Nietzsche, il ribelle aristocratico |
Domenico Losurdo IL LIBRO – Forse in nessun filosofo come in Nietzsche si intessono e aggrovigliano – con un'eccedenza di pensiero che sfida gli esegeti – aspetti brutali e benefici motivi demistificatori, un'oltranza politica da cui trasuda il peggio dell'Ottocento giudeofobo e una potenza di controcanto che manda in frantumi il mito cristiano-germanico. Nietzsche è tutto questo: ribelle solitario, filosofo viandante, illuminista antirivoluzionario, soprattutto teorico del radicalismo aristocratico. Impossibile, se non sacrificando la storia, ridurlo a un'etichetta univoca. Eppure le interpretazioni si sono fortemente polarizzate tra orrore e grandezza. Gli accusatori hanno brandito la genealogia diretta dei capisaldi del nazismo dal suo «superuomo», ed emesso così una sentenza inappellabile; i difensori hanno orchestrato un'ermeneutica dell'innocenza fondata su una lettura allegorica di alleggerimento, in cui le sue posizioni più estreme sono apparse soltanto libera espressione di un mondo vitale oltreumano. In un saggio che costituisce il più importante contributo agli studi nietzscheani degli ultimi decenni, Domenico Losurdo persegue invece l'unica strategia non mutilante. Prende alla lettera i principi spietati dell'aristocraticismo antidemocratico di Nietzsche – celebrazione della schiavitù, della guerra e dell'espansionismo coloniale, eugenetica, dottrina dell'annientamento – ma, invece di proiettarli sulla fosca progenie che li ha rivendicati, li riannoda al loro variegatissimo contesto ottocentesco. Non eludere le ombre inquietanti di Nietzsche contribuisce a ristabilire la verità, ma è anche il solo modo di esaltarne le luci dissacranti, sottraendolo alla sbiadita unilateralità dei suoi apologeti. DAL TESTO – "Contro i pericoli della democrazia, Nietzsche suggerisce altresì l'introduzione di un sistema elettorale a piu gradi. È un'idea cara già a Tocqueville. Questi celebra a tale proposito il Senato americano, il quale deve la sua eccellenza al fatto di non essere il risultato di un'elezione diretta; soprattutto è un'idea cui, dopo la Comune di Parigi, Renan si sforza di conferire nuova attualità. Secondo Nietzsche si dovrebbe prendere le mosse da una cerchia di «uomini onesti e degni di fiducia di un paese, che nello stesso tempo fossero maestri e specialisti in una qualsiasi materia», per operare poi «una cernita più ristretta». All'interno del «corpo legislativo» così costituito sarebbero abilitati a «decidere solo i voti dei competenti più specializzati», in modo che «la legge fosse rigorosamente il frutto dell'intelligenza dei più intelligenti» [...]. L'AUTORE – Domenico Losurdo è ordinario di Storia della filosofia presso l'Università di Urbino. Tra i suoi saggi: "Il revisionismo storico. Problemi e miti" (1996), "Hegel e la Germania" (1997), "Il peccato originale del Novecento" (1998), "Controstoria del liberalismo" (2006), "Autocensura e compromesso nel pensiero politico di Kant" (2007), "Il linguaggio dell'Impero. Lessico dell'ideologia americana" (2007), "La non-violenza. Una storia fuori dal mito" (2010), "Hegel e la libertà dei moderni" (2010) e "La lotta di classe. Una storia politica e filosofica" (2013). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: "La comunità, la morte, l'Occidente. Heidegger e l'«ideologia della guerra»" (1991), "Democrazia o bonapartismo. Trionfo e decadenza del suffragio universale" (1993) e "La Seconda Repubblica. Liberismo, federalismo, postfascismo" (1994). INDICE DELL'OPERA – Volume primo: Parte prima. Nietzsche nel suo tempo. In lotta contro il socratismo e l'ebraismo - 1. La crisi della civiltà da Socrate alla Comune di Parigi - 2. La tradizione, il mito e la critica della rivoluzione - 3. Socratismo e «odierno ebraismo» - 4. La fondazione del Secondo Reich e il conflitto dei miti genealogici - 5. Dall'«ebraismo» di Socrate all'«ebraismo» di Strauss - Parte seconda. Nietzsche nel suo tempo. Quattro successivi approcci nella critica della rivoluzione - 6. Il «ribelle solitario» rompe con la tradizione e la «comunità popolare» - 7. Il «ribelle solitario» diventa «illuminista» - 8. Dall'«illuminismo» antirivoluzionario all'incontro coi grandi moralisti – 9. Tra nazional-liberalismo tedesco e liberalismo europeo - 10. Il cantore della «comunità popolare», il «ribelle solitario», l'«illuminista» antirivoluzionario e il teorico del «radicalismo aristocratico» - 11. «Radicalismo aristocratico» e «nuovo partito della vita» - Parte terza. Nietzsche nel suo tempo. Teoria e pratica del «radicalismo aristocratico» - 12. La schiavitù negli Stati Uniti d'America e nelle colonie e la lotta tra abolizionisti e antiabolizionisti - 13. «Gerarchia», Grande Catena dell'Essere e Grande Catena del Dolore – 14. La «moltitudine bambina», il «libero pensatore» e lo «spirito libero». Critica e metacritica dell'ideologia – 15. Dalla critica della Rivoluzione francese alla critica della rivoluzione ebraico-cristiana - 16. Il lungo ciclo della rivoluzione e la maledizione del nichilismo – 17. L'ultimo Nietzsche e l'agognato colpo di Stato contro la «monarchia sociale» di Guglielmo II e Stöcker - 18. «Anti-antisemitismo» ed estensione ai cristiani e agli «antisemiti» della legislazione antisocialista - 19. «Nuovo partito della vita», eugenetica e «annientamento di milioni di malriusciti» |