Luca Telese
Gioventù amore e rabbia Il coraggio di non arrendersi: storie di chi vuole cambiare un'Italia che non ci piace più
Sperling & Kupfer, pagg.261, Euro 17,00
IL LIBRO – "Questa è la storia di un Paese unico al mondo. Un Paese bellissimo che si è fatto improvvisamente crudele, che divora se stesso e i suoi figli, che costringe i giovani a vivere con la paghetta dei nonni, che mette all'asta la prospettiva del futuro e demolisce le certezze del passato." Nel suo libro più arrabbiato, Luca Telese raccoglie la sfida di raccontare l'Italia ai tempi della crisi, e lo fa intrecciando la propria passione professionale, quella di un "giovane quarantenne" che ha firmato il primo vero contratto dodici anni dopo aver iniziato a lavorare, alle storie raccolte da un osservatorio privilegiato quale è quello del cronista. Ci guida nella terra dei precari, del popolo "viola" speranzoso e deluso, di quello "black" furioso e iconoclasta, di talenti e fuoriclasse, di creativi cassintegrati e di operai sbeffeggiati. Questo libro comincia con la sfida tra Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci, che è il primo grande confronto fra l'integralismo e l'informazione, l'anno zero della modernità e anche del giornalismo. Prosegue con un lungo viaggio, che conduce dai caratteri al piombo a internet, la lingua del nostro tempo. Attraverso volti e narrazioni, Luca Telese delinea una ricetta, che è quasi un manifesto generazionale: oggi, non domani, è il momento giusto, per i giovani italiani, di tirare fuori l'amore (per quello che si fa, per quello che si è) e la rabbia, che non significa distruzione cieca, ma coraggio di volere il cambiamento. Solo così la speranza può tornare a vincere.
DAL TESTO – “Quando la generazione dei baby boomer che oggi ha in mano le leve del potere lascerà i posti di prima fila, potremo mettere alla prova i giovani di oggi e scoprire se valgono davvero. Ma per poter fare ciò bisogna affidare alle loro mani il volante della macchina, esattamente come accadde alla «generazione del '99» alla fine della prima guerra mondiale, come accadde ai ventenni che nel 1945 ricostruirono l'Italia dopo la catastrofe del fascismo. “Quando mi chiedono dei giovani nati dopo il 1989, rispondo che si tratta di una generazione «colonizzata e oppressa». Oppressa perché viene considerato normale che sia privata dei diritti e della speranza, del reddito e persino della garanzia previdenziale. Colonizzata perché è riuscita, su questi ragazzi, una micidiale operazione di condizionamento: gli ex contestatori che mettevano sotto processo i loro padri, quando sono diventati a loro volta genitori, hanno rimosso il conflitto, lo hanno negato ed esorcizzato come se fosse il più inaccettabile dei mali. E quindi i ragazzi nati dopo l'89 sono stati abituati all'individualismo, alla solitudine, all'ineluttabilità di un sistema e di un'organizzazione gerarchica della società in cui convivono paternalismo e autoritarismo. Questi stranissimi padri-padroni dicono ai loro figli (anche a quelli non anagrafici): «Non puoi contestarmi, perché io sono tuo amico». Ma questa rimozione del conflitto, il sano conflitto che in tutti i tempi e in tutte le epoche contrappone i vecchi e i giovani, ha finito per danneggiare sia i vecchi sia i giovani. Il padre-fratello maggiore è solo apparentemente complice, e in realtà nemico. E così - purtroppo - l'unico altro modello italiano di rinnovamento è quello del signore neomedievale, che precetta secondo il suo capriccio. Oppure quello del «papi» che sceglie le sue protette: il rinnovamento generazionale a mezzo bunga bunga, contro il babbionismo della vecchia sinistra che magari nomina i dirigenti «giovani», ma poi gli affianca dei «tutor» più vecchi (che alla fine decidono tutto loro).”
L’AUTORE – Luca Telese (Cagliari, 1970) scrive per il Fatto Quotidiano e conduce In onda su La7. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato La lunga marcia di Sergio Cofferati (2003), il bestseller Cuori neri (2006) e Qualcuno era comunista (2009); dirige la collana "Le radici del presente", dedicata alle storie del passato prossimo del nostro Paese. Vive a Roma, con Laura e il piccolo Enrico.
INDICE DELL’OPERA - Un Paese bloccato - Parte prima. Gioventù – Tipografie – Esploratori – Notizie - Parte seconda. Amore – Precari – Fantasia – Quotidiani – Innovazioni – Attori - Parte terza. Rabbia – Cassintegrati – Operai – Colori – Violenti - Maestri
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