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 Quali furono i rapporti tra le Brigate rosse e altri gruppi terroristici internazionali, come la tedesca raf? Quali i rapporti con i Paesi al di là della “cortina di ferro”? E con l’olp? Analizzando fascicoli mai consultati prima d’ora, Antonio Selvatici svela le verità custodite negli archivi della Stasi a Berlino e dei servizi segreti cecoslovacchi a Praga. Ne emerge un quadro inquietante di collusioni, ingerenze e relazioni pericolose, che rivela un’“internazionale del terrore” cui non furono estranei stati, governi e partiti e sulla quale sembra stagliarsi, onnipresente, la longa manus dell’Unione Sovietica. Questa nuova edizione contiene...
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Mafia likes fog, like wolves. La mafia vuole la nebbia, come i lupi. Le parole di un poliziotto kosovaro sono la sintesi di un Paese in cui dieci anni di amministrazione ONU non hanno portato benessere e giustizia, ma miseria e criminalità. Dove, in nome della stabilità dei Balcani, si è legittimata una classe dirigente legata a doppio filo con la mafia. Attraverso una scrupolosa inchiesta giornalistica Giuseppe Ciulla e Vittorio Romano tracciano un bilancio a tinte fosche della gestione internazionale: l’insabbiamento dei processi per crimini di guerra, le investigazioni sulle più alte personalità politiche del Paese (tutti o quasi ex...
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 Il Risorgimento è stato per 150 anni al centro di un fitto e controverso "racconto pubblico", che ha avuto profonde implicazioni nella vita storiografi a, politica e civile del Paese. Nei passaggi nodali della storia nazionale, il richiamo al momento fondativo dell'unità è comparso come termine ineludibile di confronto e di scontro tra le diverse culture politiche. In questo libro, il rapporto tra le memorie del Risorgimento e i processi di costruzione dell'identità nazionale è seguito nelle forme che ha assunto e nei contrasti che ha generato nelle diverse stagioni dell'Italia unita: l'età liberale, il ventennio fascista, i decenni della democrazia...
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 Nel processo che portò alla nascita dello Stato unitario italiano Mazzini svolse un ruolo decisivo, anzitutto perché accreditò l'idea (per nulla scontata all'epoca) che l'Italia dovesse essere "una" dalle Alpi alla Sicilia. Dopo il 1861 non accettò il nuovo Stato perché nato sotto il segno della monarchia. Tuttavia contribuì come pochi altri a creare il bagaglio di valori e di simboli che avevano sostenuto la lotta per l'indipendenza nazionale. L'idea che quell'indipendenza corrispondesse a un disegno divino, l'etica del dovere, il richiamo pressante e ultimativo al popolo come protagonista della rivoluzione nazionale, l'esaltazione...
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