Davide Rossi
L'economia delle emergenze: dalle pandemie alle guerre La fine della sovranità popolare
Arianna Editrice, pagg.111, € 13,90
Dopo il successo ottenuto con il volume sulla Fabian society, Davide Rossi prosegue la propria ricerca focalizzando, in questo nuovo saggio, l'attenzione sul ruolo esercitato dalla finanza internazionale nella recente emergenza pandemica.
Un caso emblematico "del potere pervasivo e totalitario del denaro" è rappresentato da BlackRock ("RocciaNera"), "la più grande società d'investimento al mondo" fondata nel 1988 da Laurence "Larry" Fink, che ha il quartier generale a New York e conta "circa 14.000 impiegati sparsi in 30 Paesi del mondo. Nel 2022 ha un patrimonio gestito di 10 trilioni di dollari (diecimila miliardi) in costante aumento".
"BlackRock e le sue consociate – spiega Rossi – possiedono, fra le altre, agenzie di stampa internazionali, compagnie farmaceutiche, banche, social network, aziende che producono armi e agenzie di rating. In buona sostanza, controllano tutti i gangli del sistema di potere e, allo stesso tempo, ne costituiscono un punto di debolezza [...]. Se infatti, un pugno di grandi banche e fondi d'investimento è proprietaria della maggior parte della ricchezza finanziaria e industriale del mondo, se questo ristretto sistema va in crisi, viene giù tutto. E proprio la gestione di questo rischio, probabilmente, ha originato la pazzesca accelerazione autoritaria della vicenda denominata Covid-19".
Secondo l'Autore, stiamo assistendo alla "realizzazione del comunismo sotto altre forme, lo sviluppo del sistema cinese in Occidente. Dunque, è chiaro come appare inadeguato e limitato discorrere di influenze e condizionamenti dei grandi attori economico-finanziari sugli Stati: siamo all'ibrido aziende-Stato. Le multinazionali monopolistiche, grazie all'alibi del Covid, hanno consolidato la loro presa sull'economia dall'alto, mentre il comunismo continua ad avanzare sul popolo dal basso".
Anche il conflitto in corso in Ucraina viene letto da Rossi in maniera diversa rispetto alla vulgata dominante sui mezzi di informazione, come "il propellente ideale per realizzare uno degli obiettivi strategici americani: staccare l'Italia e l'Europa dal gas russo per farle diventare dipendenti da quello, molto più costoso, americano".
La guerra, inoltre, "consente un passo poderoso verso la realizzazione del Grande Reset, che sostanzialmente si traduce in una gigantesca operazione di indebitamento e impoverimento della classe media europea, italiana in modo particolare. Il vincolo esterno al suo meglio".
Il volume contiene un'ampia intervista al prof. Fabio Vighi, docente di Teoria Critica all'Università di Cardiff e autore di "interessantissimi studi su ciò che è avvenuto nei mercati finanziari internazionali nei mesi precedenti al deflagrare della vicenda Covid-19". |