Venezia e l'Islam 828-1797. Catalogo della mostra (Venezia, 28 luglio-25 novembre 2007) Stampa E-mail

a cura di Stefano Carboni

Venezia e l’Islam 828-1797. Catalogo della mostra

(Venezia, 28 luglio-25 novembre 2007)

Marsilio Editori, pagg.404, Euro 49,00

 

veneziaislam.jpg  IL LIBRO – Venezia e gli Arabi, Venezia e i Turchi, Venezia e i Persiani: Venezia e l’Islam. Storia di guerra, certo. Storia di pace e di attenzione all’altro, anche. Storia di intensa fascinazione. Storia di tutte le arti. Storia di scambi talmente profondi che talvolta gli studiosi di oggi esitano ad attribuire certe opere ad artisti islamici o veneziani: ambiguità interessanti e salutari, capaci di aprire prospettive e spunti di enorme interesse sugli uomini di quei secoli, il loro spirito, la loro capacità di fare, il loro genio. Passaggio obbligato di tutte le idee, crogiolo di quella rappresentazione dell’Oriente sulla quale l’intero Occidente fonderà la propria visione, Venezia, città unica, della Repubblica e dei dogi, si avvicina con rispetto e ammirazione alla cultura islamica e ne riceve in cambio altrettanto interesse: ecco che allora da un lato Venezia, i suoi artisti e i suoi artigiani apprendono tecniche, stili, materiali, decorazioni, dall’altro i sultani convocano a Istanbul i grandi artisti della Serenissima. Il volume illustra questo articolato e intenso rapporto, particolarmente fecondo dal xiv al xvi secolo, attraverso centinaia di oggetti di un’arte raffinata e splendida – dai dipinti ai vetri, dalle ceramiche ai metalli, dai tessili ai materiali a stampa – provenienti da collezioni veneziane prestigiose e da grandi istituzioni museali, che testimoniano reciproco influsso nella definizione ed evoluzione dei linguaggi artistici, intensità e continuità negli scambi, trasmissione dei saperi e delle tecniche, talento di artisti e artigiani, ma anche di commercianti e imprenditori, e, naturalmente, squisita abilità diplomatica.

 

  DAL TESTO – “Correva l’anno 1204. La campagna militare più trionfale condotta da Venezia nel Vicino Oriente non la oppose alla potenze musulmane. La quarta crociata infatti venne dirottata su Costantinopoli, capitale dell’impero bizantino e della Chiesa ortodossa, presa dai crociati con il sostegno decisivo della flotta veneziana. Gli ayyubidi (1171-1260), che regnavano allora su Gerusalemme e su altre città in cui i mercanti veneziani facevano affari da tempo, rappresentavano un potere relativamente stabile che favoriva il commercio con l’Europa. Dopo il terribile sacco di Costantinopoli, durato tre giorni, si consumò lo scisma tra l’Occidente cattolico e l’Oriente ortodosso, e i crociati non tentarono neppure di marciare su Gerusalemme per strappare la città santa ai musulmani. Il promotore della spedizione, papa Innocenzo III (r. 1198-1216), convinse il doge a mettere una flotta a disposizione dell’impresa, anche se non aveva esitato a pronunciare la prima scomunica contro la Serenissima dopo la presa della città dalmata di Zara nel 1202, rimproverando ai veneziani di anteporre i loro interessi coloniali ed economici al vessillo della cristianità. Deluso dal fallimento della crociata, il papa accusò i partecipanti di aver tradito la missione della liberazione della Terra Santa combattendo i cristiani invece dei musulmani. Il controllo di Costantinopoli e di numerosi possedimenti bizantini nel Mediterraneo orientale – Venezia si aggiudicò il “quarto e mezzo”, ovvero i tre ottavi, del Peloponneso, oltre a vari scali commerciali e all’isola di Creta – costituirono il bottino di guerra più ingente di tutta la storia della Repubblica veneziana”.

 

  I CURATORI - Stefano Carboni, curatore e amministratore dipartimento di Arte Islamica, Metropolitan Museum of Art, New York.

  Giandomenico Romanelli, direttore Musei civici veneziani.

 

  INDICE DELL’OPERA – “Istanti visionari”: Venezia e l’Islam (828-1797), di Stefano Carboni – Venezia e il mondo turco, di Jean-Claude Hocquet – Altri turchi, altro Islam. Venezia, le steppe, la Persia, di Giampiero Bellingeri – Venezia e il mondo islamico da documenti d’archivio, di Giovanni Curatola – Venezia città “orientale”, di Deborah Howard – La Serenissima e la Sublime Porta: le arti nell’arte della diplomazia (1543-1600), di Julian Raby – La pittura “orientalista” a Venezia dal XV al XVII secolo, di Caterina Schmidt Arcangeli – I pigmenti nella pittura veneziana e islamica, di Barbara H. Berrie – Giorgione e i mori di Venezia, di Michael Barry – Tessuti e tappeti orientali a Venezia, di Walter B. Denny – Velluti ottomani o italiani? Uno studio tecnico, di Sandra Sardjono – Tessuti e tappeti a Venezia e il ruolo dei mercanti ebrei nel loro commercio, di Giovanni Curatola – Il Maestro Mahmud e i metalli ageminati nel V secolo, di Sylvia Auld - Il maestro Mahmud e i metalli ageminati: punto di vista scientifico, di Susan La Niece – La “lacca” e la rilegatura veneziana nel XVI secolo, di Ernest J. Grube – La “lacca” veneziana: un approccio scientifico, di Adriana Rizzo – Il vetro smaltato tra l’Oriente mediterraneo e Venezia, di Rosa Barovier Mentasti e Stefano Carboni – L’influsso della tradizione islamica sulla chimica e sulla tecnologia del vetro veneziano, di Marco Verità - Influenza islamica sulla produzione ceramica a Venezia e Padova, di Maria Vittoria Fontana – OPERE IN MOSTRA – Opere islamiche su carta – Dipinti veneziani – Cartografia – Disegni, incisioni e stampe – Tessuti e tappeti – Opere in pietra – Metalli – Legature in cuoio e cuoi dorati – Legno dipinto e laccato – Vetri – Ceramiche – Bibliografia – Marin Sanudo, Diarii – Cronologia