Potere occulto Stampa E-mail

Stefania Limiti

Potere occulto
Dal fascismo alle stragi di mafia la lunga storia criminale dell'Italia


Chiarelettere, pagg.800, € 24,00

 

limiti potere  Questo volume di Stefania Limiti, in cui sono raccolte tre precedenti opere dell'Autrice ("L'Anello della Repubblica", "Doppio livello" e "La strategia dell'inganno", pubblicati tra il 2009 e il 2017) offre al lettore una sintesi accurata e ben documentata della lunga storia criminale dell'Italia, che dalla fine della Seconda guerra mondiale giunge fino alle stragi di mafia che hanno scosso l'Italia negli anni '90 del Novecento.

  L'Autrice, giornalista e scrittrice specializzata in tematiche di giustizia e criminalità organizzata, fa emergere la presenza costante di un potere occulto che agisce nell'ombra della politica, dell'economia e della società italiana. Nel corso delle pagine, Limiti ricostruisce con precisione gli intrecci tra i poteri forti e le organizzazioni criminali, mettendo in luce l'oscura alleanza tra gli ambienti politici e quelli della criminalità organizzata.

  Il saggio di Limiti si distingue per la concretezza dei fatti e delle situazioni narrate: il libro, infatti, offre una dettagliata ricostruzione dei maggiori eventi della cronaca nera italiana, dalle stragi di mafia alla P2, dal rapimento di Aldo Moro alla scoperta della 'Ndrangheta in Calabria. Ognuno di questi episodi viene analizzato attraverso una ricostruzione documentata e una profonda conoscenza del contesto storico e sociale.

  Ma ciò che emerge con particolare nitidezza è la consapevolezza dell'Autrice sulle conseguenze che una tale connivenza tra istituzioni e organizzazioni criminali ha avuto sul tessuto sociale del nostro Paese. Da un lato, infatti, si assiste all'ascesa di una imprenditoria criminale che, grazie alla complessità degli schemi societari e alle alleanze con il potere politico, ha avuto modo di infiltrarsi in tutti i settori dell'economia nazionale. Dall'altro lato, si registra un impatto devastante sulla legalità e la sicurezza del Paese, evidenziato dall'aumento delle stragi di mafia, dagli omicidi di magistrati e giornalisti, e dalle continue minacce ai giudici e alle forze dell'ordine.

  "Nella cosiddetta Prima repubblica – spiega l'Autrice - aveva funzionato un delicato equilibrio tra il sistema democratico-parlamentare, pubblico e legittimo, fondato sull'antifascismo, e un lato occulto del potere fondato sull'anticomunismo. Una sorta di doppia conventio ad excludendum: una democrazia costituzionale, edificata sull'esclusione dell'estrema destra neofascista e sull'inclusione del Partito comunista, e una pratica anticostituzionale che legittimava la destra neofascista ed escludeva i comunisti e la sinistra. Fortissime furono le pressioni sulla vita politica italiana, esercitate in forme spesso illegali, affinché quel doppio regime funzionasse, soprattutto attraverso l'uso dei gruppi terroristici e della criminalità organizzata. Questi ultimi sedimentarono anche legami tra determinati apparati dello Stato e i propri rappresentanti, condizionando la storia italiana, forse ben oltre le dimensioni oggi note".

  La situazione è rimasta pressoché inalterata nel mondo postcomunista: "Durante la nostra Seconda repubblica ha agito un livello pubblico del potere e un'entità sconosciuta, espressione di interessi particolari e potenti, un deep State, per usare un termine al quale recentemente si fa spesso ricorso. Sdoganato dalla stampa anglosassone dopo il coup dei militari in Egitto nel 2013, ma usato per la prima volta in Turchia nel 1996, il deep State 2 si riferisce a quegli apparati segreti o meno, comunque sovrastatali e fuori da ogni controllo politico-elettorale, in grado di usare risorse umane e finanziarie tali da determinare le sorti di una nazione. Taluni utilizzano quest'ampia categoria in riferimento ai regimi illiberali, altri ad esempio per indicare il complesso di interessi che ha agito e affondato molti progetti dell'amministrazione Obama. In ogni caso, non è in discussione la sua esistenza, semmai il suo modo di essere nelle determinate circostanze. È un potere antidemocratico embedded, incistato, nelle strutture democratiche del potere, cane da guardia degli interessi di una piccola parte a scapito di una maggioranza disgregata, impoverita e senza voce. Proprio come quello che ha agito nel nostro paese nell'ultimo decennio del Novecento".

  In definitiva, "Potere occulto" di Stefania Limiti è un libro che denuncia senza compromessi le collusioni tra potere e criminalità organizzata, svelando una realtà che, nonostante gli sforzi dei magistrati e delle forze dell'ordine, ancora oggi permea la società italiana. Un contributo importante, questo libro, che aiuta a capire l'enorme complessità del fenomeno mafioso e delle sue radici, così come il ruolo che la politica ha avuto nel renderlo possibile.