XX Battaglione eritreo Stampa E-mail

Indro Montanelli

XX Battaglione eritreo. Il primo romanzo e le lettere inedite dal fronte africano

Rizzoli, pagg.XXIII-237, Euro 19,50

 

montanelli_xxbattaglione  IL LIBRO – “Questa guerra è per noi come una bella lunga vacanza dataci dal Gran Babbo [Mussolini] in premio di tredici anni di scuola. E, detto fra noi, era ora.” Così Montanelli definì l’esperienza africana, raccontata nel suo primo romanzo, XX Battaglione eritreo, dato alle stampe nel 1936 e da allora non più pubblicato per oltre settant’anni. In queste pagine ritrovate, Montanelli porta alla luce la dimensione umana che la guerra mette alla prova, descrive la situazione dei soldati e delle truppe indigene, le loro paure, il rapporto con la morte. “Questo libro non è nato dentro la guerra, fra le ansie del combattimento. [...] È soltanto la vita di un Battaglione solitario, vita mia e di tutti.” E infatti l’eco della battaglia è lontano e si perde in un turbine di sensazioni e immagini che, più che a un diario dal fronte, fanno pensare alla cronaca di una crescita, il definitivo salto nell’età adulta che segna il percorso di formazione di un grande scrittore.
  Per dar voce al lato nascosto di quel profondo mutamento, questa edizione arricchisce il testo di una testimonianza finora rimasta nel buio: l’epistolario che Montanelli tenne coi suoi genitori dall’aprile 1935 ai primi mesi del 1936. In quelle lettere Indro annotava le condizioni di vita dei soldati, appuntava con irritazione le lunghe attese di uno scontro che tardava a venire ed esortava i suoi coetanei “imboscati” a unirsi a lui.
  Dal romanzo come dal carteggio affiora, costante e insopprimibile, l’istinto che avrebbe accompagnato Montanelli per tutta la vita, quello per la scrittura e l’esplorazione, del mondo come dell’animo umano.

  DAL TESTO – “Sono letterato. E, a parte il brutto e il meschino di questa parola, il mio mestiere m'innamora. Mi sono sforzato tanti anni, per compiacere a qualcuno o a qualcosa, di tradire questo mio istinto. Ma non ce l'ho fatta. E non ce la fo nemmeno ora, soldato in Africa, in piena guerra. Mi costa, questo mestiere, mi costa, di sonno e di fatica. Ma non lo dico per presentare il conto. E a chi, poi? Lo dico per un fenomeno di narcisismo: perché mi garba contemplarmi in questo gesto di fedeltà al mio mestiere, che poi vuol dire fedeltà a me stesso. Rubo al sonno la mezz'ora di sosta per tornire la frase, per polire la parola e renderla densa; mi trascino dietro, fra il bagaglio ridotto al minimo per esigenze di guerra, un manoscritto ingombrante. E tutto san pronto a sacrificare fuorché questo. Dirò di più: sono in Africa anche per ragioni letterarie: non a cercar «colore», ma a cercarvi una coscienza di uomo. Necessaria: a tutti, ma specialmente a un artista. Ecco il mio profitto personale di guerra: una coscienza d'uomo. La quale mi permetterà molte cose e me ne vieterà moltissime altre: e, per esempio, di fare domani, per professione, il «reduce»”.

  L’AUTORE – Indro Montanelli (Fucecchio 1909 – Milano 2001) è stato il più grande giornalista italiano del Novecento. Laureato in Legge e Scienze politiche, inviato speciale del “Corriere della Sera”, fondatore del “Giornale nuovo” nel 1974 e della “Voce” nel 1994, è tornato nel 1995 al “Corriere” come editorialista. Ha scritto migliaia di articoli e oltre cinquanta libri fra i quali ricordiamo: Le stanze, L’Italia del Novecento (con Mario Cervi), La stecca del coro, L’Italia del Millennio (con Mario Cervi), Le nuove stanze, Soltanto un giornalista.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Angelo Del Boca - XX Battaglione eritreo – Ventesimo - Battaglioni indigeni - Grande pioggia - Forte Toselli - Villaggio e sua gente - Ascari in marcia - Fuochi sul Tigrai - XX Battaglione eritreo - Canti di reparti indigeni – Ascari – Quindicina - Visita a sera - Mai Egadà - Primo fuoco – Lamentazione - In linea – Soste - Morte di Tesemmà Uorchè – Tabitt - L'altro Tigrai - Spedizione punitiva – Sassahà - Per non dormire - Immagini d'Africa - Lettere dal fronte - Indice dei nomi