Verso la Terza Repubblica Stampa E-mail

Gaetano Rasi

Verso la Terza Repubblica. Diario delle riflessioni impolitiche

I libri del Borghese (Edizioni Pagine), pagg.176, Euro 15,00

 

rasi_verso  IL LIBRO – Aprire una fase autenticamente costituente per lasciarsi alle spalle una ''democrazia dimezzata'', espressa solo attraverso i partiti e non anche attraverso il contributo delle categorie produttive, scientifiche e artistiche che sono essenziali nella vita nazionale. Per superare l'incompiuto che  resta da realizzare nell'architettura statale come nel vissuto degli italiani, la nuova Costituzione dovrebbe prevedere una più completa rappresentanza del cittadino. È la sollecitazione che arriva da  Gaetano Rasi, nel libro Verso la Terza Repubblica. Diario delle riflessioni impolitiche.
  Convinzione dell'autore, ex parlamentare, economista e apprezzato docente universitario, è che occorra andare verso una 'democrazia  delle competenze', perché il ciclo della seconda Repubblica si sta chiudendo. Per Rasi, pur nel tentativo di instaurare un bipolarismo, la seconda Repubblica ha affrontato solo il problema dell'efficienza  decisionale, peraltro senza riuscirvi, e non quello delle effettive rappresentatività e governabilità nella gestione della società nazionale.
  In queste pagine scorre così ''il suicidio politico di An e l'incerta prospettiva del Pdl'', fino ai rischi che una democrazia dimezzata porta in dote alla politica italiana che deve riscoprire passione e ragione ma soprattutto sapere ascoltare il bisogno dei cittadini.
  Rasi, una storia nella destra italiana, presenta così le riflessioni su alcuni dei maggiori avvenimenti politici accaduti dal marzo 2009 fino a ottobre 2010 e pubblicati su Il Borghese e altre testate, mostrando ''la pasticciata costituzione del Pdl'', perché ''l'annientamento di An, assorbito nella più grande formazione, ha annullato quei progetti che erano stati elaborati e di volta in volta resi validi perché aggiornati nel percorso ultra sessantennale delle formazioni politiche che hanno preceduto la nascita di Alleanza Nazionale: Msi e Msi-Dn''.
  Nell'inchiostro dell'osservatore politico di lungo corso, anche ''il pericolo secessionistico della Lega che è rivolto a dividere l'Italia e quindi farla ritornare ad essere una semplice 'espressione  geografica' senza alcun peso in Europa, nel bacino del Mediterraneo e nei rapporti con il resto del mondo''.
  Consigli e analisi in uno stile incisivo, che punta al concreto. Un diario di riflessioni impolitiche. Perché analizzare le vicende degli ultimi due anni, nel Palazzo e fuori, può costituire una base di riflessione per attuare quel ''cambiamento profondo avvertito da tutti”. Per esaminare in prospettiva quelle che dovrebbero essere ''le strutture di una Nuova Repubblica''. Non manca, infine, un ricordo di Francesco Cossiga, che ''con simpatia ma senza incenso'' ripercorre il ruolo politico del presidente emerito. (Fonte: Adnkronos, 28 gennaio 2011)

  DAL TESTO – “Da quel XIV Congresso - il penultimo sotto la Segreteria Almirante - è passato un quarto di secolo, ma si deve oggettivamente osservare che dal punto di vista ideologico si è retrocessi ad una liberai-democrazia resa vivace solo dal decisionismo di un leader che riesce a tenere insieme una maggioranza estremamente eterogenea, capace di affrontare le emergenze e di gestire il presente, ma non in grado di costruire un nuovo Stato. Ossia di realizzare una democrazia sostanziale, come sintesi di efficienza decisionale e di effettiva rappresentanza; insomma che risponda alle esigenze della libertà e a quelle della socialità, e soprattutto che selezioni una classe dirigente competente e non ignorante come quella espressa dalla attuale partitocrazia.”

  L’AUTORE – Economista, docente universitario, parlamentare, Gaetano Rasi (1927) ha insegnato Politica Economica, Economia delloSviluppo e Sociologia Economica in varie Università italiane e straniere (1980-2000). Ha diretto l'opera in 26 volumi Annali dell'Economia Italiana, dall'Unità ai giorni nostri (Ipsoa, Milano 1977-1984). Presidente del Consiglio Nazionale del Lavoro del Msi-Dn, di cui è stato Componente del Comitato Centrale, della Direzione Nazionale e dell'Esecutivo. Dal 1970 ha diretto il Dipartimento per la politica economica prima del Msi-Dn e poi di An. Ha ricoperto numerosi incarichi pubblici. Nominato Ministro del Commercio Estero e delle Politiche Comunitarie nel Governo Dini nel 1995 non ha accettato l'incarico. Deputato nella XIII legislatura (1996-2001). Cavaliere di Gran Croce dell'OMRI per la sua attività scientifica e di impegno nei pubblici uffici. Attualmente è Presidente della della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. È autore di numerosi libri, saggi e articoli; fra l'altro: La politica economica del pubblico impiego, 1951; La società corporativa, 2 voll., ISC, Roma 1973; Storia della politica economica italiana, Ipsoa, Milano, 1984; Introduzione alla politica economica, d.u., Roma 1989; La politica monetaria, d.u , Roma 1990; Società consapevolezza e sviluppo, ESI, Napoli 1992. Innovazione tecnologia e privacy, Roma, 2005; Introduzione a Ugo Spirito, Il Corporativismo, Rubbettino, 2009.

  INDICE DELL’OPERA - Premessa - Capitolo I. Il suicidio politico di AN e l'incerta prospettiva del PdL - Capitolo II. La parte "giusta" - Capitolo III. Questione di visibilità o questione di programmi? - Capitolo IV. L'equivoco del "patriottismo costituzionale" - Capitolo V. È l'ora delle scelte strategiche - Capitolo VI. Estate calda, autunno bollente - Capitolo VII. Avanzare, non sbandare - Capitolo VIII. Validità del pensiero di Raffaele Valensise - Capitolo IX. Due brutti libri - Capitolo X. Incoerenza costituzionale. I rischi delle "riforme condivise" - Capitolo XI. Nodi da sciogliere. Regionalismo e anarcoliberismo - Capitolo XII. I pericoli del proclamato orizzonte politico della Lega - Capitolo XIII. La lezione trascurata di Pomigliano d'Arco e una legge sbagliata sulle intercettazioni - Capitolo XIV. L'Italia senza politica economica - Capitolo XV. Fini si è accorto del suicidio. Intervista a Gaetano Rasi - Capitolo XVI. Ricordo di Cossiga: Con simpatia, ma senza incenso - Capitolo XVII. Democrazia dimezzata e partiti "chiusi"