Il Mediterraneo nelle relazioni internazionali Stampa E-mail

a cura di Elisabetta Brighi e Fabio Petito

Il Mediterraneo nelle relazioni internazionali

Vita & Pensiero, pagg.215, Euro 20,00

 

brighi_petito_mediterraneo  Questo volume curato da Elisabetta Brighi (docente di Politiche estere comparate all’Università Cattolica di Milano) e Fabio Petito (docente di Relazioni internazionali all’Università di Sussex e all’Università di Napoli ‘L’Orientale’) è il risultato di un ciclo di conferenze tenutesi tra il 2004 e il 2006 e organizzate dall’Università degli Studi di Napoli ‘L’Orientale’ e dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo in occasione del decennale del Partenariato Euro-Mediterraneo. Vi sono raccolti gli interventi di Joseph Maïla, Fred Halliday, Alessandro Colombo, John L. Esposito, Christopher Coker, Vittorio Emanuele Parsi, Samir Amin, Mark Levine, Álvaro De Vasconcelos, Joseph A. Camilleri, Christopher Hill e Roberto Aliboni.
  Il testo è diviso in tre parti tematiche, ognuna introdotta da un breve saggio di apertura.
  Nella prima parte, il Mediterraneo è analizzato nell’attuale congiuntura internazionale alla luce di tre temi ritenuti chiave per comprendere il presente e il futuro della politica internazionale mediterranea: 1) la questione del futuro del processo democratico nella regione e del complesso rapporto tra Islam e democrazia; 2) gli equilibri strategici regionali del Medio Oriente, e della più ampia regione della «Grande Asia Occidentale», dopo il recente intervento in Iraq e nel contesto della ‘lunga guerra’ al terrorismo; 3) il Mediterraneo visto come regione paradigmatica dei cambiamenti sistemici del dopo Guerra fredda e della congiuntura internazionale del dopo 11 settembre, segnata dal crescente «pregiudizio democratico» e dal progressivo erodersi delle regole della società internazionale.
  Nella seconda parte, la prospettiva di indagine si amplia fino ad abbracciare quella a Oriente e Occidente, prendendo in esame in particolare il ruolo della potenza occidentale per antonomasia, gli Stati Uniti. Partendo dal ruolo del Mediterraneo nell’immaginario politico occidentale, si passa all’analisi dettagliata delle aspirazioni egemoniche che gli Stati Uniti e, in maniera ancor più diretta, l’Iran nutrono verso la regione. Si inquadra, poi, la questione mediterranea utilizzando le categorie dell’imperialismo e della geopolitica, sullo sfondo dei più vasti processi di globalizzazione e di dipendenza politica ed economica tra Nord e Sud del mondo. Viene offerta, infine, un’analisi del contesto di percezioni tra l’Occidente, l’Islam e il Mediterraneo nella cultura popolare e tra gli intellettuali delle rispettive società.
  Nella terza e ultima parte del libro, l’analisi ruota attorno al rapporto tra Mediterraneo ed Europa. Alla valutazione dei successi e dei limiti del dialogo politico del Partenariato Euro-Mediterraneo seguono l’esame delle sfide politico-culturali che attendono questo incontro/scontro tra Europa e Medio Oriente, un’analisi della gerarchia delle priorità della politica estera dell’Unione Europea e del posto del Mediterraneo in questa gerarchia e, infine, una comparazione degli approcci per la promozione della democrazia dell’UE e degli USA.
  Nel complesso, i tredici contributi sollevano e sviluppano questioni centrali per il futuro delle relazioni internazionali del Mediterraneo, e allo stesso tempo invitano a prendere posizione su alcuni dibattiti chiave.