Il musulmano e l'agnostico Stampa E-mail

Tariq Ramadan - Riccardo Mazzeo

Il musulmano e l'agnostico

Erickson, pagg.160, € 10,00

 

ramadan agnostico  IL LIBRO – Il conflitto tra la civiltà islamica e quella occidentale è davvero così inevitabile come molti vogliono farci pensare? La religione è necessariamente un ostacolo alla sopravvivenza di uno Stato pluralista e democratico? Si può essere musulmani e, al contempo, europei?
  Il dialogo tra Tariq Ramadan e Riccardo Mazzeo raccolto in questo volume affronta e approfondisce tematiche di grande spessore, la cui non risoluzione potrebbe essere esiziale per l'umanesimo condiviso da cristiani, musulmani e laici.
  Va da sé che il conflitto è insito nella natura umana: si tratta ora di gestirlo virtuosamente affinché non diventi mai guerra ma occasione di fattivo confronto e arricchimento di tutti gli attori. L'elemento a favore di questa tesi è scontato: la sopravvivenza dei valori di convivenza, accoglienza, rispetto e solidarietà. Quello contrario discende da interessi molto feroci e strutturati, talmente potenti e diffusi da scoraggiare i molti che li subiscono.
Questo volume – scrive, nella Prefazione, Hamza Roberto Piccardo – "è una pianta da interrare e coltivare con attenzione e amore".

  DAL TESTO – "In effetti è vero, il nostro rapporto con il tempo rivela la nostra filosofia di vita: dimmi come gestisci il tuo tempo e ti dirò come vivi. Senza generalizzare, naturalmente. Ma se non si ha più tempo per fare quanto si vorrebbe si può dire che nelle nostre società le cose vanno nel modo che hai descritto. Però vi sono persone che resistono, che prestano attenzione al proprio rapporto con il tempo, e credo si debba sempre tenerli presenti, coloro che resistono. Bisogna puntare su di loro perché sono la speranza, perché la riflessione che stiamo svolgendo insieme è una riflessione di resistenza. E allora bisogna dire alla gente: nel rapporto con il tempo dobbiamo coltivare l'esperienza, il gusto del tempo che viviamo, ovvero avere l'esperienza fisica del tempo, prestare attenzione a quel che tocchiamo, all'esperienza che viviamo in un giardino, nello spazio, in un deserto, il rapporto con i cicli. Tutta la nostra tradizione musulmana è lineare per quanto attiene a Dio, ma è anche ciclica poiché bisogna sempre ripetere e sperimentare attraverso il proprio corpo nel suo rapporto con la natura, con le cose. Una dimensione ciclica, dell'appello, ma che vuol dire dare densità al tempo."

  GLI AUTORI – Tariq Ramadan è scrittore e accademico svizzero di origine egiziana. Tra gli intellettuali più influenti dell'Islam occidentale, è docente di Studi islamici contemporanei presso la Facoltà di Studi Orientali dell'Università di Oxford, dove insegna anche Teologia. Dirige il Centre of Islamic Legislation and Ethics (Qatar) ed è membro dell'UK Foreign Office Advisory Group on Freedom of Religion or Belief. Dei suoi numerosi saggi, sono stati tradotti in italiano "Noi musulmani europei" (2002), "Il riformismo islamico" (2004), "Maometto" (2007), "Islam e libertà" (2008), "Europa domani. Conversazione con Tariq Ramadan" (2008) e "Il pericolo delle idee" (2015).
  Riccardo Mazzeo è editor storico della casa editrice Erickson, ha tradotto un centinaio di libri da inglese, francese e spagnolo e scrive sulle pagine culturali del quotidiano "il manifesto". Tra i suoi libri ricordiamo "Conversazioni sull'educazione", con Zygmunt Bauman (2011), "C'è una vita prima della morte?" con Miguel Benasayag (2015), "Il vento e il vortice", con Agnes Heller (2016) e "Parlare di Isis ai bambini", con Edgar Morin et al. (2016).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Hamza Roberto Piccardo – I. Il posto della religione nelle nostre società – II. Riallacciarsi alla filosofia – III. La ricerca di senso – IV. Il pluralismo – V. Di fronte alla violenza e al terrore – VI. Migranti e rifugiati – VII. L'ambiente – VIII. Ripensare l'azione politica – Conclusioni, di Riccardo Mazzeo - Indice dei nomi