Siamo tutti peccatori |
Livio Fanzaga - Stefano Chiappalone
IL LIBRO – «Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio» (2Cor 5,20). L'accorato appello di San Paolo ai Corinzi risuona nelle parole e nei gesti di Papa Francesco, il cui pontificato si caratterizza in modo speciale per il ricorrente invito alla confessione. La via della Chiesa è la misericordia e questa si concretizza nel confessionale dove ogni cuore sinceramente pentito sperimenta il miracolo di una nuova creazione. Siamo tutti peccatori, ci ricorda il Papa anche accostandosi pubblicamente al sacramento della riconciliazione, e tutti abbiamo bisogno di lasciarci ricreare dalla misericordia di Dio. DAL TESTO – "«Siamo tutti peccatori», ha ripetuto più volte Papa Francesco, aggiungendo che non basta chiedere perdono a Dio da soli, perché ogni peccato infligge una ferita anche agli altri. La Chiesa intera viene ferita dai nostri peccati, ma è sempre la Chiesa che ci guarisce attraverso il sacerdote. Il Papa rivolge molte esortazioni anche ai confessori, affinché manifestino quei tratti di bontà e tenerezza che permettano, anche al penitente più timoroso, di vedere in loro il volto della misericordia del Padre, cioè Gesù Cristo. È lui infatti che ha espiato i nostri peccati morendo sulla croce e, dopo la risurrezione, ha conservato le sue piaghe anche nel suo corpo glorioso, affinché attraverso di esse il Padre potesse guardare a ciascuno di noi con occhi di misericordia. Di fronte a tanta benevolenza verso i peccatori, quale ostacolo potrà ancora tenerci lontano dalla confessione? A vari santi, tra cui San Francesco, è attribuito il detto: «Se tu ti accusi Dio ti scusa, se tu ti scusi Dio ti accusa» e oggi Papa Francesco ci dice: «Peccatori sì, corrotti no ». La vergogna per i nostri peccati è un buon segno, sintomo del risveglio della coscienza, della consapevolezza che il male fa male e che dobbiamo quindi ricorrere alla confessione invece di rimandarla. La peggiore disgrazia consiste invece nell'essere senza vergogna, nell'indurimento del cuore di chi pensa di non dover chiedere perdono di nulla, di non aver bisogno della misericordia di Dio. È la condizione del corrotto, da cui Papa Francesco ci invita a guardarci, facendo invece nostra la preghiera umile e fiduciosa del pubblicano: "O Dio, abbi pietà di me peccatore» (Lc 18,13)." L'AUTORE – Padre Livio Fanzaga nasce a Dalmine (Bergamo) nel 1940. Entra nell'ordine religioso dei Padri Scolopi conseguendo il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana (1966) e in Filosofia presso l'Università Cattolica (1969). Svolge il ministero sacerdotale nella parrocchia San Giuseppe Calasanzio di Milano, impegnandosi soprattutto nella pastorale giovanile. Nel 1987 assume la direzione dei programmi di Radio Maria, allora piccola emittente parrocchiale. Attualmente è direttore della medesima, ormai divenuta l'emittente cattolica più ascoltata nel mondo. INDICE DELL'OPERA – Presentazione – 1. Un pontificato all'insegna della misericordia – 2. Miserando atque eligendo – 3. Il nostro tempo è il tempo della misericordia – 4. La misericordia è un giubileo che non finisce mai – 5. La riconciliazione nel Vangelo – 6. Siamo tutti peccatori ma non c'è peccato che Dio non perdoni – 7. Il Papa confessa e si confessa – 8. Il confessionale non è una sala di tortura – 9. Che cos'è l'esame di coscienza – 10. Concretizzare l'esame di coscienza – 11. La santa vergogna – 12. Per ricevere il perdono basta uno spiraglio – 13.I gesti della contrizione – 14. Il miracolo dell'assoluzione – 15. Curare la persona, non applicare una ricetta – 16. Preti misericordiosi – 17. I santi del confessionale – 18. L'indulgenza e la comunione dei santi – 19. La confessione rende salda la famiglia – 20. Ricevere misericordia per donarla agli altri – 21. Maria Madre della misericordia |