Stato di eccezione Stampa E-mail

Giorgio Agamben

Stato di eccezione

Bollati Boringhieri, pagg.120, Euro 12,00

 

agamben.jpg  IL LIBRO – Lo stato di eccezione, ossia quella sospensione dell'ordine giuridico che siamo abituati a considerare una misura provvisoria e straordinaria, sta oggi diventando sotto i nostri occhi un paradigma normale di governo, che determina in misura crescente la politica sia estera sia interna degli stati. Il libro di Agamben è il primo tentativo di fornirne una sommaria ricostruzione storica e, insieme, di analizzare le ragioni e il senso della sua evoluzione attuale, da Hitler a Guantanamo. Quando lo stato di eccezione tende a confondersi con la regola, le istituzioni e gli equilibri delle costituzioni democratiche non possono più funzionare e lo stesso confine fra democrazia e assolutismo sembra cancellarsi. Muovendosi nella terra di nessuno fra la politica e il diritto, fra l'ordine giuridico e la vita, dove i ricercatori non amano avventurarsi, Agamben smonta a una a una le teorizzazioni giuridiche dello stato di eccezione e getta una luce nuova sulla relazione nascosta che lega violenza e diritto.

 

  DAL TESTO – “L’essenziale contiguità fra stato di eccezione e sovranità è stata fissata da Carl Schmitt nella sua Politische Theologie (1922). Benché la sua celebre definizione del sovrano come «colui che decide sullo stato di eccezione» sia stata ampiamente commentata e discussa, ancor oggi, tuttavia, una teoria della stato di eccezione manca nel diritto pubblico, e giuristi e pubblicisti sembrano considerare il problema più come una quaestio facti che come un genuino problema giuridico. Non soltanto la legittimità di una tale teoria viene negata da quegli autori che, rifacendosi all’antica massima secondo cui necessitas legem non habet, affermano che lo stato di necessità, su cui l’eccezione si fonda, non può avere forma giuridica, ma la definizione stessa del termine è resa difficile dal suo situarsi al limite fra la politica e il diritto”.

 

  L’AUTORE – Giorgio Agamben insegna Estetica all'Università di Verona. Tra i suoi sa gi filosofici pubblicati presso altri editori, "Bartleby, la formula della creazione" (Quodlibet, 1993), scritto con Gilles Deleuze, e "Homo sacer" (Einaudi, 1995). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato "Mezzi senza fine. Note sulla politica" (1996); "Quel che resta di Auschwitz. L'archivio e il testimone" (1998); "Il tempo che resta. Un commento alla «Lettera ai Romani»" (2000); la nuova edizione di "La comunità che viene (2001, già Einaudi, 1990) e "L'aperto. L'uomo e l'animale" (2002).

 

  INDICE DELL’OPERA - 1. Lo stato di eccezione come paradigma di governo - 2. Forza-di-legge - 3. Iustitium – 4. Gigantomachia intorno a un vuoto - 5. Festa, lutto, anomia - 6. Auctoritas e potestas - Riferimenti bibliografici