Mossadeq Stampa E-mail

Stefano Beltrame

Mossadeq. L'Iran, il petrolio, gli Stati Uniti e le radici della Rivoluzione Islamica

Rubbettino, pagg.304, Euro 16,00

 

beltrame_mossadeq.jpg  IL LIBRO - Con la contestazione dei risultati elettorali iraniani del 2009 la vicenda storica di Mossadeq torna ad assumere un carattere di straordinaria attualità. Capire Mossadeq costituisce una premessa essenziale per comprendere le dinamiche interne alla Rivoluzione Islamica del 1979, ma nel ripercorrere i controversi passaggi elettorali di quegli anni — in particolare il blocco dello scrutinio del 1952 — il pensiero corre subito al presente.

  Nel ricostruire in dettaglio il percorso che porta dalla nazionalizzazione del petrolio al colpo di Stato del 1953, Stefano Beltrame pone altrettanta cura nel collocare la vicenda nel suo contesto storico.

 

  DAL TESTO - Contrariamente a quello che si potrebbe forse pensare, la caduta dello Scià non ha portato a una piena riabilitazione di Mossadeq. Nella memoria di moltissimi iraniani, in Persia e nel mondo, la figura di Mossadeq è oggi quella di un grande eroe nazionale, ma la sua eredità politica resta ancora assai controversa. Entro il fronte rivoluzionario del 1979, le forze politiche a lui ispirate furono ben presto marginalizzate e ridotte all'impotenza da altre componenti ben più aggressive. Bazargan si dimetterà nel novembre del 1979, proprio a seguito della presa dell'Ambasciata americana da parte degli "studenti islamici", episodio che segna la radicalizzazione islamica della Rivoluzione.

  "La vicenda di Mossadeq è quindi ancora oggi di attualità perché all'origine della progressiva marginalizzazione ed eliminazione politica di Mehdi Bazargan vi è certamente anche il peso della precedente frattura del '53 tra Mossadeq e l'Ayatollah Kashani, il leader del clero sciita militante di quegli anni e protagonista a pieno titolo degli eventi alla pari dello Scià e dello stesso Primo Ministro".

 

  L'AUTORE - Stefano Beltrame è nato a Verona nel 1960. Ha studiato Scienze Politiche e Relazioni Internazionali a Padova. Dopo un'esperienza lavorativa all'estero presso società multinazionali (Procter & Camble e Johnson & Johnson) è entrato in carriera diplomatica nel 1991. Come diplomatico ha prestato servizio in Kuwait, in Germania, in Iran e negli Stati Uniti, dove ricopre attualmente l'incarico di Capo dell'Ufficio Economico e Scientifico dell'Ambasciata a Washington. Nel 1999 ha pubblicato con l'Università di Padova Storia del Kuwait. Gli Arabi, il Petrolio e l'Occidente (CEDAM). Nel 2003 ha pubblicato una ricostruzione diplomatico-militare della guerra del Kuwait del 1990-91 dal titolo La Prima Guerra del Golfo. Perché non fu presa Baghdad. Dalla cronaca all'analisi di un conflitto ancora aperto (ADN Kronos Libri).

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Roberto Toscano - Ringraziamenti - Avvertenza - I. L'attualità di Mossadeq - II. La Persia all'inizio del XX secolo - III. L'economia del petrolio - IV. Reza Scià e Mossadeq tra le due guerre - V. La Conferenza di Teheran e la rinascita democratica iraniana - VI. Nazionalizzazione del petrolio ed emancipazione dagli inglesi - VII. La Crisi di Abadan e la mediazione americana - VIII. Apogeo e declino di Mossadeq - IX. Complotti e Referendum per sciogliere il Majlis - X. Operazione Ajax - XI. Epilogo - Cronologia - Riferimenti bibliografici - Allegato. Clandestine Service History. Overthrow of Premier Mossadeq of Iran - Appendice iconografica