Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno Stampa E-mail

Massimo Fini

Una vita
Un libro per tutti. O per nessuno


Marsilio Editori, pagg.252, € 17,00

 

fini unavita  IL LIBRO – «Massimo Fini – scrisse Indro Montanelli - viene di lontano. Non soltanto come maestria di scrittura, ma anche per ricchezza di esperienze. Ha le mani pulite. Non rispetta le regole. Non sta al gioco. Ed è questo che dà tanta forza alla sua frusta»
  L'autobiografia di uno dei più noti, e certamente il più singolare, fra gli intellettuali italiani e, insieme, l'attraversamento di settant'anni di vita del nostro Paese nei suoi mutamenti antropologici, sociologici, sociali, culturali più che politici, e di un quarantennio di giornalismo. Ma anche un racconto personale, di amori, di passioni, di amicizie, di tradimenti, di illusioni e disillusioni, esperienze che sono di tutti in cui il lettore potrà facilmente riconoscersi. Un libro crudo, com'è nello stile dell'autore, dall'andamento narrativo giocato sulla memoria, a volte celiniano o proustiano, senza autoindulgenze ma nemmeno indulgenze verso i personaggi, noti o meno noti, che Fini ha incontrato nella sua vita, eppure venato, oltre che da una nostalgia quasi feroce per il Tempo Perduto, da tenerezza e pietas per quell'animale tragico che è l'essere umano.
  Le parti in corsivo, in terza persona, sono scritte ed elaborate da Fini. L'uso della terza persona ha la funzione di contestualizzare il racconto, snellendolo, e di osservare e, a volte, anche giudicare il narratore in qualche modo 'da fuori', quella specie di 'terzo occhio' di cui lo stesso Fini parla nel testo. E poiché "nessuno può vedersi la propria nuca", in questo senso sono stati importanti gli stimoli di Riccardo Girardi.

  DAL TESTO – "Con mio padre il rapporto era solo intellettuale e anche questo molto rarefatto. Giocavamo a scacchi. Gli davo del filo da torcere perché mio nonno Max Tubiasz era stato un campione di scacchi e qualcosa era passato nel mio dna. Ma vinceva sempre lui. Solo una volta, dopo una partita tutta in difesa, con i suoi pezzi che assediavano il mio Re, con una mossa a sorpresa, usando l'ultimo alfiere che mi era rimasto, gli diedi scacco matto. «Figliol d'un Sette!» esclamò lui usando un'espressione toscana. Ma pareva contento (da quel giorno lo chiamai 'Sette'). Ci fu un periodo in cui, la sera, mi leggeva i classici, I promessi sposi, L'isola del tesoro, Il capitano   Nemo, I miserabili (l'unica volta che ho visto piangere mio padre in vita mia è mentre mi leggeva l'ultima pagina, quella della morte di Jean Valjean, chissà per quale processo di identificazione). Un giorno mi fece ascoltare un disco con i discorsi di Mussolini. Alla fine mi chiese: «Beh, che ne pensi? C'è della forza non ti pare?». Io ci sentivo solo retorica."

  L'AUTORE – Massimo Fini, scrittore e giornalista, per Marsilio è autore di "La Ragione aveva Torto?" (1985, 2009), "Elogio della guerra" (1989, 2011), "Il Conformista" (1990, 2011), "Il denaro «Sterco del demonio»" (1998, 2012), "Di[zion]ario erotico. Manuale contro la donna a favore della femmina" (2000), "Nietzsche. L'apolide dell'esistenza" (2000, 2009), "Il vizio oscuro dell'Occidente. Manifesto dell'Antimodernità" e "Sudditi. Manifesto contro la Democrazia" (2002 e 2004; 2004; nuova edizione tascabile in un unico volume 2012), "Il Ribelle. Dalla A alla Z" (2006), "Ragazzo. Storia di una vecchiaia" (2008, 2012), "Il Dio Thoth" (2009), "Il Mullah Omar" (2011). Per i «Tascabili Maxi» nel 2013 è uscito "Nerone. Duemila anni di calunnie" (quindicesima edizione).

  INDICE DELL'OPERA – Legenda - Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno – Introduzione - Mosca, Parigi e Pisa - Il cielo con la rete - L'educazione sentimentale - Milano on my mind - Sessantotto e dintorni - Le avventure picaresche di un giornalista alieno - Sex, drugs and rock 'n' roll - «Ma che bella festa» - La redattrice della Radio svizzera – Teatro - 1969. O di qua o di là - At the end of the river - Indice dei nomi