Geofilosofia dell’Europa |
Massimo Cacciari Geofilosofia dell’Europa Adelphi, pagg.183, Euro 23,00
IL LIBRO – È accaduto, e sta accadendo nei nostri anni, che l’Europa, proprio nel momento in cui giungeva alle soglie dell’unità politica ed economica, si scoprisse in preda a spinte opposte, centrifughe, a resistenze di ogni tipo – teoriche e pratiche –, come se il segno dell’unità fosse innanzitutto in questo acuto sentimento di crisi. Come si spiega tutto ciò? Nietzsche scrisse una volta che l’Europa è un malato, anzi un malato incurabile. E da qui prende le mosse l’affascinante itinerario di Cacciari. Così scopriamo che fin dalle guerre persiane, anzi fin dall’«Asia» ionica, l’Europa è instabile intorno ai suoi confini, inquieta nel suo cuore, incerta sul suo destino. Fin dal suo apparire, nella coscienza ellenica, procede per decisioni – e, dunque, problemi, enigmi, bivi si aprono continuamente di fronte al suo sguardo. A questi luoghi dell’interrogarsi d’Europa è dedicato il libro: guerra/pace, mare/terra, Oriente/Occidente, legge/sradicamento. E scopriamo che proprio il tentativo di ridurre questa tensione di opposti, la volontà di forzarli a un accordo è all’origine di quella violenza che vediamo sprigionarsi dall’interno dell’Europa. Mentre forse l’unica via di salvezza sta lì dove si tenta di tener fermo proprio ciò che appare perfettamente singolo, perfettamente distinto. Secondo il senso di questa traccia – quanto mai «inattuale» –, nel libro l’antica saggezza tragica dialoga con il grande realismo politico del Moderno, da Machiavelli a Carl Schmitt, la Repubblica di Platone con Agostino e con La pace della fede di Niccolò da Cusa, la Venezia salva di Simone Weil con l’«ultimo Dio» di Martin Heidegger. Voci anche in lotta tra loro – eppure testimoni che l’Occidente d’Europa, il suo tramontare, possono rivelarsi promessa di una «congettura di pace», di una «patria assente». DAL TESTO – “L'ignoranza e la malvagità non sono cecità o furore; all'opposto, esse appaiono le necessarie 'virtù' di chi vuol governare soltanto per il proprio profitto e la propria 'libertà'. La moltitudine, i più non possono riconoscere altro valore che il proprio utile; ed è del tutto ragionevole il modo in cui lo perseguono. Se nella città lasciassero il comando ai buoni e ai nobili, il loro impero durerebbe pochissimo (I, 14). Siamo le mille miglia lontani dal trito tópos oligarchico della moltitudine álogos (e che perciò, conseguentemente, avrebbe bisogno della guida, del nocchiero). Il dêmos è «ápistos », ma nient'affatto privo di logos - all'opposto: la mancanza di fede è per il dêmos razionale garanzia di dominio. Possiamo dire ingiusti i cattivi che hanno conquistato l'arché, ma nient'affatto incoerenti o 'irresponsabili' rispetto al proprio fine. Essi operano bene il malgoverno.” L’AUTORE – Massimo Cacciari è nato a Venezia nel 1944. Le opere che più ne hanno segnato la ricerca sono Krisis (Feltrinelli, Milano,1976); Icone della Legge (1985, nuova edizione 2002); L'Angelo necessario (1986, nuova edizione ampliata 1992); Dell’Inizio (1990, nuova edizione ampliata 2001), tutti apparsi presso Adelphi. Gli ultimi lavori di Cacciari sono stati pubblicati soltanto all'estero; tra questi Le dieu qui danse (Grasset-Mollat, Paris, 2000) e Wohnen Denken (Ritter, Klagenfurt, 2002). Geofilosofia dell'Europa, la cui prima edizione risale al 1994, è stato riproposto in una nuova versione riveduta e ampliata con l’aggiunta di un indice che comprende anche gli Autori, i principali Curatori e i passi biblici dell'Arcipelago (1997), cui è strettamente legato. INDICE DELL’OPERA - Avvertenza alla nuova edizione - 1. Geofilosofia dell’Europa - I. Anni decisivi - II. Le due cavalle - 2. Guerra e mare - I. Platone realista - II. Il discorso della hýbris - III. Talassocrazie - IV. Il riso - 3. Gli eroi - I. Giudici ed eroi - II. Venezia perduta - III. Il duello - 4. L'ospite ingrato - I. L'ospite ingrato - II. Lo sradicamento del Nomos - III. Il tramonto dei 'gelidi mostri' - 5. La patria assente - I. Violenza e Armonia - II. Tolleranza e intolleranza - III. Congettura di pace – Epilogo – Addenda - Indice degli autori
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