Storia partigiana. La guerra, la deportazione, la liberazione nelle memorie di Giorgio Ferrero Stampa E-mail

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Storia partigiana. La guerra, la deportazione, la liberazione nelle memorie di Giorgio Ferrero

Mursia, pagg.256, Euro 17,00

 

ferrero_storia_partigiana.jpg  IL LIBRO - A diciannove anni, Giorgio Ferrero lascia la Facoltà di Ingegneria di Torino e sale sulle Alpi liguri a fare il partigiano. Un brutto Natale viene arrestato e deportato a Mauthausen e poi nel sottocampo di Ebensee. Gli fanno fare il manovale comune, a spostare pietre. Poi scoprono che sa usare gli esplosivi quelli degli attentati antifascisti - che adesso servono ai nazisti per la costruzione di gallerie, e lo fanno diventare un Technik Arbeit, un operaio specializzato. Dopo la Liberazione, da vero pioniere, trova un po' di pace lavorando alle trivellazioni del petrolio in Arabia. Là nessuno sa, nessuno fa domande. La vita ritrova un senso. Più di sessant'anni dopo, Giorgio racconta la Resistenza, il lager, il dopoguerra ai ragazzi di una quarta liceo, che decidono di scrivere la sua storia. Ricordare è una fatica estrema, ma l'interesse delle nuove generazioni porta alla luce la verità: gli orrori del lager, la rivolta dei deportati contro gli aguzzini dopo la Liberazione, cruda come la prigionia.

 

  DAL TESTO - "Il mio gruppo era incaricato dei sabotaggi. Non eravamo proprio partigiani d'assalto, come gli altri che attaccavano direttamente. la poca gente che si era, non si poteva affrontare una pattuglia tedesca, ben attrezzata, con camion e carri armati. Era piuttosto un combattimento di disturbo ai fascisti e ai nazisti. Si disturbava, poi ci si ritirava. Solo quando siamo stati un po' più armati potevamo intimare l'altolà.

  "Avevamo anche dei mezzi di trasporto. In qualche modo li recuperavamo: si andava dai fascisti e dai tedeschi, e si compravano in contanti! A parte gli scherzi, si poteva attaccarli, prendere il mezzo e portarlo via. Poi, soprattutto di notte, si andava a sabotare le ferrovie, a buttare giù i pali del telefono, a minare i pali della corrente elettrica, a prelevare delle armi".

 

  GLI AUTORI - Paola Albertetti è insegnante di Lettere presso il liceo scientifico Amaldi di Orbassano, in provincia di Torino. Stefano Bertolotto, Nadia Orecchio e Alessandro Tollari, ex allievi del liceo Amaldi, sono studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino.

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Giorgio Ferrero - Presentazione, di Anna Ferrero - Introduzione, di Anna Albertetti. L'intervista - Non volevo fare il cretino - Liberi, per la libertà - Fino ai confini - Dov'è l'uscita dall'altra parte? - Chi entra in questa porta lascia fuori ogni speranza - Solo la nostra pelle - Parco divertimenti - Normale amministrazione - Ritorno da un luogo senza ritorno - Punizione - Giorg - Con le scarpe di cuoio - la legge che non si vede - Gli oppressori - Eravamo dei pazzi - Tutto quello che ho potuto - Ultimi tempi - Prima a voi, adesso a noi! - Fuori controllo - Casa - Le dune non si fermano - Postfazione, di Giorgio Ferrero - Nota degli Autori - Bibliografia