Guido Carpi
Lenin, il rivoluzionario assoluto (1870-1924)
Carocci Editore, pagg.184, € 16,00
A cent'anni dalla morte di Vladimir Il'ic Ul'janov, Lenin, è stato pubblicato questo volume di Guido Carpi (docente di Letteratura russa all'Università degli Studi di Napoli L'Orientale) che si propone di ricostruire il suo pensiero e la sua azione, analizzando gli aspetti più significativi e fecondi della sua vita. Questa narrazione si focalizza sulla sua incrollabile lotta contro ogni forma di sfruttamento, che sono stati i principi guida della sua esistenza.
Lenin ha dimostrato una volontà inarrestabile nel voler obbligare la nazione precedentemente dominante nell'ex Impero russo a diventare parte di una grande famiglia di popoli, dove tutti godessero degli stessi diritti e opportunità. La sua visione era quella di creare un ambiente di uguaglianza e solidarietà tra le varie nazioni, unendo le forze e rafforzando così i movimenti di liberazione che operavano nelle colonie della vasta periferia.
Nel corso del suo lavoro, Lenin non fu esente da lacune e gravi limiti. Una di queste lacune fu l'assenza di una vera e propria teoria dello Stato socialista. Ciò potrebbe essere attribuito a una serie di fattori, come la mancanza di esperienza di lungo periodo in un contesto di governo socialista e le difficoltà ivi associate. Tuttavia, la sua incapacità nell'affrontare l'emergere di un nuovo apparato burocratico sovietico fu un grave limite che avrebbe successivamente portato a un'involuzione autoritaria.
Nonostante queste mancanze, la visione strategica di Lenin come "rivoluzionario assoluto" deriva da una carica utopistica senza confini. Questa carica utopistica ha prodotto un'onda d'urto politica estremamente devastante, che ha lasciato un'impronta indelebile sul XX secolo.
Dunque, questo volume svolge un'analisi del pensiero e dell'azione di Lenin, mettendone in evidenza luci e ombre. L'incapacità di Lenin di adattarsi ai cambiamenti politici e sociali e di prevedere le conseguenze delle sue azioni ha contribuito ad aprire la strada a una degenerazione della Rivoluzione russa. |