Il candidato lettone Stampa E-mail

Giulietto Chiesa

Il candidato lettone. Inedite avventure di un alieno in Europa

Ponte alle Grazie, pagg.264, Euro 16,00

 

chiesa_candidato  IL LIBRO – Dopo una deludente legislatura come deputato indipendente, Giulietto Chiesa decide di ricandidarsi al Parlamento europeo nelle file di un partito che difende le minoranze russe in Lettonia, vittime in quel Paese di un’assurda e misconosciuta discriminazione. Candidato in Lettonia racconta quest’esperienza con dettagli inediti e amare sorprese per il lettore italiano, che spesso, a confronto con le beghe nostrane, vede nell’Unione un baluardo di sensatezza e civiltà; ma racconta anche come e con quali costi la galassia post-sovietica sia stata assorbita dall’Occidente, e con quali vantaggi per l’oligarchia politico-finanziaria internazionale. Vicende locali danno così forma a una rapsodia globale capace di smascherare i meccanismi geo-economici che reggono il nostro mondo e che mostrano crepe sempre meno sanabili e sempre più minacciose.
   Lo stile è quello del miglior Giulietto Chiesa, reso qui se possibile ancora più tagliente e sorprendentemente venato di umorismo, e del miglior Chiesa è la capacità di approfondire il particolare per analizzare il generale, rendendo di facile comprensione argomenti complessi. Sempre nella stretta osservanza di un’aurea massima: non accontentarsi delle verità ufficiali, mai.

  DAL TESTO – “[…] le rivoluzioni colorate non sono affatto accidenti della storia. Bisogna prepararle. E con largo anticipo. E ci vogliono molti denari da distribuire generosamente in tutte le direzioni. Il primo dei sacchi dove versare i soldi è quello dei media. Giornalisti e direttori da comprare in quantità industriale. Costano anche relativamente poco. Il secondo sacco da riempire è quello accademico. Ed è perfino più semplice. Basta moltiplicare i grani, come si dice a Washington, invitando nelle università americane e canadesi quanti più è possibile tra professori, ricercatori, politologi, scienziati. Gli stipendi non sono astronomici, ma servono per arrotondare i bilanci tutt'altro che floridi dell'intelligencija di questi paesi non ancora graziati dal capitalismo. Ecco, la caratteristica principale delle rivoluzioni colorate è che finora hanno tutte riguardato paesi ex socialisti. Con l'unica eccezione della Rivoluzione verde iraniana, che però è un caso a parte, in primo luogo perché non ha ancora vinto.

  “La trovata comunque è stata davvero geniale. Usciti dal socialismo reale, quei paesi erano già come pere mature, pronte a cadere a terra al minimo soffio di vento. Non occorreva, anzi sarebbe stata controindicata, una particolare violenza. Al contrario tutto doveva essere all'insegna della democrazia, della libertà, della difesa dei diritti umani. Tutto molto soft: manifestazioni di piazza prevalentemente giovanili, la materia prima più plasmabile, meno informata, più insofferente al vecchiume che trasudava dai cascami dei vecchi regimi rimasti al potere nello spazio post-comunista.”

  L’AUTORE – Già dirigente del PCI e corrispondente da Mosca per l’Unità e La Stampa, Giulietto Chiesa collabora con il quotidiano torinese. E stato parlamentare europeo (2004-2009) e ha fondato l’associazione Megachip, che dirige. Nel 2010 ha costituito il movimento politico-culturale "Alternativa". Tra i suoi numerosi libri: Zero (2007) e La guerra infinita (2003); con Vauro, Il libretto rosso (2006) e Afghanistan anno zero (2001); con Marcello Villari, Superclan (2003). E stato promotore e co-sceneggiatore del film Zero, inchiesta sull’11 settembre (2008).

  INDICE DELL’OPERA - 1. Atahualpa - 2. The Latvian Candidate - 3. Piccoli popoli - 4. Roma, Riga, Bruxelles, Tskhinvali - 5. Autodeterminazione, ossia l'eccezione che annulla la regola - 6. Alien - 7. Lo Stato inesistente - 8. Aleksandrs Dima e Viktors Igo - 9. Daugavpils - 10. Il caso Kononovs - 11. Waffen SS - 12. Come si colorano le rivoluzioni - 13. Il caso Meri - 14. Il Grande Fratello - 15. Il Soldato di bronzo - 16. Com'è andata a finire - 17. Quale rivoluzione ci aspetta? - 18. Eurasia: un'alleanza conservatrice – Note