Stalin. Storia e critica di una leggenda nera Stampa E-mail

Domenico Losurdo

Stalin. Storia e critica di una leggenda nera

Carocci, pagg.384, Euro 29,50

 

losurdo_stalin.jpg  IL LIBRO - C’è stato un tempo in cui statisti illustri – quali Churchill e De Gasperi – e intellettuali di primissimo piano – quali Croce, Arendt, Bobbio, Thomas Mann, Kojève, Laski – hanno guardato con rispetto, simpatia e persino con ammirazione a Stalin e al paese da lui guidato. Con lo scoppio della Guerra fredda prima e soprattutto col Rapporto Chrušcev poi, Stalin diviene invece un “mostro", paragonabile forse solo a Hitler. Darebbe prova di sprovvedutezza chi volesse individuare in questa svolta il momento della rivelazione definitiva e ultima dell’identità del leader sovietico, sorvolando disinvoltamente sui conflitti e gli interessi alle origini della svolta. Il contrasto radicale tra le diverse immagini di Stalin dovrebbe spingere lo storico non già ad assolutizzarne una, bensì a problematizzarle tutte. Ed è quanto fa Domenico Losurdo, analizzando le tragedie del Novecento con una comparatistica a tutto campo e decostruendo e contestualizzando molte delle accuse mosse a Stalin, in questo volume – saggio storico, storiografico e filosofico a un tempo – che non mancherà di suscitare vivaci polemiche.

 

  DAL TESTO - "...per tutto un periodo storico, in circoli che andavano ben al di la del movimento comunista, il paese guidato da Stalin e Stalin stesso poterono godere di interesse simpatetico, di stima e talvolta persino di ammirazione. Certo, c’era stata la grave delusione provocata dal patto con la Germania nazista, ma a cancellarla aveva poi provveduto Stalingrado. Ecco perche nel 1953, e negli anni immediatamente successivi, l’omaggio al leader scomparso unì il campo socialista, sembrò a tratti ricompattare il movimento comunista, nonostante le precedenti lacerazioni, e finì col trovare in qualche modo un’eco nello stesso Occidente liberale, che pure era impegnato in una Guerra fredda condotta da entrambe le parti senza esclusione di colpi. Non a caso, nel discorso che a Fulton aveva aperto ufficialmente la Guerra fredda, Churchill si era cosi espresso: «Ho grande ammirazione e rispetto per il valoroso popolo russo e per il mio compagno dei tempi di guerra, il maresciallo Stalin». Non c’e dubbio, con l’inasprirsi della Guerra fredda i toni si erano andati via via indurendo. E, tuttavia, ancora nel 1952, un grandissimo storico inglese che aveva lavorato al servizio del Foreign Office, e cioè Arnold Toynbee, aveva potuto paragonare il leader sovietico a «un uomo di genio: Pietro il Grande»; sì, «il tirannico indirizzo di occidentalizzazione tecnologica seguito da Stalin finì per essere giustificato, come quello di Pietro, dalla prova del campo di battaglia». Esso anzi continuava ad essere giustificato anche al di là della disfatta inflitta al Terzo Reich: dopo Hiroshima e Nagasaki, la Russia si trovava di nuovo «a dover fare una marcia forzata per portarsi alla pari di una tecnologia occidentale» che l’aveva di nuovo «fulmineamente distanziata»".

 

  L'AUTORE - Domenico Losurdo insegna Storia della filosofia all’Università di Urbino. Fra le sue pubblicazioni, alcune tradotte in più lingue, ricordiamo quelle più recenti: Nietzsche, il ribelle aristocratico (Bollati Boringhieri, 2a rist. 2004), Controstoria del liberalismo (Laterza, 3a rist. 2006), Il linguaggio dell’Impero (Laterza, 2a rist. 2007).

 

