La violenza e il sacro |
René Girard
IL LIBRO – «È criminale uccidere la vittima perché essa è sacra ... ma la vittima non sarebbe sacra se non la si uccidesse». Questo terribile, paralizzante circolo vizioso si incontra subito, quando si esamina la realtà del sacrificio. Di fronte a esso l'ambivalenza tanto frequentemente evocata dal pensiero moderno ha l'aria di un pio eufemismo, che malamente cela il segreto non già di una pratica estinta, ma di un fenomeno che ossessiona il nostro mondo: la violenza – e il suo oscuro, inscindibile legame con il sacro. Nesso tanto più stretto proprio là dove, come nella società attuale, si pretende di conoscere il sacro soltanto attraverso i libri di etnologia: del sacro si può dire infatti, osserva Girard, che esso è innanzitutto «ciò che domina l'uomo tanto più agevolmente quanto più l'uomo si crede capace di dominarlo». DAL TESTO – "Il pensiero moderno si proibisce ancora di individuare il pezzo essenziale di una macchina che, con un solo e medesimo movimento, pone fine alla violenza reciproca e struttura la comunità. Grazie alla sua cecità, questo pensiero può continuare ad addossare al religioso stesso, eretto come sempre a entità separata, ma stavolta dichiarato 'immaginario' e riservato a certe società ottenebrate o, nella nostra società, a certi periodi retrogradi o a certi uomini particolarmente stupidi, la responsabilità di un giuoco che è sempre stato e rimane quello di tutti gli uomini, che è sempre continuato, sotto modalità diverse, in tutte le società. Questo giuoco continua in special modo nell'opera di un certo gentleman etnologo chiamato Sir James George Frazer, costantemente occupato a comunicarsi, coi suoi pari e i suoi discepoli in razionalismo, in un'espulsione e consumazione rituale del religioso stesso, trattato come capro espiatorio di ogni pensiero umano. Come tanti altri pensatori moderni, Frazer si lava le mani delle sordide operazioni di cui si compiace il religioso, presentandosi senza tregua come perfettamente estraneo a ogni 'superstizione'. Non immagina affatto che questo lavarsi le mani è da lungo tempo catalogato tra gli equivalenti non sporcanti e puramente intellettuali delle più vecchie usanze dell'umanità. Come per provare che non è complice di nulla, che non capisce assolutamente nulla, Frazer moltiplica le interpretazioni irrisorie di tutto quel «fanatismo» e di tutta quella «grossolanità» cui ha allegramente L'AUTORE – Di René Girard sono apparsi presso Adelphi "Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo" (1983; nuova edizione, 1996), "Il capro espiatorio" (1987; nuova edizione, 1999), "L'antica via degli empi" (1994), "Shakespeare. Il teatro dell'invidia" (1998), "Vedo Satana cadere come la folgore" (2001), "La pietra dello scandalo" (2004), "La voce inascoltata della realtà" (2006) e "Portando Clausewitz all'estremo" (2008). INDICE DELL'OPERA – 1. Il sacrificio - 2. La crisi sacrificale - 3. Edipo e la vittima espiatoria - 4. La genesi dei miti e dei rituali - 5. Dioniso - 6. Dal desiderio mimetico al doppio mostruoso - 7. Freud e il complesso di Edipo - 8. Totem e tabù e le proibizioni dell'incesto - 9. Lévi-Strauss, lo strutturalismo e le regole del matrimonio - 10. Gli dèi, i morti, il sacro, la sostituzione sacrificale - 11. L'unità di tutti i riti – Conclusione - Bibliografia |