Lenin e Hitler. I due volti del totalitarismo Stampa E-mail

Luciano Pellicani

Lenin e Hitler
I due volti del totalitarismo

Rubbettino, pagg.138, Euro 16,00

 

pellicani_lenin  IL LIBRO – In questo saggio, l'autore sviluppa, sulla base di una puntuale documentazione, una tesi in netto contrasto con le opinioni prevalenti; e cioè che, a dispetto della mortale inimicizia da cui erano divisi, il comunismo e il nazismo avevano lo stesso nemico - la società borghese colpevolmente prostrata davanti a 'Mammona' - e lo stesso obbiettivo: la purificazione del mondo attraverso il terrore catartico.
  Di qui l'istituzionalizzazione dell'universo concentrazionario, nel quale dovevano essere scaricati tutti gli elementi corrotti e corruttori. Di qui altresì l'idea della rivoluzione come processo catastrofico-palingenetico che sarebbe sfociata, dopo aver annientato la totalità esistente, nella creazione di una umanità trasfigurata.

  DAL TESTO – “A dispetto del fatto che Lenin e Hitler abbiano perseguito lo stesso obiettivo - la distruzione della società aperta -, che siano stati animati dalla stessa idea di rivoluzione - la rivoluzione come purificazione del mondo - e che i movimenti da essi creati abbiano prodotto gli stessi nichilistici risultati, non è punto cessata la resistenza a percepire le evidenti affinità ideologiche e le ancor più evidenti omologie strutturali fra il bolscevismo e il nazismo sottolineate dalle teorie del totalitarismo. Ciò accade perché permane ancora vivo il pregiudizio favorevole nei confronti del comunismo, che per generazioni e generazioni ha impedito di vedere la sua reale natura; e permane parimenti viva l'interpretazione del nazismo come "agente del Capitale" sostenuta dagli studiosi marxleninisti senza uno straccio di prova. Una interpretazione affatto mitologica, che poco o nulla ha a che fare con ciò che effettivamente fu il movimento creato da Hitler. Il quale non nacque per puntellare il vacillante dominio della borghesia plutocratica; al contrario, «il segreto del suo successo – le parole sono dello stesso Hitler - consisté nell'aver riconosciuto l'irrevocabile fine della borghesia e dei suoi ideali politici». Una fine proclamata e programmata a chiare lettere in Mein Kampf.”

  L’AUTORE – Luciano Pellicani, titolare della cattedra di Sociologia politica presso l’Università Luiss di Roma, è autore di numerosi volumi, fra i quali La società dei giusti. Parabola storica dello gnosticismo rivoluzionario (EtasLibri, 1995); Modernizzazione e secolarizzazione (il Saggiatore, 1997); Dalla società chiusa alla società aperta (Rubbettino, 2002); Rivoluzione e totalitarismo (Marco, 2003); Jihad: le radici (Luiss University Press, 2004); Le sorgenti della vita. Modi di produzione e forme di dominio (Marco, 2005); La genesi del capitalismo e le origini della Modernità (Marco, 2006); Le radici pagane dell’Europa (Rubbettino, 2007); I rivoluzionari di professione (FrancoAngeli, 2008); e Lenin e Hitler: i due volti del totalitarismo (Rubbettino, 2009).

  INDICE DELL’OPERA - 1. Lenin e Hitler: i due volti del totalitarismo - 2. Il comunismo come reazione zelota contro l'Occidente - 3. Il nazismo come movimento gnostico di massa - 4. Fascismo, bolscevismo imperfetto