Il piombo e la celtica Stampa E-mail

Nicola Rao

Il piombo e la celtica. Storie di terrorismo nero: dalla guerra di strada allo spontaneismo armato

Sperling & Kupfer, pagg.520, Euro 18,00

 

rao_piombo.jpg  IL LIBRO - La morte di Mikis Mantakas, lo studente ucciso dopo una giornata di guerriglia metropolitana, è l'innesco di una spirale di violenza che per molti anni sembra inarrestabile. Si risponde colpo su colpo, morto su morto, in una guerra civile a bassa intensità, ma ad altissimo tasso di ferocia. Tanto le vittime quanto gli assassini sono spesso giovani o giovanissimi, mossi da motivazioni ideologico-politiche, mescolate spesso con l'istinto criminale. Dalle macerie nasce un'ondata di terrorismo animato da un furore omicida troppo spesso scambiato per ansia di liberazione. Da parte nera si teorizza e si mette in pratica lo spontaneismo armato, che ha nei Nar di Fioravanti l'avanguardia più aggressiva e non pochi punti di contatto con il terrorismo di estrema sinistra. I giovani e carismatici «capi» esercitano un fascino torbido e la guerra di strada diventa una sorta di rito di iniziazione per una generazione di ragazzi, bruciata - con il senno di oggi - senza un perché. Questo libro, ultimo atto della colossale «trilogia della celtica», si addentra negli antri più oscuri degli anni Settanta e Ottanta, dando la parola ai protagonisti, alle vittime, ai testimoni di quella che passerà alla storia come una lunga, epica e folle avventura criminale.

 

  DAL TESTO - "Nelle prime ore del mattino del 27 ottobre 1972, molte zone di Roma e dintorni sono illuminate dagli incendi contemporanei di ben otto sezioni del Msi.

  "Bruciano la sezione Flaminio e quella di Montesacro. Saltano in aria anche le sezioni di Talenti, del Tufello, di viale Marconi e di Torpignattara. Vengono date alle fiamme le sezioni delle vicine Grottaferrata e Ciampino.

  "Che ci sia una regia unica dietro quegli attentati non c’è ombra di dubbio. I colpevoli non verranno mai individuati, ma dopo quella notte, a Roma nulla sarà più come prima. I militanti missini, incattiviti, reagiranno con pestaggi e violenze, alle quali risponderanno i gruppi più duri dell’ultrasinistra, alzando il tiro.

  "Alcuni anni dopo, le rivelazioni (mai provate) del colonnello Antonio Viezzer, ex ufficiale del Sid, il servizio segreto militare, indicheranno - fonte il maresciallo del Sid Mario Esposito - nel capitano Antonio Labruna l'autore degli attentati. Su ordine del generale Vito Miceli, direttore del Sid a quell'epoca. Il motivo? La volontà di attribuirne la responsabilità ai rossi per alimentare la strategia della tensione e dare forza agli opposti estremismi. Cosa puntualmente avvenuta".

 

  L'AUTORE - Nicola Rao (Latina 1962) vive e lavora a Roma. È giornalista parlamentare per il TG2 e si è occupato per anni di terrorismo nazionale e internazionale. È autore di L'un contro l'altro armati (Mursia 1995) e, per Sperling & Kupfer, di La fiamma e la celtica (2006) e Il sangue e la celtica (2008).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Prologo. A Prati si muore. Le ultime ore di Mikis Mantakas - 1. I neri alla gogna: dai processi proletari alla mattanza del '75 - 2. Il sogno della cosa nera, il mito delle Br e la parabola di Concutelli - 3. L'incubazione dei Nar: dal Fungo a via Siena - 4. Il primo anniversario di Acca Larenzia: a Roma è guerra - 5. Parola d'ordine: spontaneismo armato - 6. Il dicembre nero e la nuova ondata dei Nar: nel mirino i «servi dello Stato» - 7. La strage di Bologna. La faida Nar-Tp - 8. «Non ci resta che la vendetta» - 9. L'inizio della fine: la morte di Alibrandi e Vale - 10. La lunga estate dell'82. La fine dei Nar - 11. Il mistero della morte di Pagliai e gli ultimi fuochi neri - Epilogo. La morte di «Kapplerino» - Note - Ringraziamenti - Indice dei nomi