Teatri di guerra contemporanei Stampa E-mail

Giorgio Bianchi

Teatri di guerra contemporanei
Un reportage fotografico


Mimesis Edizioni, pagg.144, € 14,00

 

bianchi teatri  IL LIBRO – Quando un fotografo conduce un lavoro di documentazione a lungo termine in un territorio non si limita ad accumulare immagini in un hard disk, ma diventa in qualche modo parte integrante del tessuto sociale di quel luogo. L'accesso privilegiato nell'intimità delle vite dei protagonisti fa sì che il suo punto di vista diventi sovrapponibile, o quantomeno complementare, a quello dei personaggi delle sue storie. In quest'ottica, la testimonianza del fotografo non si limita a fungere da didascalia alle immagini, ma diviene anch'essa parte del racconto.
  Teatri di guerra contemporanei, oltre a raccogliere alcune delle più significative immagini realizzate da Giorgio Bianchi in Siria e Ucraina, è il racconto dei conflitti avvenuti in quei luoghi e delle loro conseguenze sulle popolazioni attraverso gli occhi di un testimone che li ha vissuti in prima persona assieme ai protagonisti delle sue storie.

  DAL TESTO – "A un anno di distanza dalla rivolta di Maidan, l'Ucraina è di fatto divisa in due: da una parte il governo di Kiev, dall'altra gli autonomisti filorussi.
  "L'attrito tra le due parti in lotta grava a tutti gli effetti sulla popolazione civile, quella moltitudine di persone, cioè, che ha vissuto suo malgrado e da inconsapevole protagonista l'evoluzione del dramma ucraino.
  "Molta gente comune aveva partecipato con slancio e indignazione alla rivolta popolare scaturita dalla corruzione endemica del Paese. Molti di quelli che costituiscono la moltitudine oggi vessata dalla guerra avevano dato il loro contributo sincero a un abbozzo di democrazia spontanea.
  "A volte, però, il corso degli eventi prende direzioni non calcolabili. Tutto sfugge di mano, innescando processi inarrestabili. È così che oggi molta di quella gente comune ingrossa le file di eserciti e milizie; molta altra si è rifugiata lontano, cercando di sfuggire alla violenza; altra ancora è rimasta, semplicemente perché obbligata a farlo. Tutto si è dissolto nel nulla, sgretolandosi in polvere: non solo l'economia di un'intera nazione, ma anche i beni, gli affetti, le relazioni di ciascun individuo coinvolto, colpito anche nelle certezze più intime. Tutto è divenuto fragile in Ucraina. Il presente devastato dalla guerra e il futuro, colpito dalle conseguenze del presente."

  L'AUTORE – Giorgio Bianchi (1973) è un fotogiornalista, documentarista e blogger italiano. Ha realizzato reportage in Europa, Siria, Russia, Burkina Faso, Vietnam, Myanmar, Nepal, India. Nella sua fotografia Giorgio ha sempre dato particolare attenzione alle tematiche di carattere politico e antropologico, alternando progetti personali a lungo termine a lavori su commissione. Dal 2013 ha compiuto diversi viaggi in Ucraina per documentarne, attraverso immagini e video, la crisi, a partire dagli scontri di Euromaidan fino all'odierno conflitto nel Donbass. Si occupa del conflitto siriano dal 2016. Il lavoro di Giorgio Bianchi ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali e viene pubblicato regolarmente su riviste e giornali, cartacei e online. Le sue fotografie sono state esposte sia in Italia che all'estero.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Kiev 2014 (La mia Maidan) - Donbass 2015-2020 (Fragile – Bombardamento - Teatri di guerra – Spartaco e Liza - Tra i sopravvissuti della città fantasma - La "Somme" del XXI secolo alle porte dell'Europa - Viaggio nella terra dei diamanti neri - Leonid e Yuriy - Fu un angelo a portarmi la storia) - Siria 2016-2020 (Il lento ritorno alla vita – La foto non scattata - Palmlra e il peso della rimembranza - Damasco, la guerra e il grande assente) - Elenco delle immagini