La dittatura anticattolica |
Antonio Socci La dittatura anticattolica. Il caso don Bosco e l'altra faccia del Risorgimento Sugarco Edizioni, pagg.248, Euro 18,00
IL LIBRO - Quanto è costato in vite umane, in soldi, devastazioni, libertà, democrazia la “conquista piemontese” dell’Italia? Ed era inevitabile? C’erano vie migliori? Un’altra Italia era possibile. È l’ora che i bilanci veritieri prendano il posto della retorica. Alla vigilia delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, questa “controstoria” del Risorgimento rivela finalmente la sua faccia sconosciuta e censurata, demolisce miti, monumenti nazionali e luoghi comuni. Espone e difende le ragioni delle vittime: il popolo italiano, specialmente meridionale e contadino, e la Chiesa, contro cui il governo sabaudo scatenò una persecuzione senza precedenti. Una viceda narrata seguendo anche la storia particolare – e il ruolo, in quegli anni di “guerra civile” – di don Giovanni Bosco. Per scoprire come gli errori e gli orrori di quella persecuzione e di quella politica militarista sono all’origine dei problemi dell’Italia moderna. E come la presenza della Chiesa e del Papato sia stata sempre nei secoli la fortuna dell’Italia.
DAL TESTO - "Si dà il caso che ciò che nel Risorgimento veniva chiamata Italia non fosse unita - come osserva Sergio Romano - che dalla religione. Tutto il resto la divideva drammaticamente. Solo la Chiesa, la vita e la cultura cristiana e le tradizioni cattoliche la univano e la identificavano da secoli. Caratterizzando in modo unico questa cristianità italiana perché raccolta attorno alla presenza del Papato, con la sua missione universale. Eppure si volle imporre una unificazione d'Italia proprio contro la Chiesa. Prima, per una scelta politica - di piccolo militarismo e imperialismo sabaudo - operata da una ristretta casta al potere in Piemonte, si volle impedire che il Papato promuovesse pacificamente l'unificazione federale dell'Italia. Poi la si volle unire - tramite conquista militare - proprio dichiarando guerra alla cristianità e perseguitando in ogni modo la Chiesa, unico fattore di unità popolare: saccheggiandola, opprimendola e facendo strame della legalità e della democrazia, oltreché delle risorse economiche del Paese, sprofondandolo nei debiti e nel sottosviluppo. E nella subordinazione politica alle potenze straniere che «sponsorizzarono» l'operazione".
L'AUTORE - Antonio Socci (Siena, 1959), giornalista e saggista, è stato inviato del Sabato, direttore della rivista internazionale 30 Giorni, è attualmente editorialista del Giornale, collabora al Foglio e a Panorama. Ha scritto fra l’altro C’era una volta il sacro (1994), I nuovi perseguitati (2002) e Uno strano cristiano (2003). È stato vicedirettore di Rai 2 e autore-conduttore del programma Excalibur. È stato incaricato dalla Rai di dirigere la Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.
INDICE DELL'OPERA - Prefazione. Apologia del potere temporale dei Papi - I. L'avventura di un uomo vivo (Conti e cafoni - Un'intuizione del cristianesimo: la «Società dell'allegria» - La Chiesa in «movimento» - Gli ecclesiastici contro don Bosco - La protezione di Pietro - «Il più grande dolore della mia vita» - Note) - II. Il '48 e l'ideologia piemontese (1848, la svolta - Non più «unione», ma «conquista piemontese» - Palmerston, il gran mestatore - I cattolici intransigenti e quelli della resa - La persecuzione - Il Leviatano e la Chiesa - Note) - III. La persecuzione italiana. Cronaca della conquista piemontese (Il cattolico-liberale Siccardi - L'antitaliano - Il potere e il profeta - Il «grido di dolore» - La colonia meridionale - Lo Stato cattolico che incarcera i vescovi - Don Bosco e la «Carolina» - Infiltrati in Vaticano - Gli scrupoli di Garibaldi - Cardinali e manette - Il potere e Bernadette - Il «partito degli onesti» - Roma piemontese - La politica di don Bosco - Il sacco di Roma - I cattolici, Garibaldi e la democrazia - Note) - Postfazione. 1989 - Note |