Puella, surge e altre prediche |
Meister Eckhart
IL LIBRO – 'Conosci te stesso, e conoscerai te stesso e Dio': il precetto dell'Apollo delfico, cifra essenziale della sapienza ellenica e cristiana, può essere considerato fondante anche per l'insegnamento eckhartiano. Esso si muove infatti tutto quanto intorno a questi due poli - che sono poi un'unica realtà: anima e Dio. È la traccia che, nel mondo cristiano d'Occidente, porta soprattutto l'impronta agostiniana; ma si può dire che Eckhart, seguendo Agostino - maestro da lui amato e citato più di ogni altro -, sia andato molto oltre Agostino, riapprodando direttamente all'esperienza stessa di Cristo, che è esperienza di identità tra l'anima e Dio. Infatti il domenicano tedesco non insegna a conoscere l'anima e Dio - come se i due fossero oggetti distinti e separati dal soggetto conoscente -, ma a generare il Logos, ovvero a diventare quello che si è - Logos appunto, spirito - e dunque a vivere la vera vita, che è la vita dello spirito. Come in ogni grande maestro, non vi è in Eckhart un conoscere separato dall'essere, dal vivere: si conosce davvero solo quello che si è, e che si fa - il diverso "sapere" è solo ideologia e mistificazione. Perciò non sono essenziali i libri - nemmeno i libri 'sacri': per quanto il domenicano abbia nei confronti della Scrittura tutto il rispetto che un medievale poteva avere, e al commento della Scrittura stessa abbia dedicato buona parte del suo lavoro intellettuale. DAL TESTO – "Tre segni mostrano se noi resuscitiamo completamente. Il primo è se noi cerchiamo «le cose che sono in alto ». Il secondo è se noi gustiamo «le cose che sono in alto». Il terzo è se non troviamo gusto «nelle cose che sono sulla terra». Ora san Paolo dice: «Cercate le cose che sono in alto ». Ma dove e in che modo? Il re David dice: «Cercate il volto di Dio» [Sl 104, 4]. Ciò che deve essere unito a molte cose, deve di necessità essere in alto. Ciò che opera il fuoco deve essere necessariamente al di sopra di esso, come il cielo e il sole. I nostri migliori maestri pensano che il cielo sia luogo di tutte le cose e tuttavia non abbia esso stesso alcun luogo, alcun luogo naturale, ed esso dia il luogo a tutte le cose. La mia anima è indivisa e tuttavia è completamente in ciascun membro. Dove il mio occhio vede, il mio orecchio non ode; dove ode il mio orecchio, il mio occhio non vede. Quello che vedo o ascolto con il corpo, penetra in me intellettualmente. Il mio occhio nella luce percepisce il colore, ma esso non giunge nell'anima, perché è accidentale. Tutto quello che i sensi esteriori percepiscono proviene dall'alto, dall'angelo, per essere assimilato intellettualmente: è lui che lo imprime nella parte superiore dell'anima. I nostri maestri dicono che ciò che è in alto assegna il suo ordine e il suo posto a ciò che è in basso. In proposito san Giacomo dice: «Ogni dono perfetto viene dall'alto» [Gc 1,17]. Un segno che l'uomo è completamente resuscitato con Cristo è il fatto che cerchi Dio al di sopra del tempo. Ma solo chi cerca Dio senza il tempo lo cerca al di sopra del tempo." L'AUTORE – Meister Eckhart (Hochheim, Gotha, 1260 - Avignone 1327 ca), mistico tedesco, fu priore a Erfurt, poi rettore all'università di Colonia. Dopo la morte, alcune sue tesi vennero condannate come eretiche. In latino scrisse un "Opus tripartitum", influenzato dalla scolastica, e commenti biblici; ma le sue opere più importanti sono in tedesco: "Discorsi della distinzione" (Reden der Unterscheidung), "Il libro della consolazione divina" (Das Buch der göttlichen Tröstung) e numerose prediche. All'ardore mistico unì grande capacità speculativa e vigore espressivo. Considerato il fondatore della prosa filosofica tedesca, profuse nei suoi scritti metafore, antitesi, paradossi e neologismi entrati poi nell'uso comune. INDICE DELL'OPERA - Nota del Curatore - Puella, surge e altre prediche - 1. Sancti per fidem vicerunt regna - 2. Si consurrexistis cum Christo - 3. Stetit Iesus in medio discipulorum - 4. Ez was âbent des tages - 5. In illo tempore missus est angelus Gabriel a Deo: Ave gratia plena, Dominus tecum - 6. Blîbet in miri - 7. Postquam completi erant dies, puer Iesus portabatur in templum. Et ecce, homo erat in Ierusalem - 8. Beatus es, Simon bar iona, quia caro et sanguis - 9. Haec est vita aeterna - 10. Spiritus Domini replevit orbem terrarum - 11. Beatus venter, qui te portavit, et ubera, quae suxisti - 12. Eratis enim aliquando tenebrae - 13. Haec dicit Dominus: Honora patrem tuum - 14. Misit Dominus manum suam et tetigit os meum et dixit mihi [...] Ecce constitui te super gentes et regna - 15. Unser Herre underhuop und huop von unden üf sîniu ougen - 16. Haec est vita aeterna, ut cognoscant te solum. Deum verum et quem misisti, Iesum Christum - 17. Maria Magdalena venit ad monumentum - 18. Maria stuont ze dem grabe und weinete - 19. Vidi civitatem sanctam Ierusalem novam descendentem de caelo a Domino - 20. Qui mihi ministrat, me sequatur, et ubi ego sum, illic et minister meus erit - 21. Man liset hütt da haime in der epistle - 22. Die sele die wirt ain mit Gotte vnd nit veraint - 23. Fluminis impetus laetificat civitatem Dei: sanctificavit tabernaculum suum altissimus - 24. Puella, surge – Postfazione, di Marco Vannini - Nota bibliografica |