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Jean Baudrillard

America
Traduzione di Laura Guarino


Casa Editrice SE - Studio Editoriale, pagg.139, € 19,00

 

baudrillard america  IL LIBRO – Una traversata degli Stati Uniti a bordo di una confortevole Chrysler, un po' come in un film di Wim Wenders: pagine bellissime sulla dismisura del paesaggio americano, sul deserto. Ma subito il deserto diventa emblema di un paese in cui "lo spazio dà una sorta di nobiltà perfino allo squallore". E dentro ogni immagine, dentro ogni realtà che gremisce quello spazio immenso - gli edifici di New York, i televisori sempre accesi nelle stanze vuote, i fanatici del jogging, le sette religiose e il paudiso dei computer... - prende forma un'idea dell'America, in un assiduo confronto tra il Vecchio e il Nuovo Mondo.
  ''L'America non è un sogno né una realtà, è una iperrealtà" - scrive Jean Baudrillard in una delle sue più acute definizioni. "Ed è una iperrealtà perché è un'utopia vissuta fin dall'inizio come realizzata." Non avendo conosciuto la coscienza infelice, l'ironia del concetto e della seduzione, l'America vive in modo operativo e selvaggio, in un'attualità perenne, in "tempo reale"; d'altra parte, non avendo conosciuto l'accumulazione secolare del principio di realtà, vive nella simulazione perpetua, nella convinzione di essere non solo la potenza suprema, ma anche il modello assoluto.
  Il "viaggio" di Baudrillard, il suo invito a vedere e pensare senza ricorrere a categorie sorpassate, troppo sintetiche di fronte all'iperreale, oscilla tra l'ammirazione e la disillusione per il territorio che attraversa, e svela quell'ambivalenza verso l'America che forse è l'atteggiamento inconfessato di ogni europeo.

  DAL TESTO – "In fondo gli Stati Uniti, con il loro spazio, la loro tecnologia raffinata, la loro brutale coscienza tranquilla, anche negli spazi che concedono alla simulazione, sono la sola società primitiva attuale. Ed è affascinante percorrerli come la società primitiva dell'avvenire, quella della complessità, quella della mescolanza e della promiscuità più grandi, quella di un rituale feroce e però bello nella sua diversità superficiale, quella di un fatto metasociale totale dalle imprevedibili conseguenze, società la cui immanenza ci incanta, ma priva di un passato che la rifletta, dunque fondamentalmente primitiva... La primitività si è trasferita in questo carattere iperbolico e disumano di un universo che ci sfugge e che supera di gran lunga la sua stessa ragione morale, sociale o ecologica.
  "Solo dei puritani avrebbero potuto concepire e sviluppare questa moralità ecologica e biologica di preservazione, e dunque di discriminazione, profondamente razziale. Tutto diventa una riserva naturale superprotetta, talmente protetta che oggi si parla di denaturalizzare Yosemite per restituirlo alla natura, esattamente come i Tasaday nelle Filippine. Ossessione puritana di un'origine proprio là dove non vi è più territorio. Ossessione di una nicchia, di un contatto proprio là dove tutto avviene in un'indifferenza siderale.

  L'AUTORE – Jean Baudrillard (1929-2007) è stato uno dei più importanti intellettuali del panorama culturale internazionale degli ultimi decenni. Ha insegnato sociologia all'Università di Parigi X Nanterre e in quella di Parigi IX Dauphine. Ha collaborato con diverse testate, tra cui "Le Monde", "Libération" e "La Repubblica". Tra i suoi testi tradotti ricordiamo: "Il sistema degli oggetti" (1968; 1972), "Per una critica della economia politica del segno" (1974), "La società dei consumi" (1976), "Lo scambio simbolico e la morte" (1979), "Della seduzione" (1980), "Le strategie fatali" (1984), "L'America" (1987), "Il delitto perfetto" (1996), "Lo spirito del terrorismo" (2002), "Il Patto di lucidità o l'intelligenza del Male" (2006).

  INDICE DELL'OPERA – America - Vanishing point – New York - L'America siderale - L'utopia realizzata - Fine della potenza? - Desert for ever