Anarchia Stampa E-mail

William Dalrymple

Anarchia
L'inarrestabile ascesa della Compagnia delle Indie Orientali
Traduzione di Svevo D'Onofrio


Adelphi Edizioni, pagg.634, € 34,00

 

dalrymple anarchia  IL LIBRO – È ormai chiaro che lo strapotere delle grandi multinazionali, capace di condizionare la vita politica, le scelte economiche, i flussi informativi, costituisce un rischio per le odierne democrazie liberali. Ma il fenomeno è tutt'altro che nuovo. Circa quattrocento anni fa un'audace start-up londinese, dal suo piccolo ufficio nel cuore della City, si lanciò, letteralmente, alla conquista del mondo. La Compagnia Britannica delle Indie Orientali, una delle prime Società per Azioni, avviò l'attività con trentacinque dipendenti e una patente regia che le consentiva di «muovere guerra». Duecento anni più tardi, gli immensi profitti del commercio con le Indie – e un uso spregiudicato della forza e della diplomazia – l'avevano resa più ricca, potente e bellicosa della nazione in cui era nata: disponeva di uno dei più grandi e moderni eserciti permanenti al mondo, e controllava sconfinati territori, governati al di fuori di ogni legittimazione democratica e costituzionale. Inevitabilmente, il suo potere si insinuò anche in patria, rischiando di minarne gli ancor giovani princìpi democratici con la corruzione, i conflitti di interesse, il traffico di influenze. Con l'assoluto rigore storico e la maestria narrativa che lo caratterizzano, William Dalrymple ci racconta in questo libro l'ascesa inarrestabile della Compagnia delle Indie Orientali, ricostruendone la vicenda a partire da documenti originali e fonti bibliografiche inusitate e rare – e mostrando a quali estremi è potuto arrivare in passato il dominio incontrollato di una gigantesca corporation.

  DAL TESTO – "La conquista dell'India da parte della Compagnia resta quasi sicuramente il supremo atto di violenza aziendale nella storia del mondo. Nonostante il potere che detengono oggi le più grandi società del pianeta – ExxonMobil, Walmart o Google –, si tratta di animali mansueti se paragonati ai devastanti appetiti territoriali della bellicosa Compagnia delle Indie Orientali. Pure, se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che nell'intima danza tra il potere statale e quello aziendale quest'ultimo, benché possa essere regolamentato, vi si opporrà con tutte le risorse di cui dispone.
  "Oggi siamo di nuovo in un mondo che apparirebbe familiare al primo inviato britannico in India, Sir Thomas Roe; un mondo in cui la ricchezza dell'Occidente ha iniziato ancora una volta a fluire verso Oriente, come è avvenuto dai tempi dei Romani fino agli albori della Compagnia delle Indie Orientali. Oggi, quando un primo ministro occidentale visita l'India, non viene più, come Clive, a dettare i termini. Anzi, la sua agenda non contempla negoziati di alcun tipo. Come Roe, viene invece da supplice, a implorare contratti e affari, e insieme a lui vengono gli amministratori delegati delle maggiori società del suo paese.
  "La società di capitali – l'idea di una singola organizzazione imprenditoriale integrata che spazia oltre i mari – fu una rivoluzionaria invenzione europea, coeva agli inizi del colonialismo, che stravolse il mondo degli scambi tra Europa e Asia e contribuì a garantire all'Europa un vantaggio competitivo. Ed è un'idea che ha continuato a prosperare a lungo dopo il crollo dell'imperialismo europeo. Quando gli storici discutono dell'eredità del colonialismo britannico in India, di solito citano la democrazia, lo stato di diritto, le ferrovie, il tè e il cricket. Ma l'idea della società per azioni è forse una delle più cruciali esportazioni britanniche in India, e ha cambiato l'Asia meridionale, nel bene o nel male, più di ogni altra nozione europea. La sua influenza supera certo quella del comunismo o del cristianesimo protestante, e forse anche della democrazia."

  L'AUTORE – William Dalrymple, nato in Scozia nel 1965 e formatosi come storico a Cambridge, vive nella sua fattoria a Mehrauli, presso Nuova Delhi. Ha scritto libri sui regni tuttora misteriosi dell'Asia Centrale ("In Xanadu", 1989), sulle sopravvivenze del mondo bizantino ("From the Holy Mouruain", 1997) e, naturalmente, sull'India ("The Last Mughal", 2006).  

  INDICE DELL'OPERA – Dramatis personae – Introduzione – 1. 1599 – 2. Un'offerta che non potè rifiutare – 3. Spazzata con la scopa del saccheggio – 4. Un principe dalle scarse capacità – 5. Disordini e spargimenti di sangue – 6. Flagellato dalla carestia – 7. La desolazione di Delhi – 8. L'incriminazione di Warren Hastings – 9. Il cadavere dell'India – Epilogo – Note – Bibliografia – Elenco delle immagini – Glossario – Indice analitico