Il colonialismo nella politica estera italiana Stampa E-mail

Luciano Monzali

Il colonialismo nella politica estera italiana 1878-1949
Momenti e protagonisti


Società Editrice Dante Alighieri / Biblioteca della "Nuova Rivista Storica", pagg.298, € 20,00

 

monzali colonialismo  IL LIBRO – Il 1878 e il 1949 segnano le date dell'inizio e della fine del colonialismo italiano. Come noto, l'espansionismo coloniale italiano nacque dalla volontà della classe dirigente dell'Italia liberale di dare una risposta politica alle sfide poste dall'accelerarsi dell'imperialismo globale europeo nel corso della seconda metà dell'Ottocento. In un continente europeo dominato sempre più dagli Stati dell'Europa settentrionale che conoscevano un prorompente svduppo industriale e conquistavano vasti territori e mercati extraeuropei, la posizione dell'Italia, Paese largamente agricolo e privo di risorse naturali, era chiaramente marginale e periferica.
  In questo volume, l'Autore ha raccolto alcuni saggi che sono stati pubblicati sulle riviste «Clio» e «Nuova Rivista Storica» negli ultimi venti anni. Filo conduttore di questi saggi è il tentativo di analizzare e interpretare alcuni momenti della storia dell'espansione coloniale dell'Italia unitaria e il ruolo svolto in essa da alcune personalità politiche quali Sidney Sonnino, Tommaso Tittoni, Gaspare Colosimo, e da alcuni diplomatici, per esempio Pietro Quaroni e Vittorio Zoppi. Il tutto partendo dalla constatazione che dagli ultimi decenni dell'Ottocento agli anni del secondo dopoguerra il problema coloniale costituì un tema centrale della politica estera italiana.
  Lo sforzo dell'Autore è stato quello di evitare ideologismi preconcetti e condanne aprioristiche dell'esperienza coloniale italiana, svolgendo piuttosto un'analisi fondata su fonti documentarie edite e inedite e tentando di capire le origini e le logiche dell'imperialismo africano italiano, nella consapevolezza che l'espansione coloniale dell'Italia unitaria è stata un processo forse inevitabile in quanto provocata e condizionata dall'evoluzione del sistema delle relazioni politiche ed economiche internazionali e dal mutare degli equilibri di potere nell'area mediterranea.

  DAL TESTO – "Il colonialismo dell'Italia liberale fu quindi più il prodotto dello sviluppo della competizione internazionale fra le grandi Potenze europee che il frutto di un processo di sviluppo capitalistico o l'esito di un'attenta e prolungata riflessione sul futuro economico del Paese; fu perciò quasi inevitabile che la politica coloniale italiana dell'epoca liberale assumesse un carattere improvvisato, confuso, essendo soprattutto influenzata dalla momentanea evoluzione dei rapporti di forza internazionali, nonché guidata da un semplice pragmatismo e priva di chiari e precisi modelli organizzativi. Esigenza fondamentale del colonialismo liberale fu il mantenimento delle colonie al minimo costo economico e politico, per rendere ciò possibile era indispensabile il raggiungimento di una situazione di stabilità politica nei nuovi territori. Perseguendo questa direttiva fu naturale dare vita, in risposta alle varie situazioni locali e internazionali, a diversi assetti politici e amministratvi delle colonie italiane: se in Eritrea si creò una colonia sottoposta al dominio diretto, nei territori somali settentrionali (sultanati di Obbia e dei Migiurtini, regione di Nogal) per ragioni di convenienza economica ci si limitò fino al 1925 al mantenimento di semplici protettorati coloniali, conciliando la sovranità italiana con la sopravvivenza di entità politiche indigene; nel Benadir, fallita l'esperienza di governo attraverso società private, nel 1905 si giunse all'amministrazione diretta dello Stato italiano. In Tripolitania e Cirenaica, territori sottomessi al dominio diretto italiano nel 1911, ragioni politiche spinsero nel 1919 il governo liberale ad emanare statuti che consentivano la coesistenza della sovranità italiana con ampie autonomie per le popolazioni delle due province: ai libici era garantito il diritto di eleggere un Parlamento locale, nonché l'abrogazione della sudditanza coloniale (vigente invece nelle colonie dell'Africa orientale) attraverso il riconoscimento di una "cittadinanza italiana" della Tripolitania e della Cirenaica, che concedeva una serie di diritti politici e civili, fra i quali la possibile futura acquisizione della cittadinanza italiana metropolitana."

  L'AUTORE – Luciano Monzali, nato a Modena il 16 febbraio 1966, insegna Storia delle relazioni internazionali al Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università degli studi di Bari Aldo Moro. Fra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: "Mario Toscano e la politica estera italiana nell'era atomica", Firenze, 2011; "Un Re afghano in esilio a Roma. Amanullah e l'Afghanistan nella politica estera italiana 1919-1943", Firenze, 2012; "Gli italiani di Dalmazia e le relazioni italo-jugoslave nel Novecento", Venezia, 2015; "Giulio Andreotti e le relazioni italo-austriache 1972-1992", Merano, 2016.

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Abbreviazioni - 1. Sidney Sonnino e la politica estera italiana dal 1878 al 1914 - 2. Il partito coloniale e la politica estera italiana, 1915-1919 - 3. Il governo Orlando-Sonnino e le questioni coloniali africane alla Conferenza della Pace di Parigi - 4. La politica coloniale africana di Tommaso Tittoni nel 1919 - 5. Politica ed economia nel colonialismo africano dell'Italia fascista - 6. Pietro Quaroni e la questione delle colonie africane dell'Italia 1945-1949 - Indice dei nomi