D’Annunzio diplomatico e l’impresa di Fiume |
Eugenio Di Rienzo
Con questa ampia ricerca Eugenio Di Rienzo ha inteso "sprovincializzare le vicende dei 476 giorni della «penultima ventura»", "spingendo il lettore a non guardare, come troppo spesso è accaduto, «il dito» dell'impresa fiumana, concentrandosi solo sugli eventi succedutisi sulle rive del Carnaro, ma a volgere lo sguardo «alla luna». E cioè alla «guerra dopo la guerra» insorta, all'indomani del novembre 1918, da Belgrado a Vienna, Berlino, Praga, Atene, Tirana, Budapest, Bucarest, Ankara, Mosca, al Caucaso e all'Asia centrale, all'Egitto e all'Irlanda ribelli, che condizionò le gesta del «Poeta soldato» e che dalla marcia di Ronchi a sua volta forse fu condizionata. Di quello smisurato incendio, in fondo, Fiume fu solo un focolaio dove si sviluppò la contesa tra il revanscismo dell'«ultima delle Grandi Potenze», reduce dall'umiliazione di una «vittoria mutilata», e l'«imperialismo straccione» del neonato Stato degli slavi meridionali". |