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 Una città araba sulle rive del Mediterraneo. Nel giardino d'un albergo alcuni intellettuali s'incontrano per affrontare un dialogo franco sui rapporti tra Islam e civiltà occidentale. Aggredendo in particolare molti luoghi comuni che popolano l'immaginario delle culture d'Occidente.
Non si tratta di un dialogo platonico. A molti anni di distanza dall'ormai mitico Processo fissato sulle pagine di guido Piovene, Franco Rizzi affresca un dialogo attendibile tra alcuni personaggi di spicco che, se non hanno alcuna voglia di ricelebrare processi, avvertono però il bisogno di tirare le somme di un rapporto storico tormentato e...
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 Da qualche tempo a questa parte il summit ha perduto le sue caratteristiche di incontro eccezionale ed è divenuto un appuntamento ricorrente nelle agende degli uomini di Stato. Ma vi fu una fase (mezzo secolo fra il 1938 e il 1985) in cui gli incontri al vertice hanno modificato, nel bene o nel male, il corso dei rapporti internazionali. David Reynolds ha deciso di studiare sei summit che gli sono parsi eccezionalmente importanti. Il primo è l’incontro quadripartito di Monaco del settembre 1938 fra Chamberlain, Daladier, Hitler e Mussolini. Il secondo è la conferenza di yalta, in Crimea, nel febbraio 1945, fra Churchill, Roosevelt e Stalin. Il terzo è l’incontro di...
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 Il Vaticano, ultima monarchia assoluta d'Occidente, sospeso fra modernità e tradizione, orgogliosamente arroccato entro le sue mura ma idealmente esteso fino ai confini del mondo, esercita da sempre un fascino misterioso che risiede proprio in quel dualismo che ne ha segnato la lunga storia: santità contro potere, missione spirituale contro influenza temporale. Giancarlo Zizola, giornalista vaticanista dal 1961, ne ha vissuto in presa diretta e dall'interno i grandi cambiamenti, dal dopoguerra in avanti. In questo libro, attingendo a una mole impressionante di documenti d'archivio, diari privati, fonti inedite e dialoghi confidenziali, ci accompagna - attraverso il filtro...
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 Tra aprile e maggio del 1945, la zona della provincia di Treviso con epicentro la cartiera Burgo di Mignagola di Carbonera fu teatro di uno dei più feroci massacri attuati da elementi partigiani nel corso della guerra civile. Delle vittime – fascisti rastrellati nella zona e civili uccisi per motivi di vendetta e rapina – solo un centinaio furono riconosciute perché quasi tutti i corpi, come dichiareranno diversi testimoni a guerra finita, furono gettati nelle acque del fiume Sile, bruciati nei forni della cartiera o sciolti nell’acido. Le maggiori efferatezze avvennero all’interno della cartiera, dove imperava Gino Simionato, detto «Falco»...
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