Francesco Borgonovo
Fermate le macchine! Come ci stanno rubando il lavoro, la salute e perfino l'anima
Sperling&Kupfer, pagg.263, € 17,50
IL LIBRO – Perché la rivoluzione digitale ha tanto successo? Perché è comoda, innanzitutto, e ha reso il mondo facile, confortevole, «smart». Vediamo gli amici senza uscire di casa, facciamo la spesa e organizziamo un viaggio sdraiati sul divano. Una serie di macchine sempre più perfette ci risparmiano ogni fatica, e presto ci sostituiranno in ogni tipo di azione, dalla guida di un'auto alle operazioni chirurgiche. Conveniente, no? E ora guardiamo l'altra faccia di questa fantastica realtà: scompaiono le professioni e si diffondono i «lavoretti» della gig economy, squalificati e sottopagati; ogni volta che entriamo in internet siamo inconsapevolmente guidati fra prodotti, servizi e informazioni da un algoritmo che li ha selezionati per noi sulla base delle preferenze indicate dai nostri clic. I big data, le immense banche dati in cui tutti siamo profilati e vendibili per pubblicità mirate, arricchiscono un pugno di aziende che controllano le tecnologie e fanno di tutto per non pagare le tasse. Pensiamo di essere più liberi e invece ci sottoponiamo volontariamente al più gigantesco sistema di controllo sociale mai creato. Chi fa un'obiezione è un nemico del progresso, un liberticida. Mentre i tecnoentusiasti celebrano il potere dei social network che rendono tutto trasparente e pubblico. Perché allora perfino i guru della Silicon Valleyhanno cominciato a temere lo strapotere tecnologico? In un saggio appassionato, provocatorio, ricco di informazioni e autorevoli testimonianze, Francesco Borgonovo indaga il lato oscuro della rivoluzione digitale, le sue conseguenze sul lavoro, la salute, la società. E spiega le ragioni per cominciare a dubitare di un sistema che sta trasformando il mondo in un paradiso per i robot e in un incubo per gli esseri umani. "Ho letto – scrive, nella Prefazione, Mario Giordano - il libro di Francesco Borgonovo come si legge un inno alla vita. [...] Fermare le macchine, dunque, come invita a fare Francesco, non è un atto luddista. È un atto cristiano. E, in quanto tale, un atto umano. Un atto che restituisce all'uomo la sua vera natura, che non sarà di certo perfetta (basta guardare in Parlamento per accorgersene), ma non può essere ridotta a una stringa matematica gestita da un computer. Ma per fare questo bisogna uscire dalla trappola della comodità e da quella della superbia. La rivoluzione digitale ha successo, scrive Borgonovo, perché è comoda. Si capisce. Ci risolve un sacco di problemi. Ci fa credere che tutto sia facile, a portata di mano, accessibile, perfino gratis, nascondendoci accuratamente i costi che tutto ciò comporta. Ma, soprattutto, la rivoluzione digitale ci fa sentire delle divinità. Sembra risolvere il nostro eterno problema, ci illude di avere la risposta pronta alla domanda insaziabile di verità, ci fa sentire creatori e non creati, signori del cielo Apple e della terra Amazon. Credo in un solo Twitter, onnipotente figlio di WhatsApp, creatore di tutte le chat visibili e invisibili..."
DAL TESTO – "Troverà lavoro chi è disposto a spostarsi, chi accumula master e chi si diletta a smanettare sulle tastiere. Ma tutti gli altri? Come faranno quelli che non vogliono lasciare casa propria, o che non possono permettersi un certo tipo di istruzione o, più semplicemente, non sono portati per svolgere lavori come il programmatore o l'analista tecnologico? Facile: tutti costoro verranno spazzati via. Si creerà una ristretta élite di specialisti molto pagati (magari per un breve periodo) e un esercito di lavoratori inutili e sostituibili alla bisogna, sottopagati e sempre a rischio. Ne sanno qualcosa gli impiegati di Amazon. L'azienda non è di certo in crisi. Anzi, ai primi di gennaio del 2018 Bloomberg ha rivelato che il suo fondatore, Jeff Bezos, è diventato l'uomo più ricco della storia, con un patrimonio personale netto di 105 miliardi di dollari. Più di Bill Gates, che si ferma (si fa per dire) a 93,3 miliardi. A febbraio del 2018, tuttavia, la CNN ha rivelato che la corporation da lui gestita avrebbe in mente di licenziare un bel po' di dipendenti della sede centrale di Seattle (e non solo)."
L'AUTORE – Francesco Borgonovo è stato caporedattore del quotidiano "Libero" e autore del talk show politico "La Gabbia" su La7. Oggi è vicedirettore de "La Verità" e conduce "Iceberg" su Telelombardia. Ha pubblicato, tra l'altro, "Tagliagole" (Bompiani).
INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Mario Giordano - 1. La quarta rivoluzione industriale - 2. Che fine ha fatto il nostro futuro? - 3. Braccialetti al polso, anelli al naso - 4. Il cellulare a scuola - 5. Il supermarket dell'ammirazione - 6. Homo comfort - 7. L'ideologia dominante - 8. Cambiare i geni con un clic - 9. Tutti in piena luce - 10. Mai dimenticarsi degli esseri umani |