Storia delle Italie dal 1734 al 1870 Stampa E-mail

Ulderico Nisticò

Storia delle Italie dal 1734 al 1870
con un Antefatto e un Epilogo

Città del Sole Edizioni, pagg.208, € 14,00

 

nistico_italie  IL LIBRO – Tante furono le mutazioni di assetti politici di confini della nostra terra da imporre alla logica di chiamarla le Italie. Già l'Italia romana fu messa assieme da realtà composite. Perse la sua unità nel 568 d.C.; attraverso complesse vicende, conservò tuttavia una sostanziale indipendenza fino al secolo XVI; la recuperò nel XVIII; la perse sotto Napoleone, e se ne trovò diminuita anche nell'ordine della Santa Alleanza. La libertà e unità della Penisola era un problema internazionale e interno che apparve a molti di necessaria soluzione. Ne furono elaborate o sognate o tentate alcune; e non era la sola possibile nè può dirsi la migliore o buona in sé quella sabauda e centralista che infine prevalse per abili mosse e per conflittuali interessi stranieri. L'unificazione affrettata e forzata generò un'Italia grigia e inquieta e molte e varigate delusioni e orgogli e ire. Di questa storia, o piuttosto cronaca, il Meridione fu vittima, e oggi è mille volte inferiore al Settentrione che non fosse nel 1860; e ciò per colpa delle sue debolezze politiche e di ceti culturali e dirigenti, che tuttora gravano.

  DAL TESTO – “Che l'Italia si dovesse unire, era nella natura delle cose e nelle esigenze degli equilibri europei; che si unificasse come Regno costituzionale unitario, fu invece un frutto in parte imprevisto di circostanze internazionali e interne. Vinsero non chi "aveva ragione", e nemmeno i più forti, quanto i più disperati e più audaci e più decisi; gli avventurieri contro i ragionevoli; i tracotanti contro i misurati; il mito contro la riflessione. Si scontravano due modi di essere, quello impetuoso e fantastico dei patrioti e quello pacato e mite dei conservatori: il mito contro la moderazione, e questa era, com'è ovvio, perdente. Se, infatti, è molto probabile, direi sicuro che Francesco II di Borbone sia in Paradiso fin dal 1894 in cui morì e che il suo lontano cugino Vittorio Emanuele bruci dal 1878 all'Inferno per i suoi peccati e politici e personali, o, per l'infinita misericordia di Dio in un lunghissimo Purgatorio; ma su questa terra, è parimenti indubbio che questi fosse vincente ancor prima di combattere, e quello fosse nato sconfitto! Nel caso dei Borbone di Parma o dei Lorena di Toscana, come quelli stessi d'Austria, non si poteva fare affidamento neppure su troppo odore di incenso: tutt'altro! E dove di incenso ce n'era a iosa, a Roma, trionfava il principio evangelico che "Non chi grida Signore Signore entrerà nel regno dei cieli"! I miti e leggende sulla santità cattolica di Questo e bontà di Quello valgono, agli occhi dello storico, quando quelli della sacralità laica di Mazzini o dei miracoli di Garibaldi, cioè niente. Se dunque è indubbio che l'unificazione sia avvenuta a seguito di un piano internazionale liberale e dei contrastanti e concomitanti interessi francesi e inglesi d'intesa con i liberisti italiani, è parimenti vero che gli altri, i reazionari, si lasciarono sorprendere così impreparati e poco combattivi che è quasi necessario concludere che la loro sconfitta fosse una sorta di inevitabile conseguenza di una morbosa acquiescenza.”

  L’AUTORE – Ulderico Nisticò nasce a Catanzaro Sala e vive a Soverato. Ha insegnato nei Licei. Di formazione classicistica, si cura anche di storia sia generale sia nazionale sia calabrese, e la intende come narrazione di fatti. Ha pubblicato più libri storiografici, e tra questi: Il ritorno degli Eraclidi, 1978; La cultura della memoria, 1979; Storia delle Calabrie, 1984; Ascendant ad montes. La difesa passiva ed attiva della costa ionica in età bizantina, 1999; Prontuario oscurantista, 2000; Abele e Caino. Storie della guerra mondiale 1814-2001, 2002; Controstorie delle Calabrie, 2009; e le edizioni critiche di Grano, Fiore, Destito, Romano, Anania, Arturo; e scritti di storia cittadina. Ha pubblicato anche opere poetiche e di narrativa, tra le quali: Di Lalage e di Iole (Liriche), 1975; Sette novelle metafisiche, 1986; Il Giulivo, 2003; L'ospite, 2006; Resurrexit, 2009; Poliporto, La Leggenda di Eutimo e Caritea, 2010. Collabora a riviste, quotidiani e televisioni.

  INDICE DELL’OPERA - Dichiarazione dell'autore - Sinossi degli avvenimenti - Idee, ideologie, sogni e miti - Capitolo I. Antefatto - Capitolo II. Le invasioni giacobine (1789-1815) - Capitolo III. La riorganizzazione imperfetta - Capitolo IV. Liberismo e mercantilismo - Capitolo V. Colpi di mano - Capitolo VI. Altri colpi di mano - Capitolo VII. Epilogo - Glossario