Aa. Vv.
La profondità strategica turca nel pensiero di Ahmet Davutoğlu
Centro Studi “Vox Populi”, pagg.134 + 16 tavole illustrate, Euro 16,00
IL LIBRO – Frutto della collaborazione di docenti universitari, giornalisti economici, esperti di geopolitica e di studi militari, italiani ed esteri, il volume offre un’approfondita analisi della concezione diplomatica nei rapporti internazionali, della politica estera e delle relazioni commerciali della Turchia nel Mediterraneo, nei Balcani e nell’Asia Centrale, partendo dallo studio del volume “Profondità Strategica” pubblicato dal Ministro degli Esteri Turco, Ahmet Davutoğlu. L’opera si fregia delle prefazioni dell’Ambasciatore italiano ad Ankara, Gianpaolo Scarante, dell’Ambasciatore della Repubblica di Turchia a Roma, Hakkı Akil e di una dotta introduzione dello studioso turco İskender Pala, indiscussa autorità culturale turca, docente universitario, ricercatore di letteratura classica ottomana, autore di romanzi storici che in Turchia sono best sellers e consulente alla Presidenza della Municipalità di Istanbul per l’evento “Istanbul Capitale europea della Cultura 2010”, nonché di un saggio, tratto dall’originale “Profondità Strategica”, del Ministro Davutoğlu. Un lavoro corale che riunisce contributi di vari studiosi e politologi, tutti protesi a illuminare diversi aspetti dell’odierna strategia internazionale della Turchia. Di quella Turchia che – come scrive nella prefazione Giampaolo Scarante, Ambasciatore italiano ad Ankara – oggi prepotentemente tornata sulla scena internazionale, da protagonista e non più da (pur importante) comparsa. Mentre İskender Pala mette in luce, nella sua introduzione i profondi legami culturali, storici ed economici tra l’Italia e la Sublime Porta, citando Dante, per arrivare a spiegare sia il pensiero di Davutoğlu, sia le ragioni profonde della “vicinanza politica” fra Roma e Ankara in questi ultimi anni. La pubblicazione si inserisce a pieno titolo nel progetto Oltre Lepanto – dallo scontro di ieri all’intesa di oggi, un’iniziativa ideata e promossa nel 2011 da “Vox Populi” a 440 anni dalla storica battaglia nei mari dell’Egeo. Un evento unico che si propone, attraverso studi storici, artistici e geopolitici, di creare un ponte culturale e un incontro di civiltà senza precedenti (www.OltreLepanto.org). Daniele Lazzeri, direttore scientifico del think tank trentino ricorda come “lo storico francese, Fernand Braudel, identificò il Mediterraneo come il “continente liquido”. A questa concezione di spazio comune è dedicato il progetto “Oltre Lepanto”, con la dichiarata intenzione di allargare il concetto di appartenenza al “Mare Nostrum” a tutti i Paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo. Per il Presidente del Centro Studi, Ermanno Visintainer, reduce dai recenti successi culturali in Kazahstan e in Turchia, l’opera si configura come “Un’analisi ponderata ed obiettiva del massiccio ed esaustivo testo di geopolitica del Ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoğlu. Un libro che si pone l’obiettivo di andare oltre le descrizioni ostentatamente satiriche, se non talvolta mistificanti, abbozzate dalle cassandre di turno di una certa stampa italiana, atte solo a dissimulare le lacune circa il suo reale contenuto. Un testo di estrema attualità, che, fra le altre cose, dopo aver rappresentato il vademecum della politica estera della Turchia, potrebbe altresì ispirare i Paesi reduci dal terremoto politico che sta investendo il Nord-Africa. Un testo, i cui contenuti desteranno un grande interesse in Italia e che contribuiranno a compiere un passo in avanti nelle relazioni fra i due Paesi”.
DAL TESTO – “Ex docente di Relazioni Internazionali presso le più importanti università della Turchia, dalla Marmara alla Beykent Üniversitesi - è stato anche definito il Kissinger turco - Davutoğlu, che sembra ricalcare le parole del geopolitologo turco Suat Ilhan, secondo il quale la Turchia si trova sul punto di congiunzione di tre continenti, di cui è l'epicentro attorno al quale si sono sviluppate le antiche civiltà, così come le religioni monoteiste, in sostanza afferma che: "La Turchia non è un Paese periferico né all'Europa, né al Medio Oriente e nemmeno all'Asia Centrale. La sua collocazione non appartiene a questi hinterland geografici. Essa, per converso, sarebbe un Paese centrale capace di esercitare la propria azione su vasti ambiti geografici tellurici e talassico-continentali. La Turchia è pertanto chiamata a tutelare questo retaggio, questa missione storica nonché a svolgere un ruolo consono a questo immenso retroscena. “Davutoğlu sostiene che la Turchia è un Paese con un bacino di terra compatto, epicentro della regione balcanica, mediorientale, caucasica e cuore dell'Eurasia. E, trovandosi al centro della Rimland belt che va dal Mediterraneo al Pacifico, essa ambisce a trasformarsi in una potenza estesa dal Mediterraneo orientale fino alla Cina occidentale, ovvero per utilizzare un'espressione dell'ex Premier turco Özal e dell'ex Presidente Demirel: "Dalla Muraglia cinese fino all'Adriatico”.”
INDICE DELL’OPERA - Prefazione, di Gianpaolo Scarante (Ambasciatore della Repubblica italiana a Ankara) – Prefazione, di Hakkı Akil (Ambasciatore della Repubblica di Turchia a Roma) – Introduzione, di İskender Pala - Il bacino terrestre di prossimità: Balcani-Medio Oriente-Caucaso, di Ahmet Davutoğlu - Le premesse filosofiche della “Profondità Strategica” di Ahmet Davutoğlu, di Ermanno Visintainer - Oltre la NATO. La profondità strategica di Ahmet Davutoğlu e i nuovi equilibri internazionali, di Andrea Marcigliano - Indirizzi strategici della Turchia nella regione mediorientale, di Fabrizio Beltrami - Verso la costellazione strategica. Riflessioni sul nuovo ruolo geopolitico della Turchia, di Leonid Savin - La Turchia in Eurasia: “Neo-Ottomanismo” o Realpolitik?, di Andrea Forti - Zero Problemi con i vicini. Il ruolo della Turchia in Europa tra geopolitica ed economia, di Daniele Lazzeri - La grande chance di Ankara: Italia-Turchia, una scommessa economica da vincere, di Augusto Grandi - La politica marittima della Turchia, di Andrea Liorsi - Cipro ed il Medioriente, di Giancarlo Laganà - Turcofilia a Bisanzio: breve storia d’un sentimento (contrastato), di Angelo Mecca
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