Difendere l’Italia Stampa E-mail

Ida Magli

Difendere l’Italia
La politica incapace, la debolezza della Chiesa, la svendita a burocrati e corrotti
Eppure il nostro Paese può ancora rinascere
Ecco come

Bur, pagg.266, € 11,00

 

magli_difendere  IL LIBRO – Mentre gli scandali quotidiani e la frattura tra cittadini e istituzioni rendono sempre più evidente la disgregazione del sistema politico italiano ed europeo, Ida Magli mette in luce il mutamento epocale che la nostra democrazia sta vivendo: la rappresentanza è morta, e ciò significa la fine dei vecchi partiti che con il loro deserto di idee hanno fatto sprofondare l’Italia nella corruzione e l’hanno resa schiava della spietata contabilità dei banchieri di Bruxelles. Di fronte a questo sfascio, tuttavia, non è possibile restare indifferenti: è necessario reagire a un sistema ormai esausto, e rifondare le basi culturali e sociali della nazione. In questo saggio senza sconti a nessuno, Ida Magli spinge gli italiani a ritrovare il proprio orgoglio, e lavorare per una rinascita italiana degna di questo nome: un programma politico e intellettuale per riappropriarci delle decisioni fondamentali per la nostra vita e salvare il nostro Paese.

  DAL TESTO – “Il frutto di questa grande trovata è stato la nascita della Società delle Nazioni e l'inizio della Terza guerra mondiale: quella contro i popoli, contro le Nazioni, contro le identità. Gli strateghi però erano quasi tutti gli stessi responsabili del Trattato di Versailles che, con il suo intento punitivo nei confronti dei tedeschi e con le ingiustizie commesse verso gli alleati di minor peso, in primis l'Italia, aveva posto le condizioni per dare adito ai nuovi conflitti che sfoceranno nella Seconda guerra mondiale. Il brillantissimo progetto fu, perciò, necessariamente accantonato, anche se la Seconda guerra fu guidata dall'Inghilterra e soprattutto dagli Stati Uniti d'America in modo che alla fine l'Europa potesse essere plasmata secondo il progetto unificatore che non era ancora stato possibile realizzare. Fu, infatti, questo uno dei principali motivi per i quali Churchill non volle mai concedere un armistizio a Hitler sebbene gli fosse stato chiesto insistentemente più volte. L'America a sua volta condusse bombardamenti distruttivi, spietati, contro gli uomini, contro la Cultura, contro la Storia, contro l'Arte, senza alcuna giustificazione strategica di carattere militare. Fu per questo che, con un terrificante bombardamento, la città di Dresda venne distrutta in ventiquattro ore insieme ai suoi abitanti e che fu abbattuto, suscitando l'orrore e lo sconforto del mondo intero, il centro più antico e sacro della cultura monastica, l'abbazia di Montecassino.
  “Uno scopo, quindi, c'era: cancellare per sempre la storia e la civiltà d'Europa, radendone il più possibile al suolo le testimonianze architettoniche e uccidendo il maggior numero dei suoi portatori-testimoni. Per questo la guerra non finiva mai. Si fermò soltanto quando non ci fu più nulla da distruggere e gli uomini furono ridotti a poche, misere larve spaurite in cerca soltanto di un rifugio dove nascondersi. L'America dichiarò allora, sganciando contemporaneamente l'atomica come firma inoppugnabile della sua dichiarazione, che l'Europa, insieme ai suoi nefandi figli, non esisteva più e che adesso, nell'uguaglianza universale, era lei la padrona del mondo. Il mondo sarebbe stato tutto uguale a lei.”

  L’AUTRICE – Ida Magli è antropologa e saggista. Ha collaborato per anni con la Repubblica e ha insegnato Antropologia all’Università di Roma. Scrive per il Giornale. Per BUR ha pubblicato La dittatura europea, Dopo l’Occidente, Gesù di Nazaret, Il mulino di Ofelia e Omaggio agli italiani.

   INDICE DELL’OPERA – Capitolo 1. Dobbiamo accettare la distruzione dell'Europa? - Parte prima. il quadro della situazione - Le speranze della scienza - La Terza guerra mondiale - Il Laboratorio per la Distruzione - L'eliminazione dell'Europa - Il primato dei banchieri - Parte seconda. Una controguerra - La diversità - Vivere la storia - Omicidi-suicidi - Storia dell'odio - La morte che non vale - «Ce l'abbiamo fatta!» - Capitolo 2. Fine dei simboli e delle rappresentanze - Note di diario - Parte prima. Il crollo del Papato - Il Papa si dimette - Il parroco denuncia il ladro - Ricatti vaticani - Una rivoluzione totale: il '68 - La Chiesa: ancora una volta l'omosessualità e le donne - Omosessualità ovunque – Bianchi merletti e tuniche rosse - Un marine al potere - Dialogo e accomodamento - Ignazio e le donne - Parte seconda. il crollo del Parlamento - Il brigantino Bounty - Nessuno è sacro – Sette paia di scarpe ho consumato - Oltre la democrazia - Un Controlaboratorio – Cominciamo dall'Africa - Parte terza. Il crollo della virilità - Pietre erette e simboli fallici: la disperazione del sesso - La viola e il pene (primi passi verso un Dizionario Penico) - Un circolo chiuso - Capitolo 3. Nuovo Risorgimento - Breve itinerario di un sogno ad occhi aperti - Parte prima. L'identità italiana nella cultura - Una Patria: modello italiano contro modello ugualitario - Identità e identità italiana – Italialand remixata - L'Uomo non va in pensione – La trasformazione del ruolo delle donne - Lo Stato-madre - Sessualizzazione dello spazio – Populismo di genere - Inculturazione al femminile - Italianità e musica - L'Italia è una Venezia - Demografia, territorio e immigrazione - Parte seconda. L'identità italiana nell'organizzazione del potere - Conflitto di interessi - Mai più un Capo - L'Europa pietra d'inciampo - «Un'idea orribile» - Strani errori dei banchieri più bravi – Una disuguaglianza – Bibliografia - Indice dei nomi