Il volto di Dio Stampa E-mail

Roger Scruton

Il volto di Dio

Vita&Pensiero, pagg.200, € 18,00

 

scruton_volto  IL LIBRO – Dio ha ancora un posto in un mondo disincantato come il nostro, in una cultura in cui la fede, quando ancora suscita qualche interesse, è considerata un segno di immaturità emotiva e intellettuale? E se quel posto esiste, come trovarlo? Come vedere le tracce del volto di Dio nell’esperienza umana?
  In questo suo ultimo saggio, Roger Scruton, filosofo inglese che ama parlare all’uomo contemporaneo, vuole rispondere all’indifferenza religiosa che ormai permea l’Occidente, guidandoci nella scoperta di quello che perdiamo appiattendoci su un mondo di oggetti, chiuso da un orizzonte ristretto e privo di senso, quando non calpestato e sfigurato. Attraverso una lettura colta e insieme appassionante del pensiero filosofico e scientifico così come dell’espressione artistica dell’Occidente, prendendo esempi suggestivi dalla pittura, dalla musica, dall’architettura e dai più popolari capolavori letterari, Scruton ci fa trovare le tracce del divino nel nostro mondo. Non il Dio remoto e inarrivabile dei filosofi, non l’insieme di cause senza finalità dell’universo scientifico, ma la «presenza reale» nella nostra vita quotidiana di una realtà irriducibile al mondo degli oggetti, qualcosa che riconosciamo con sicurezza come nostra esperienza fondamentale. È la percezione del nostro essere ‘io’ di fronte a un ‘tu’, l’incontro tra soggetti che si riconoscono come qualcosa di più che esseri viventi inseriti nel ciclo naturale descritto dalla scienza. Questa esperienza così comune e preziosa si esprime con nitida evidenza nel volto umano, vero e proprio paradigma di senso a partire dal quale plasmiamo il volto del mondo e intravediamo il volto di Dio. Lì stanno le tracce della nostra libertà e il segno della nostra autoconsapevolezza, del nostro essere persone e non oggetti. Per questo, per paura di questo, la società contemporanea tende a sfigurare il volto dell’uomo e del mondo nel godimento senza limiti, nel consumismo che non conosce più l’altro da sé. Ma di fronte a questa desolazione, Scruton non si tira indietro, e ci guida invece a ritrovare – nelle relazioni umane, nell’esperienza dell’arte, nel rapporto con il territorio in cui prendiamo dimora – il sacro come custodia della bellezza del mondo, e la visione religiosa della vita come salvaguardia dell’umano oggi messo alla prova.

  DAL TESTO – “La solitudine metafisica del soggetto non è una condizione storicamente passeggera, ma un universale umano. Come ho sostenuto, la creatura con pensieri-'io' è responsabile verso gli altri e vede se stessa da fuori, come un altro agli occhi degli altri. L'eterno tentativo di unire il sé che giudica e l'altro che è giudicato è il modo di vivere religioso: tutte le grandi religioni sono strategie per compiere questa impresa di tornare a «quel fuoco che affina / ove devi muovere in cadenza, come danzatore». Ogni religione promette l'unificazione con il cosmo, indica in pietas e ubbidienza i mezzi con cui ottenerla, discrimina tra puro e impuro, ha tempi, luoghi e riti sacri grazie ai quali l'eterno può essere incontrato nel tempo e l'individuo può venir purificato e redento. Ogni religione dà all'individuo il conforto di una comunità stabile. Tutte queste caratteristiche della religione sono conseguenze di una imprescindibile condizione metafisica: quella di creature che devono dare conto di ciò che sono e fanno e che cercano di meritare e ricevere perdono e approvazione.
  “La religione ha perciò inizio nell'esperienza della comunità e nel desiderio di riconciliarci con coloro che ci giudicano, perché la loro benevolenza ci è necessaria. Come ho detto in precedenza, colpa, vergogna e rimorso sono aspetti necessari della condizione umana. Sono il residuo dei nostri errori e il segno che siamo liberi di commetterli. Ma ci guidano anche a una più alta forma di riconciliazione; una riconciliazione in cui la nostra colpa è pienamente riconosciuta e perdonata. Per l'ateo questa aspirazione dev'essere negata o al limite rivolta in direzione dello stoicismo - la direzione di chi accetta il destino, conseguendo così un altro tipo di unità tra sé e il mondo. Per il credente, invece, la redenzione è un'emancipazione dalle cose di questo mondo e un'identificazione con un trascendente IO SONO. Per chi ha fede in Dio, questa è la consolazione delle afflizioni umane.”

  L’AUTORE – Roger Scruton è uno dei più famosi filosofi contemporanei. Si occupa di temi politici e culturali, con particolare interesse per l’estetica, la musica, l’architettura. Professore al Dipartimento di Filosofia dell’Università di St Andrews, è Visiting Scholar all’American Enterprise Institute e Senior Research Fellow a Blackfriars Hall (Università di Oxford). Tra i suoi molti libri, Vita e Pensiero ha pubblicato in italiano, oltre a questo: L’Occidente e gli altri. La globalizzazione e la minaccia terroristica (2004), La cultura conta. Fede e sentimento in un mondo sotto assedio (2008), La bellezza. Ragione ed esperienza estetica (2011).

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione - I. Lo sguardo da nessun luogo - II. Lo sguardo da qualche luogo - III. Dove sono? - IV. Il volto della persona - V. Il volto della terra - VI. Il volto di Dio