Stalin privato e pubblico |
Osvaldo Sanguigni Stalin privato e pubblico Manifestolibri, pagg.159, Euro 22,00
IL LIBRO – Stalin previde che, dopo la sua morte, sulla sua tomba sarebbe stata gettata abbondante spazzatura, ma il vento della storia l'avrebbe ripulita. I grandi crimini dello stalinismo sono un fatto assodato. E tuttavia, nella Russia attuale, la popolarità e la suggestione del dittatore georgiano ritornano prepotentemente. Questo libro, avvalendosi di una vasta documentazione originale, ricostruisce i tratti e i paradossi di questo inquietante protagonista del Novecento, indagando i molti misteri che circondano la sua figura, la sua carriera politica e il suo sistema di potere. E scandagliando anche la sua vita privata e la sua cerchia più ristretta. Ma la domanda decisiva nell'era di Putin è se il culto della personalità sia davvero morto insieme al dittatore georgiano. DAL TESTO – “A differenza di altri suoi colleghi, Stalin si distingueva per la modestia dei suoi comportamenti privati, non esibiva, né avrebbe potuto farlo, il suo corpo, mancava della gestualità teatrale di Mussolini o di Hitler. Non viveva nel lusso né aveva arricchito i propri famigliari ma aveva la propensione a organizzare orge con gli amici più stretti. La proiezione dei film preferiti di Stalin faceva parte di queste serate. Il film Il proiezionista di recente produzione mostra questo aspetto della vita privata di Stalin. Era addirittura maniacale nel farsi ripetutamente proiettare certi film. In particolare il film Il comandante Kutuzov, il capo militare russo che sconfisse Napoleone in Russia. Non era uno spendaccione anche se alcuni suoi stretti collaboratori cercarono di farlo passare per tale e approfittando di una sua certa "ingenuità" o "noncuranza" gonfiavano a dismisura le spese per la sua alimentazione. Il generale Nikolaj Vlasik, capo della sua guardia, organizzava festini scaricando sul conto di Stalin le spese gonfiate enormemente. Stalin rivolgendosi a dei suoi commensali, domandò: "Avete mai mangiato carne di cervo? Allora non sapete cosa sia la vera carne!". Tanto bastava perché su ordine di Vlasik due aerei volassero a Tjumen' e Salekhad a caricare carne di cervo. Il conto presentato fu salatissimo: ogni cervo trasportato a Mosca costava migliaia di rubli: il salario di un anno di un operaio.” L’AUTORE – Osvaldo Sanguigni ha studiato Economia Politica a Mosca e ha vissuto per cinquant'anni tra Roma e Mosca, pubblicando studi sull'Unione Sovietica e collaborando a periodici e quotidiani tra cui il manifesto. È stato collaboratore della Rai per le questioni sovietiche e ha insegnato presso l'Istituto Orientale di Napoli. INDICE DELL’OPERA - 1. Stalin e la Russia di oggi - 2. Stalin: il dittatore, l'uomo, il padre - 3. Vasilij e altri figli - 4. Amici – nemici - 5. Le vendette - Bibliografia
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