L'invenzione dell'economia Stampa E-mail

Serge Latouche

L'invenzione dell'economia

Bollati Boringhieri, pagg.XX-257, Euro 18,00

 

latouche-invenzione_dell_economia  IL LIBRO - Dall’autore del Breve trattato sulla decrescita serena, ecco un saggio di interrogazione radicale sul terreno di una delle «invenzioni» cruciali della modernità.
  Come si è formato il nostro «immaginario economico », la nostra visione economica del mondo? Perché oggi vediamo il mondo attraverso i prismi dell’utilità, del lavoro, della concorrenza, della crescita illimitata? Che cosa ha portato l’Occidente a inventare il valore produttività, il valore denaro, il valore competizione, e a costruire un mondo in cui nulla ha più valore, e tutto ha un prezzo?
  Serge Latouche ritorna qui alle origini di questa economia che i primi economisti definivano la “scienza sinistra”, e articolando la sua argomentazione in prospettiva storico-filosofica, mostra come si è plasmata la nostra ossessione utilitarista e quantitativa, e ci permette così non solo di gettare uno sguardo nuovo sul nostro mondo, ma soprattutto di affrontarne la sfida sul piano di valori davvero fondamentali come libertà, giustizia, equità.

  DAL TESTO - "[...] sostenere la decrescita per la decrescita sarebbe insensato, ed è in questo senso che lo slogan è provocatorio. Ma altrettanto insensato è sostenere la crescita per la crescita, come fanno tutti gli esperti, tutte le autorità e tutti i politici. Significa confondere il mezzo con il fine e ignorare i limiti del pianeta. Basti pensare che con il tasso attuale di crescita della Cina (10 %) si ottiene una moltiplicazione di 736 volte in un secolo. Con un aumento più modesto del PIL pro capite, diciamo del 3,5 per cento annuo, che è quello della Francia tra il 1949 e il 1959, si ha una moltiplicazione di 31 volte in un secolo,di 961 volte in due secoli e di più di 16000 volte in tre secoli! E facendo una proiezione di lunga durata, si ottengono cifre inverosimili. Con il 2 per cento di tasso di crescita annua, considerato il minimo necessario da tutti i responsabili dell'economia, in 2000 anni il PIL si moltiplicherebbe di 160 milioni di miliardi di volte! Sullo stesso periodo di tempo, con un tasso di crescita di 7 millesimi l'anno, considerato ridicolo da tutte le persone serie, il prodotto si moltiplicherebbe di un milione di volte, e in un secolo risulterebbe comunque raddoppiato, il che è probabilmente superiore a quello che gli ecosistemi possono ormai sopportare. Anche un bambino di cinque anni può capire facilmente che una crescita infinita è incompatibile con un pianeta finito. Soltanto una fede tenace e irrazionale nel progresso può spiegare il fatto che gli economisti e i loro adepti continuino a non capirlo".

  L'AUTORE - Serge Latouche, professore emerito di scienze economiche all’Università di Paris-Sud, è specialista dei rapporti economici e culturali Nord-Sud e dell’epistemologia delle scienze sociali.

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione all'edizione italiana - Prefazione all'edizione originale - L'invenzione dell' economia - Introduzione. Che significa «inventare l'economia»? (1. «L'invenzione dell'economia»: ambivalenza dell'espressione - 2. L'ampiezza dell'argomento) - 1. La costruzione dell'immaginario dell'economia. L'invenzione semantica (1. I dizionari di economia: significanti e significati - 2. La struttura del campo semantico: l'ideologia autoreferenziale - 3. Continuità e storicità dell'economico) - 2. L'antieconomico di Aristotele (1. Perché e come leggere Aristotele - 2. Le due letture possibili - 3. Il «lavoro» dell'economico nel testo) - 3. L'invenzione del lavoro nell'immaginario sociale (1. Il non-lavoro delle società precapitaliste - 2. L'istituzione immaginaria del lavoro nell'Occidente moderno) - 4. L'ordine naturale come fondamento immaginario della scienza sociale (1. L'invenzione dell'ordine sociale naturale - 2. Rottura e continuità: il diritto naturale - 3. Il trionfo della «fisica sociale» - 4. L'antropologia naturalista - 5. Le tre dimensioni della fisica sociale e il metodo sperimentale - 6. Unità della scienza e unità del reale - 7. La deriva del mito - 8. La fine del mito) - 5. Storia ed economia: da un matrimonio fallito a un divorzio impossibile. I malintesi di una coabitazione conflittuale (1. Due tentativi di matrimonio: dall'impossibile storicizzazione dell'economia al rifiuto dell'economicizzazione della storia - 2. Le ragioni del divorzio e dell'impossibile rottura - Appendice) - 6. Agostinismo e utilitarismo. La Rochefoucauld e il rovesciamento dell'etica aristocratica (1. Amor sui, self-love e amor proprio - 2. L'ambivalenza della cura di sé e il capovolgimento utilitarista - 3. L'armonia degli interessi: il corvo e il birraio - Appendice 1 - Appendice 2) - 7. Dalla politicizzazione dell'economia all'economicizzazione della politica. L'istituzione immaginaria del mercato, da Boisguilbert ai fisiocratici (1. Il liberalismo precoce e precursore di Boisguilbert - 2. La cauta audacia del sistema dei fisiocratici) - 8. Mandeville, ovvero la svolta della filosofia morale occidentale (1. Il diabolico dottore dei paradossi - 2. L'insostenibile tensione del sistema) - 9. Il lusso ghigliottinato. Ovvero come un concetto scompare dal discorso economico nella tempesta rivoluzionaria (1. Dal trionfo alla contestazione prerivoluzionaria: il lusso inevitabile - 2. Dall'eliminazione terroristica alla banalizzazione: il lusso rimosso) - 10. L'autodistruzione dell'umanesimo liberale. Il paradosso della «sintesi» srnithiana, ovvero il Dottor Adam e Mister Smith (1. La simpatia soffocata dall'individualismo - 2. Il trionfo degli interessi interessati: il paneconomismo utilitarista) - Conclusione. Il crepuscolo dell'economia - Note