Il ruolo dell'Armata Rossa nel secondo conflitto mondiale |
Mira Susic Il ruolo dell'Armata Rossa nel secondo conflitto mondiale AltroMondo editore, pagg.326, Euro 18,00
IL LIBRO – "Il 22 giugno 1941 le armate naziste varcarono, senza una previa dichiarazione di guerra, il confine occidentale dell'Unione Sovietica. L'attacco colse Stalin di sorpresa". Comincia così un dettagliato resoconto degli avvenimenti della seconda Guerra Mondiale. I pensieri, le motivazioni, le strategie dei grandi protagonisti del conflitto sono analizzati nei dettagli, creando nella nostra mente un dipinto degli eventi mai visto prima. DAL TESTO – "L'attacco di Hitler all'Unione Sovietica rappresentò l'ultimo tentativo, dopo quello di Napoleone, di ottenere il completo controllo del continente europeo da parte di una potenza europea. Lo sforzo di dominio di Napoleone su gran parte dell'Europa lo portò inevitabilmente a invadere la Russia, e ciò sancì la sua fine. La vittoria di quest'ultima su Napoleone costrinse le potenze europee a condividere i risultati delle loro vittorie con la Russia zarista. La stessa cosa avvenne anche nel 1945. Con la sconfitta del nazifascismo in Europa, gli anglo-americani avevano di fronte un alleato alla pari: Stalin. Nel 1917, Lenin si vide costretto, per far uscire il paese dal primo conflitto mondiale, a rinunciare ad ampie fette di territorio ai confini occidentali dell'Impero russo. L'uscita anticipata della Russia dalla prima Guerra Mondiale provocò uno sbilanciamento di forze, e l'entrata degli Stati Uniti, nel 1917, si dimostrò decisiva per la vittoria dell'Intesa sul Kaiser dell'impero austro-ungarico. L'abbandono anticipato del primo conflitto da parte della Russia, causato dal crollo del regime zarista e da due rivoluzioni, una borghese e l'altra bolscevica, che sfociarono in una sanguinosa guerra civile, indebolì il paese. "La vittoria dell'Armata Rossa sui nazisti, invece, rafforzò la posizione di Stalin quale statista e capo di stato. Le vittorie militari dell'Armata Rossa sul fronte orientale ripristinarono il ruolo del paese nell'ambito internazionale, assicurando all'URSS sfere d'influenza in Europa orientale e centrale e riportando i confini del paese più a occidente. In tal modo, furono eliminate le perdite territoriali subite nella prima Guerra Mondiale". L’AUTRICE - Mira Susic è laureata in lingue e letterature straniere presso l’Università degli studi di Trieste con alle spalle una lunga esperienza d’insegnamento nelle scuole d’istruzione secondaria di primo e secondo grado. Lo studio delle lingue straniere l’ha portata ad approfondire l’interesse per le culture e la storia di vari paesi.
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