  INDICE DELL'OPERA - Premessa. La svolta nella storia dell’immagine di Stalin (Dalla Guerra fredda al Rapporto Chrušcëv - Per una comparatistica a tutto campo) - 1. Come precipitare un dio nell’inferno: il Rapporto Chrušcëv (Un «enorme, cupo, capriccioso, degenerato mostro umano»/La Grande guerra patriottica e le «invenzioni» di Chrušcëv/Una serie di campagne di disinformazione e l’operazione Barbarossa/Il rapido delinearsi del fallimento della guerra-lampo/La carenza di «buonsenso» e le «deportazioni in massa di intere popolazioni»/Il culto della personalità in Russia da Kerenskij a Stalin) - 2. I bolscevichi dal conflitto ideologico alla guerra civile (La Rivoluzione russa e la dialettica di Saturno/Il ministero degli Esteri «chiude bottega»/Il tramonto dell’«economia del denaro» e della «morale mercantile»/«Non fare più distinzioni tra tuo e mio»: il dileguare della famiglia/La condanna della «politica dei capi» ovvero la «trasformazione del potere in amore»/L’assassinio di Kirov: complotto del potere o terrorismo?/Terrorismo, colpo di Stato e guerra civile/Cospirazione, infiltrazione nell’apparato statale e «linguaggio esopico»/Infiltrazione, disinformazione e appelli all’insurrezione/Guerra civile e manovre internazionali/Tra «rovesciamento bonapartista», «colpi di Stato» e disinformazione:il caso Tuchacevskij/Tre guerre civili) - 3. Tra Novecento e lunga durata, tra storia del marxismo e storia della Russia: le origini dello “stalinismo" (Una catastrofe annunciata/Lo Stato russo salvato dai sostenitori dell’«estinzione dello Stato»/Stalin e la conclusione del Secondo periodo dei disordini/Utopia esaltata e prolungamento dello stato d’eccezione/Dall’universalismo astratto all’accusa di tradimento/La dialettica della rivoluzione e la genesi dell’universalismo astratto/Universalità astratta e terrore nella Russia sovietica/Che significa governare: un tormentato processo di apprendimento) - 4. L’andamento complesso e contraddittorio dell’era di Stalin (Dal rilancio della «democrazia sovietica» alla «notte di San Bartolomeo»/Dal «democratismo socialista» al Grande terrore/Dal «socialismo senza dittatura del proletariato» al giro di vite della Guerra fredda/Burocratismo o «fede furiosa»?/Un universo concentrazionario ricco di contraddizioni/Siberia zarista, “Siberia" dell’Inghilterra liberale e Gulag sovietico/L’universo concentrazionario nella Russia sovietica e nel Terzo Reich/Gulag, Konzentrationslager e Terzo assente/Il risveglio nazionale in Europa orientale e nelle colonie: due risposte antitetiche/Totalitarismo o dittatura sviluppista?) - 5. Rimozione della storia e costruzione della mitologia. Stalin e Hitler come mostri gemelli (Guerra fredda e reductio ad Hitlerum del nuovo nemico/Il culto negativo degli eroi/Il teorema delle affinità elettive tra Stalin e Hitler/L’olocausto ucraino quale bilanciamento dell’olocausto ebraico/La carestia terroristica nella storia dell’Occidente liberale/Simmetrie perfette e autoassoluzioni: antisemitismo di Stalin?/Antisemitismo e razzismo coloniale: la polemica Churchill-Stalin/Trockij e l’accusa a Stalin di antisemitismo/Stalin e la condanna dell’antisemitismo zarista e nazista/Stalin e il sostegno alla fondazione e al consolidamento di Israele/La svolta della Guerra fredda e il ricatto ai coniugi Rosenberg/Stalin, Israele e le comunità ebraiche dell’Europa orientale/La questione del «cosmopolitismo»/Stalin alla «corte» degli ebrei, gli ebrei alla «corte» di Stalin/Da Trockij a Stalin, dal mostro “semita" al mostro “antisemita") - 6. Psicopatologia, morale e storia nella lettura dell’era di Stalin/Geopolitica, terrore e “paranoia" di Stalin (La “paranoia" dell’Occidente liberale/Immoralismo o indignazione morale?/La reductio ad Hitlerum e le sue varianti/Conflitti tragici e dilemmi morali/La Katyn sovietica e la “Katyn" statunitense e sudcoreana/Ineludibilità e complessità del giudizio morale/Stalin, Pietro il Grande e il «nuovo Lincoln») - 7. L’immagine di Stalin tra storia e mitologia (Le diverse fonti storiche dell’odierna immagine di Stalin/Le alterne vicende dell’immagine di Stalin/Motivi contraddittori nella demonizzazione di Stalin/Lotta politica e mitologia tra Rivoluzione francese e Rivoluzione d’ottobre) - 8. Demonizzazione e agiografia nella lettura del mondo contemporaneo (Dall’oblio del Secondo periodo dei disordini in Russia all’oblio del Secolo delle umiliazioni in Cina/La rimozione della guerra e la produzione in serie dei mostri gemelli di Hitler/Socialismo e nazismo, ariani e anglo celti/La Norimberga anticomunista e la negazione del principio del tu quoque/Demonizzazione e agiografia: l’esempio del «più grande storico moderno vivente»/Rivoluzioni abolizioniste e demonizzazione dei «biancofagi» e dei barbari/La storia universale come «grottesca vicenda di mostri» e come «teratologia»?/Da Stalin a Gorbacëv: come finisce un impero) di Luciano Canfora - Note - Bibliografia - Indice dei nomi