire un legame affettivo forte con questo compagno di ogni creazione intellettuale, con questo sodale della vita quotidiana! Ma ahimè, nel giro di sei mesi sarà già surclassato da un nuovo modello più avanzato, e dopo appena tre anni dovrà raggiungere nella discarica milioni di confratelli.”

  L’AUTORE – Serge Latouche è professore emerito di Scienze economiche all’Università di Paris-Sud. Tra i suoi ultimi saggi pubblicati da Bollati Boringhieri: Breve trattato sulla decrescita serena (2008), L’invenzione dell’economia (2010), Come si esce dalla società dei consumi. Corsi e percorsi della decrescita (2011), Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita (2012), Limite (2012) e Dove va il mondo? Un decennio sull’orlo della catastrofe (con Yves Cochet, Jean-Pierre Dupuy e Susan George, 2013).

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione - Usa e getta - Introduzione. La dipendenza dalla crescita – I- La parola e la cosa. Definizione e natura dell'obsolescenza programmata (Tentativo di definizione - La natura dell'obsolescenza programmata) - 2. Origine e funzionamento dell'obsolescenza programmata (Le origini dell'obsolescenza programmata - Il funzionamento dell'obsolescenza programmata) - 3. L’obsolescenza programmata è morale? (Il ruolo sociale dell'obsolescenza programmata - L'obsolescenza e l'etica – L’obsolescenza dell'uomo) - 4. I limiti dell'obsolescenza programmata (Le reazioni dei consumatori e dei cittadini – L’obsolescenza e la crisi ecologica) - Conclusione. La rivoluzione della decrescita