Risorgimento conteso Stampa E-mail

Massimo Baioni

Risorgimento conteso. Memorie e usi pubblici nell'Italia contemporanea

Diabasis, pagg.256, Euro 24,00

 

baioni_risorgimentoconteso  IL LIBRO - Il Risorgimento è stato per 150 anni al centro di un fitto e controverso "racconto pubblico", che ha avuto profonde implicazioni nella vita storiografi a, politica e civile del Paese. Nei passaggi nodali della storia nazionale, il richiamo al momento fondativo dell'unità è comparso come termine ineludibile di confronto e di scontro tra le diverse culture politiche. In questo libro, il rapporto tra le memorie del Risorgimento e i processi di costruzione dell'identità nazionale è seguito nelle forme che ha assunto e nei contrasti che ha generato nelle diverse stagioni dell'Italia unita: l'età liberale, il ventennio fascista, i decenni della democrazia repubblicana. Incrociando fonti e strumenti di pedagogia patriottica di varia natura (monumenti, musei, celebrazioni, autobiografie) e intrecciando i miti del Risorgimento con quelli della Grande Guerra e della Resistenza, l'autore fa del confl itto di memorie intorno alla storia nazionale un osservatorio cruciale per esplorare alcuni caratteri di lungo periodo dell'Italia contemporanea.

  DAL TESTO - "L'atteggiamento ambivalente nei confronti del Risorgimento trova qualche conferma interessante in altre prese di posizione di Mussolini in materia di celebrazioni risorgimentali. All'inizio degli anni Trenta, nella fase del massimo consolidamento del regime, Mussolini ordinò la sospensione di alcune tradizionali commemorazioni risorgimentali. Ad essere colpite erano le ricorrenze della seconda guerra dell'indipendenza, cioè le battaglie combattute nel 1859 dagli eserciti del regno di Sardegna e della Francia di Napoleone III sui campi di Montebello, Palestro, Magenta, Melegnano, Solferino, San Martino. Nella pratica il divieto fu rinviato e furono concesse deroghe annuali, per la necessità di evitare contraccolpi negativi nelle relazioni con il governo francese. La scelta resta tuttavia sintomatica e si può interpretare come risultato della volontà di non appesantire un calendario rituale patriottico ormai ai limiti della saturazione: i troppi agganci al Risorgimento rischiavano di offuscare le date canoni che del culto dellittorio (il 21 aprile, natale di Roma, che aveva sostituito la soppressa festività del 1° maggio, il 28 ottobre, marcia su Roma) o di non farle emergere in tutta la loro peculiarità. Il divieto sembra verosimilmente ascrivibile anche alla freddezza di Mussolini nei confronti della memoria moderata e monarchica del Risorgimento, di cui proprio le battaglie del 1859 costituivano i momenti eclatanti. Ricordare gli eventi del 1859 significava, nel presente dell'Italia fascista degli anni Trenta, richiamare l'attenzione sulla diarchia duce-re, fascismo-monarchia, che evidentemente creava non pochi imbarazzi e ostacoli alla costruzione di rituali integralmente fascisti".


  L'AUTORE - Massimo Baioni (1963) insegna Storia contemporanea all'Università di Siena, nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo. Tra i suoi libri: Il fascismo e Alfredo Oriani (Longo 1988); La "religione della Patria" (Pagus 1994); Risorgimento in camicia nera (Carocci 2006). È membro del Comitato direttivo della rivista «Memoria e Ricerca» (Franco Angeli).

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Introduzione - Parte prima. Le stagioni del mito - Capitolo primo. L'Italia unita allo specchio del Risorgimento. Memorie in conflitto in età liberale - Capitolo secondo. I rituali del fascismo e la controversa eredità del Risorgimento - Capitolo terzo. Miti di fondazione. Il Risorgimento democratico e la Repubblica - Parte seconda. Memorie, luoghi, e strumenti della rappresentazione - Capitolo quarto. La politica monumentale a Roma - Capitolo quinto. «Il fascino irresistibile dei ricordi». Memorie di una famiglia garibaldina - Capitolo sesto. Il 1859 nella memoria. Milano e le feste del cinquantenario - Capitolo settimo. Il tempio conteso. Il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino nell'Italia repubblicana (1946-1962) - Capitolo ottavo. La «bugia risorgimentale». Revisionismo in mostra - Indice dei nomi